Barriere architettoniche, problemi all'ufficio collocamento
In assenza di una rampa d'accesso, disabile impossibilitato ad entrare
mercoledì 16 settembre 2015
7.02
Ancora tante le barriere architettoniche a Trani e a farne le spese sono i disabili della città che spesso si vedono privati dei servizi di cui necessitano. L'ennesimo episodio di "discriminazione" nei confronti della categoria è avvenuto ieri mattina presso l'ufficio di collocamento situato in via Pozzo Piano, angolo don Uva, dove un utente disabile con carrozzina ha trovato difficoltà ad accedere agli uffici preposti per la mancanza di accessi riservati a tali soggetti e pertanto è stato costretto ad attendere l'espletamento del servizio di cui necessitava fuori la porta d'ingresso.
Immediata la reazione del protagonista che vedendosi negato un suo fondamentale diritto ha riferito: «Questo è un atto inaccettabile in una paese civile come il nostro, nonostante ci sia una legge 104/92 che parla chiaramente di abbattimento di barriere architettoniche». La suddetta legge infatti non lascia dubbi e cita espressamente: "Siano dichiarate inagibili e inabitabili (e sanzionati i responsabili) le opere realizzate in edifici pubblici o aperti al pubblico in modo tale da compromettere l'accessibilità ai disabili; - sia riservata una quota di fondi per opere nell'edilizia residenziale pubblica; - che siano adeguati i regolamenti edilizi comunali alle norme vigenti. Una legge in vigore da ben 13 anni ma che ancora non trova un'ampia e diffusa applicazione".
«Spero chi di dovere si prenda le proprie responsabilità e prenda subito dei provvedimenti - ha detto infine la vittima -. Non costa nulla dotare l'ufficio di una rampa mobile da usare nei momenti di necessità, è un atto di crescita di tutto il paese garantire l'accesso a tutti. È inaccettabile nel 2015 – è stata infine l'amara constatazione - parlare ancora di queste problematiche altamente denigranti!».
Immediata la reazione del protagonista che vedendosi negato un suo fondamentale diritto ha riferito: «Questo è un atto inaccettabile in una paese civile come il nostro, nonostante ci sia una legge 104/92 che parla chiaramente di abbattimento di barriere architettoniche». La suddetta legge infatti non lascia dubbi e cita espressamente: "Siano dichiarate inagibili e inabitabili (e sanzionati i responsabili) le opere realizzate in edifici pubblici o aperti al pubblico in modo tale da compromettere l'accessibilità ai disabili; - sia riservata una quota di fondi per opere nell'edilizia residenziale pubblica; - che siano adeguati i regolamenti edilizi comunali alle norme vigenti. Una legge in vigore da ben 13 anni ma che ancora non trova un'ampia e diffusa applicazione".
«Spero chi di dovere si prenda le proprie responsabilità e prenda subito dei provvedimenti - ha detto infine la vittima -. Non costa nulla dotare l'ufficio di una rampa mobile da usare nei momenti di necessità, è un atto di crescita di tutto il paese garantire l'accesso a tutti. È inaccettabile nel 2015 – è stata infine l'amara constatazione - parlare ancora di queste problematiche altamente denigranti!».