Assunzioni e forniture dubbie, si indaga su Stp?

Ombre su Francesco Lucibello, direttore d'esercizio dell'azienda

martedì 4 agosto 2015 8.31
A cura di Vincenzo Membola
Si torna a parlare di Stp: a ventiquattr'ore dalla notizia della nomina dell'avvocato Rita Musicco nel Cda, l'azienda partecipata dal Comune di Trani, che vede come altri soci le province di Bari e Bat, torna al centro dell'attenzione dell'opinione pubblica con un articolo, a firma di Antonio Loconte (clamorosa omonimia con l'esponente politico cittadino), uscito ieri per l'edizione barese de Il Quotidiano Italiano, che parla di presunte assunzioni e forniture "irregolari". La polemica ruoterebbe attorno all'ingegnere Francesco Lucibello, direttore d'esercizio dell'azienda, assunto nel 2008 e a libro paga, nel 2014, per poco oltre 149mila euro. Lucibello risulta, inoltre, direttore generale dell'Amtab, municipalizzata barese del trasporto pubblico, con cui, se ne è parlato, Stp avrebbe anche potuto fondersi.

A fare clamore, pare siano state le dimissioni di due membri del Cda, che avrebbero portato anche l'ex commissario prefettizio tranese, Maria Rita Iaculli, a richiedere i documenti necessari per ispezionare la corretta gestione dell'azienda pubblica. Tra le situazioni da chiarire, concorsi interni con un unico partecipante, le graduatorie d'assunzione bloccate per l'eccessivo utilizzo di lavoratori interinali (soprattutto, pare, comee autisti), cambi di parametro e mansioni improvvisi, oltre all'eccessiva presenza di dipendenti provenienti da Trani e Altamura, paesi d'origine, coincidenza, dei vertici aziendali.

Sarebbero proprio queste le motivazioni messe a verbale dai dimissionari, con perplessità, inoltre, riguardanti anche i lavori di ristrutturazione e i canali di fornitura della partecipata. Alle richieste della Iaculli, unite a quelle di alcuni consiglieri della Città Metropolitana pugliese, sarebbero giunte unicamente risposte evasive. Probabilmente, il direttore Lucibello, ipotizza la testata barese, sarà eccessivamente impegnato a godere dei privilegi della propria posizione: trasferte, telefoni, buoni pasto, carburante, foresteria e persino ferie con l'auto aziendale (ipotesi, comunque, tutta da verificare).