Bambini rom urinano in Piazza Mazzini, la segnalazione di una cittadina tranese

Mancano i controlli e le norme igieniche per i più piccoli

lunedì 27 aprile 2015 7.24
A cura di Maria Scoccimarro
«Scrivo per segnalare un episodio indecoroso avvenuto domenica 26 aprile alle ore 18.00, in piazza Mazzini. Ho notato che sostavano sulle panchine numerosi Rom tra cui due bambini di circa 10 anni che espletavano i loro bisogni utilizzando la fessura della panchina di legno come se fosse il foro di un water. Da cittadina mi sento di segnalare l'accaduto anche perché quella piazza non è adeguatamente controllata. Su quelle panchine ci sediamo quotidianamente tutti, grandi e piccoli». Questa segnalazione ci è stata inviata ieri da una ragazza tranese, di cui riportiamo solo le iniziali del nome A.A., che ha deciso di denunciare un episodio increscioso avvenuto in una piazza sita nel centro storico di Trani.

Uno dei punti su cui è bene soffermarsi, lo stesso sottolineato dalla nostra lettrice, riguarda il poco controllo di Piazza Mazzini, da parte delle forze dell'ordine che probabilmente a causa delle carenze di organico non riescono a garantire una vigilanza a tappeto sull'intero territorio cittadino. Insieme a piazza Gradenico, sono piazze che dovrebbero essere maggiormente valorizzate e che invece sono diventate luoghi in cui tutti possono fare ciò che vogliono, compreso urinare o defecare pubblicamente. Un'altra riflessione riguarda proprio questi bambini rom e la reazione dei loro genitori, che in realtà non è avvenuta: i grandi, quelli che dovrebbero insegnare ai più piccoli come comportarsi, nonostante fossero vicini ai figli, hanno continuato a parlare tra loro come se nulla fosse.

Spesso affrontando queste tematiche si viene tacciati di esser razzisti e retrogradi, ma la verità è che in pochi hanno il coraggio di affrontare questo tema. Alla base del problema c'è una cultura poco propensa al rispetto della cosa pubblica e delle cose altrui, privilegiando il menefreghismo, l'incuria e la non educazione. Questi bambini sono abituati a vivere senza seguire le basilari norme igienico-sanitarie, ma soprattutto, ribadiamo, senza il rispetto.