Attesa finita, questa sera in onda la prima puntata de "La compagnia del Cigno" con la tranese Chiara Pia Aurora
La violoncellista nei panni di Sofia per raccontare una storia di amicizia e condivisione
lunedì 7 gennaio 2019
9.09
«Da soli non si è nessuno. Soltanto con la condivisione, partecipazione, amicizia si possono superare le difficoltà e i drammi della vita. Ognuno di noi ha una ferita, un pezzo mancante o rotto, e la soluzione ai nostri problemi è spesso nel confronto con gli altri».
Così Ivan Cotroneo, regista de La compagnia del Cigno, la fiction la cui prima puntata, dopo una lunga attesa, va finalmente in onda oggi, lunedì 7 gennaio, in prima serata su Rai 1. La seconda domani, martedì 8 gennaio, alla stessa ora, le restanti sono previste lunedì 14, 21 e 28 gennaio, l'ultima martedì 4 febbraio, alla vigilia del Festival di Sanremo. Fra i protagonisti, la 18enne violoncellista tranese Chiara Pia Aurora, nei panni di Sofia, che fa parte dei sette ragazzi che rappresentano la colonna portante dell'opera scritta dallo stesso Cotroneo, insieme con Monica Rametta, e da lui diretta per dare valore ai giovani di oggi.
«La compagnia del Cigno - prosegue Cotroneo - racconta anche che i nostri maestri, che incontriamo nella nostra vita, i punti di riferimento, le guide sono indispensabili per crescere, cambiare, stare in piedi da soli e guardare in faccia la realtà anche quando il loro rapporto con loro è estremamente conflittuale, come quello che i ragazzi hanno con il loro maestro Luca Marioni».
È l'alba quando Matteo parte da Amatrice per raggiungere Milano, con le note di Rossini nelle orecchie e il sogno di una nuova vita nel cuore. Matteo si sta trasferendo da suo zio, Daniele per studiare al conservatorio Giuseppe Verdi.
È qui che studiano anche Domenico, Sofia, Roberto, Rosario, Sara e Barbara. Matteo suona il violino, è un ragazzo dotato, ma fragile, perché il terremoto che ha distrutto la sua città lo ha profondamente cambiato. Il suo talento viene subito notato la Luca Marioni, il professore che segue i ragazzi dell'orchestra, detto anche «il bastardo», perché pretende dai suoi studenti il massimo.
Come dice Marioni durante le prove dell'orchestra, «questi ragazzi sono tutte persone sole, che devono imparare a trovare un'unica voce, la voce dell'orchestra. Così, quando capisce cosa si nasconda dietro la pacatezza di Matteo, si rende conto che l'unico modo per aiutarlo è affiancarlo ad altri ragazzi speciali.
Marioni chiede così ai sei ragazzi di aiutare Matteo con le prove: se Matteo non migliorerà, saranno tutti fuori dall'orchestra. Vedersi non è così facile, perchè ognuno ha i propri problemi, ma i ragazzi iniziano a capire che, condividendo, si può stare meglio: la Compagnia del Cigno, in onore di Verdi, il Cigno di Busseto, si è formata.
«È un racconto contemporaneo immerso in una metropoli internazionale (Milano, ndr) - scrive ancora Cotroneo -, fotografata con realismo ma capace di aperture in un mondo fantastico e colorato, dove talvolta ci si rifugia per trovare consolazione o esprimere liberamente i propri sentimenti. Una commedia umana in cui sorriso e dramma viaggiano insieme, come accade nelle nostre vite. Questo progetto - spiega ancora il regista - nasce per raccontare talento, entusiasmo e determinazione di una generazione di adolescenti magnifica e splendente, molto spesso incompresa dagli adulti. L'incontro con questi giovani musicisti, che vengono da anni di studio, ha moltiplicato il desiderio di raccontare un mondo fatto di fatica, impegno sogni e musica».
Così Ivan Cotroneo, regista de La compagnia del Cigno, la fiction la cui prima puntata, dopo una lunga attesa, va finalmente in onda oggi, lunedì 7 gennaio, in prima serata su Rai 1. La seconda domani, martedì 8 gennaio, alla stessa ora, le restanti sono previste lunedì 14, 21 e 28 gennaio, l'ultima martedì 4 febbraio, alla vigilia del Festival di Sanremo. Fra i protagonisti, la 18enne violoncellista tranese Chiara Pia Aurora, nei panni di Sofia, che fa parte dei sette ragazzi che rappresentano la colonna portante dell'opera scritta dallo stesso Cotroneo, insieme con Monica Rametta, e da lui diretta per dare valore ai giovani di oggi.
«La compagnia del Cigno - prosegue Cotroneo - racconta anche che i nostri maestri, che incontriamo nella nostra vita, i punti di riferimento, le guide sono indispensabili per crescere, cambiare, stare in piedi da soli e guardare in faccia la realtà anche quando il loro rapporto con loro è estremamente conflittuale, come quello che i ragazzi hanno con il loro maestro Luca Marioni».
È l'alba quando Matteo parte da Amatrice per raggiungere Milano, con le note di Rossini nelle orecchie e il sogno di una nuova vita nel cuore. Matteo si sta trasferendo da suo zio, Daniele per studiare al conservatorio Giuseppe Verdi.
È qui che studiano anche Domenico, Sofia, Roberto, Rosario, Sara e Barbara. Matteo suona il violino, è un ragazzo dotato, ma fragile, perché il terremoto che ha distrutto la sua città lo ha profondamente cambiato. Il suo talento viene subito notato la Luca Marioni, il professore che segue i ragazzi dell'orchestra, detto anche «il bastardo», perché pretende dai suoi studenti il massimo.
Come dice Marioni durante le prove dell'orchestra, «questi ragazzi sono tutte persone sole, che devono imparare a trovare un'unica voce, la voce dell'orchestra. Così, quando capisce cosa si nasconda dietro la pacatezza di Matteo, si rende conto che l'unico modo per aiutarlo è affiancarlo ad altri ragazzi speciali.
Marioni chiede così ai sei ragazzi di aiutare Matteo con le prove: se Matteo non migliorerà, saranno tutti fuori dall'orchestra. Vedersi non è così facile, perchè ognuno ha i propri problemi, ma i ragazzi iniziano a capire che, condividendo, si può stare meglio: la Compagnia del Cigno, in onore di Verdi, il Cigno di Busseto, si è formata.
«È un racconto contemporaneo immerso in una metropoli internazionale (Milano, ndr) - scrive ancora Cotroneo -, fotografata con realismo ma capace di aperture in un mondo fantastico e colorato, dove talvolta ci si rifugia per trovare consolazione o esprimere liberamente i propri sentimenti. Una commedia umana in cui sorriso e dramma viaggiano insieme, come accade nelle nostre vite. Questo progetto - spiega ancora il regista - nasce per raccontare talento, entusiasmo e determinazione di una generazione di adolescenti magnifica e splendente, molto spesso incompresa dagli adulti. L'incontro con questi giovani musicisti, che vengono da anni di studio, ha moltiplicato il desiderio di raccontare un mondo fatto di fatica, impegno sogni e musica».