Bagni chiusi in stazione, Tarantini: «Spero sia una boutade»
Caffarella: «Problemi vecchi, qualcosa si può fare»
venerdì 26 febbraio 2010
«E' vero, ho ricevuto una comunicazione da parte di Rete ferroviaria circa la possibile chiusura dei bagni della stazione. Francamente spero si tratti di una boutade, di più non so cosa dire, anche perché i mali della nostra stazione non possono essere risolti soltanto da un rapporto epistolare fra Trenitalia, oggi una società per azioni, ed il Comune di Trani». Rispondendo alle domande di Traniweb, Pinuccio Tarantini, sulla possibile chiusura dei gabinetti della stazione ferroviaria, è parso quasi rassegnato al peggio: «In passato – dice il sindaco – abbiamo avuto il piacere di incontrare i dirigenti delle ferrovie a Palazzo di Città. Chiedemmo una presenza più assidua a Trani di agenti della polfer, ma ci fu detto che la cosa non era possibile».
Che non si tratti di una boutade è certo. Quattro devastazioni nelle ultime due settimane hanno indotto Trenitalia ad uscire allo scoperto. I bagni della stazione potrebbero presto essere murati, eliminando così il problema alla radice, con buona pace degli avventori e dei turisti che giungono in città col treno. «I problemi della stazione sono vecchi ma sempre attuali» ricorda Franco Caffarella (consigliere indipendente), rispolverando da un cassetto tre note da lui scritte nel 2004, nel 2005 e nel 2007. Fu Caffarella a promuovere l'incontro tra Comune e Ferrovie per cercare di risolvere criticità ataviche: il sottopassaggio pedonale per via del Ponte romano, la proposta di uso e gestione con completamento del parcheggio della stazione da parte delle Ferrovie, la sicurezza generale dei locali.
Storie di ieri, storie di oggi. Un rimedio alla scomparsa della figura del capo stazione (la cui funzione è stata sostituita da un posto di controllo centralizzato a Bari), la riduzione del presenziamento della biglietteria, la presenza negli ambienti e nel piazzale di gente di malaffare che, molto spesso, importuna i viaggiatori con richieste di denaro ed espone a serio pericolo l'incolumità dei ferrovieri e degli esercenti dei servizi presenti in stazione. Caffarella aveva evidenziato le problematiche anche al commissario prefettizio Angelo Trovato, chiedendo un impegno per garantire la presenza di vigili urbani nelle vicinanze di piazza XX settembre. «Sono accorgimenti sempre attuali, forse l'unico che potrebbe indurre le Ferrovie a rivedere la decisione».
Negli anni scorsi Caffarella aveva perorato la causa di un presenziamento estivo della polfer a Trani, una misura che, alla luce della elevazione della città a capoluogo e della presenza di locali di stazione non più utilizzati, poteva essere rappresentata con maggiore forza presso il Ministero. «Rammento la convocazione di una conferenza di servizi – dice Caffarella - nella quale individuare le soluzioni migliori per una valorizzazione anche del patrimonio immobiliare di Rete ferroviaria Italia, con possibile gestione affidata al Comune (per sedi di associazioni, posti di polizia municipale, punti di informazione turistica) così come accaduto in altri Comuni pugliesi dove molti locali delle vecchie stazioni inutilizzati sono stati affidati per queste finalità agli enti locali. Le possibilità c'erano allora, forse ci sono ancora. Credo che sia doveroso sondare il terreno per difendere la dignità di una città che rivendica, a ragione, la leadership provinciale per turismo e cultura».
Che non si tratti di una boutade è certo. Quattro devastazioni nelle ultime due settimane hanno indotto Trenitalia ad uscire allo scoperto. I bagni della stazione potrebbero presto essere murati, eliminando così il problema alla radice, con buona pace degli avventori e dei turisti che giungono in città col treno. «I problemi della stazione sono vecchi ma sempre attuali» ricorda Franco Caffarella (consigliere indipendente), rispolverando da un cassetto tre note da lui scritte nel 2004, nel 2005 e nel 2007. Fu Caffarella a promuovere l'incontro tra Comune e Ferrovie per cercare di risolvere criticità ataviche: il sottopassaggio pedonale per via del Ponte romano, la proposta di uso e gestione con completamento del parcheggio della stazione da parte delle Ferrovie, la sicurezza generale dei locali.
Storie di ieri, storie di oggi. Un rimedio alla scomparsa della figura del capo stazione (la cui funzione è stata sostituita da un posto di controllo centralizzato a Bari), la riduzione del presenziamento della biglietteria, la presenza negli ambienti e nel piazzale di gente di malaffare che, molto spesso, importuna i viaggiatori con richieste di denaro ed espone a serio pericolo l'incolumità dei ferrovieri e degli esercenti dei servizi presenti in stazione. Caffarella aveva evidenziato le problematiche anche al commissario prefettizio Angelo Trovato, chiedendo un impegno per garantire la presenza di vigili urbani nelle vicinanze di piazza XX settembre. «Sono accorgimenti sempre attuali, forse l'unico che potrebbe indurre le Ferrovie a rivedere la decisione».
Negli anni scorsi Caffarella aveva perorato la causa di un presenziamento estivo della polfer a Trani, una misura che, alla luce della elevazione della città a capoluogo e della presenza di locali di stazione non più utilizzati, poteva essere rappresentata con maggiore forza presso il Ministero. «Rammento la convocazione di una conferenza di servizi – dice Caffarella - nella quale individuare le soluzioni migliori per una valorizzazione anche del patrimonio immobiliare di Rete ferroviaria Italia, con possibile gestione affidata al Comune (per sedi di associazioni, posti di polizia municipale, punti di informazione turistica) così come accaduto in altri Comuni pugliesi dove molti locali delle vecchie stazioni inutilizzati sono stati affidati per queste finalità agli enti locali. Le possibilità c'erano allora, forse ci sono ancora. Credo che sia doveroso sondare il terreno per difendere la dignità di una città che rivendica, a ragione, la leadership provinciale per turismo e cultura».