«Bat, Provincia inutile e sprecona». Ventola querela l’Espresso
Non è stato digerito l'articolo sul nuovo Ente. Promosse azioni legali sia in sede civile che penale
lunedì 18 luglio 2011
Aveva destato clamore, nei giorni scorsi, l'articolo pubblicato su L'Espresso in un'indagine a tutto campo sulla sesta provincia pugliese («I Bat sprechi della Bat Provincia»). Nell'articolo di Paolo Cerno, disponibile anche in rete seppur in versione ridotta (http://espresso.repubblica.it/), la Bat viene dipinta impietosamente «come un Ente che spende e spande per gettoni, auto blu e uffici scenografici, ma non ha un soldo per scuole e strade».
Accuse decise e ficcanti, che non sono state digerite dall'esecutivo provinciale che ha deciso di promuovere, attraverso il presidente Francesco Ventola, tutte le azioni legali (sia in sede civile che penale) necessarie per tutelare l'onorabilità dell'intera amministrazione provinciale al fine di tutelare l'immagine, il decoro e l'attività amministrativa di tutti i suoi componenti.
Nella delibera si motiva così la decisione di adire le vie legali nei confronti della rivista del gruppo di cui fa parte anche La Repubblica: «Il contenuto dell'approfondimento giornalistico risulta essere gravemente lesivo dell'immagine giuridica e istituzionale della Provincia, per gli espedienti linguistici adottati, per l'uso strumentale delle dichiarazioni raccolte in maniera frammentaria e sbrigativa e per l'intento speculativo dei fatti così come riportati». Per la giunta provinciale «pur essendo veri alcuni fatti riferiti, sono stati dolosamente e colposamente sottaciuti altri fatti tanto strettamente ricollegabili ai primi da mutarne completamente il significato».
Accuse decise e ficcanti, che non sono state digerite dall'esecutivo provinciale che ha deciso di promuovere, attraverso il presidente Francesco Ventola, tutte le azioni legali (sia in sede civile che penale) necessarie per tutelare l'onorabilità dell'intera amministrazione provinciale al fine di tutelare l'immagine, il decoro e l'attività amministrativa di tutti i suoi componenti.
Nella delibera si motiva così la decisione di adire le vie legali nei confronti della rivista del gruppo di cui fa parte anche La Repubblica: «Il contenuto dell'approfondimento giornalistico risulta essere gravemente lesivo dell'immagine giuridica e istituzionale della Provincia, per gli espedienti linguistici adottati, per l'uso strumentale delle dichiarazioni raccolte in maniera frammentaria e sbrigativa e per l'intento speculativo dei fatti così come riportati». Per la giunta provinciale «pur essendo veri alcuni fatti riferiti, sono stati dolosamente e colposamente sottaciuti altri fatti tanto strettamente ricollegabili ai primi da mutarne completamente il significato».