«Avanti nonostante i colleghi furbetti del centro storico»

Lettera del segretario dell’associazione dei ristoratori tranesi

venerdì 4 dicembre 2009
«Caro direttore, come tutti saprete, nel settembre del 2007 è iniziato un lungo calvario per gli operatori del settore della ristorazione del centro storico. Come spesso accade nelle disgrazie, c'è sempre qualcuno che ne trae beneficio. Così è accaduto anche nel nostro caso. E mi spiego: nel centro storico della nostra beneamata (dai forestieri) città, sono presenti circa un centinaio di attività commerciali, molte delle quali non hanno subito alcun provvedimento di natura giudiziaria in quanto ubicate in zone più defilate rispetto all'area del porto, oppure perché perfettamente in regola oppure perché graziate dalla Dea bendata. Buon per loro.

Durante lo scorso inverno (di questi tempi) i dirigenti del Comune di Trani decisero di chiudere la zona portuale con i pilomat. Alla notizia, si sollevarono proteste di ogni genere. Ho visto gente fare la fila davanti alla porta del sindaco invocando il ritiro del provvedimento, ho visto gente implorare aiuto a dirigenti, consiglieri e assessori per evitare l'adozione di un provvedimento che, effettivamente, ci avrebbe penalizzato. Ma andiamo oltre.

Ad aprile del 2009 l'associazione dei ristoratori tranesi ha aperto un confronto con l'amministrazione tranese per poter gestire la chiusura del porto in modo diverso, ingaggiando dei vigilantes a spese nostre. Il servizio è stato svolto con successo e con apprezzamento da parte di tutti. Ebbene: molti di quei signori commercianti che non gradivano la chiusura con i pilomat e che avallavano il nuovo metodo di chiusura, al tirar delle somme, non hanno versato un solo centesimo di contributo all'associazione. Ragion per cui, vorrei approfittare dello spazio su Traniweb che gentilmente mi vorrà concedere, per ringraziare di cuore tutti coloro i quali hanno contribuito e contribuiscono tutt'ora ai vari progetti della nostra associazione, in barba a chi preferisce lamentarsi e defilarsi a seconda dei casi e con molta poco signorilità».

Mario Petrocelli
Segretario ART