Azzerare i ricordi come in un film
Una nuova pagina di "Cinema e Scienza" del dottor Labianca
sabato 30 gennaio 2021
10.27
Cancellare la memoria, come se si trattasse di un foglio bianco sul quale si è pronti a scrivere, è il desiderio di molti, soprattutto dopo aver visto il film "Se mi lasci ti cancello". In questo film, che ha come protagonisti Joel Barish e Clementine Kruczynski (Jim Carrey e Kate Winslet), il dottor Howard Mierzwiak, è in grado di cancellare ricordi specifici dalla mente di una persona e Clementine decide di farsi cancellare dalla mente il ricordo di lui, Joel.
Al di fuori dello schermo invece lavora il Dr. Alain Brunet, docente di psichiatria e ricercatore al McGill's Douglas Research Center di Montreal, per aiutare le persone che hanno subito forti traumi a lenire il dolore: veterani di guerra, vittime del terrorismo, e da un po' di tempo anche anime infrante dai tradimenti amorosi.
Un'ora prima delle sedute - una a settimana per sei settimane, che può durare da 30 minuti a un'ora - il paziente deve assumere una certa dose di propranololo, un farmaco betabloccante usato di solito per patologie come le emicranie o l'ipertensione. Durante l'incontro con il terapeuta la persona scrive il racconto del suo ricordo e lo legge poi ad alta voce.
L'idea è di ri-registrare il ricordo sotto l'influenza del propranololo che interferisce con la parte emozionale associata a quella memoria. I risultati delle sue ricerche pubblicati sull'American Journal of Psychiatry parlano di una percentuale di successo del 70%.
In realtà non si parla di cancellare i ricordi, ma di modificare le sensazioni a cui sono associati, infatti le esperienze restano, custodite nell'area del cervello che si chiama ippocampo, ma cambiano le emozioni che sono associate a quelle esperienze.
Al di fuori dello schermo invece lavora il Dr. Alain Brunet, docente di psichiatria e ricercatore al McGill's Douglas Research Center di Montreal, per aiutare le persone che hanno subito forti traumi a lenire il dolore: veterani di guerra, vittime del terrorismo, e da un po' di tempo anche anime infrante dai tradimenti amorosi.
Un'ora prima delle sedute - una a settimana per sei settimane, che può durare da 30 minuti a un'ora - il paziente deve assumere una certa dose di propranololo, un farmaco betabloccante usato di solito per patologie come le emicranie o l'ipertensione. Durante l'incontro con il terapeuta la persona scrive il racconto del suo ricordo e lo legge poi ad alta voce.
L'idea è di ri-registrare il ricordo sotto l'influenza del propranololo che interferisce con la parte emozionale associata a quella memoria. I risultati delle sue ricerche pubblicati sull'American Journal of Psychiatry parlano di una percentuale di successo del 70%.
In realtà non si parla di cancellare i ricordi, ma di modificare le sensazioni a cui sono associati, infatti le esperienze restano, custodite nell'area del cervello che si chiama ippocampo, ma cambiano le emozioni che sono associate a quelle esperienze.