Barriere architettoniche: le pratiche di Trani ferme in Regione

Il consigliere regionale Scalera, Udc, interroga

martedì 16 settembre 2008
Lo sblocco dei fondi della legge per il superamento delle barriere architettoniche negli edifici privati, in relazione a due pratiche di finanziamento a Trani, è sollecitato dal consigliere regionale Udc Antonio Scalera in un'interrogazione rivolta al presidente della Giunta regionale ed agli assessori all'assetto del territorio e alle opere pubbliche. Sottolineando la gravità delle conseguenze sugli interessati, Scalera chiede di conoscere i motivi che ostacolano l'erogazione dei contributi richiesti.

Questo il testo:

«Premesso che: ai sensi della legge regionale n. 13 del 9/1/1989, "Disposizioni per favorire il superamento e l'eliminazione delle barriere architettoniche negli edifici privati", il Comune di Trani ha inviato agli Assessorati regionali assetto del territorio e lavori pubblici, una nota raccomandata datata 13/3/2008, con prot. gen. 0011246, alla quale allegava: la propria determinazione dirigenziale n. 85 del 11/3/2008 con l'elenco approvato delle istanze a loro pervenute nell'anno 2008; l'elenco per la determinazione del fabbisogno generale al 1 marzo 2008; l'elenco dettagliato per la determinazione del fabbisogno degli anni 2005-2006-2007-2008 debitamente sottoscritti dal responsabile del procedimento; le istanze, per l'anno 2008, per l'ottenimento del contributo, della sig. Nenna Rosanna e della sig.ra Topputo Ippolita entrambe disabili.

Tanto premesso, accertato che ad oggi il Comune di Trani non ha avuto alcuna risposta in merito; Il sottoscritto consigliere regionale interroga il presidente della Giunta regionale, l'assessore all'assetto del territorio e l'assessore alle opere pubbliche: per sapere quali siano i motivi ostativi che sussistono al rilascio dei contributi richiesti; per conoscere quale sia la reale situazione creatasi al finanziamento della stessa; se gli interpellati sono a conoscenza della gravità della non applicazione della legge in oggetto; infine, se non ritengano urgente e necessario sbloccare i fondi.»