Biblioteca, non si placa la polemica

Dopo il Sindaco replica anche l'assessore Visibelli

venerdì 20 marzo 2009
Dopo la replica del sindaco di Trani, sull'argomento biblioteca pubblichiamo una nota dell'assessore Roberto Visibelli:

«Il dr. Schiraldi evidentemente vuole partecipare alla (da lui!) presunta gara a dire bugie e la vuole vincere. Il Repertorio da Lui richiamato e che illustrerebbe una per una le cinquecentine della Bovio, è a me (e a tanti altri Tranesi) sconosciuto. Ma (ictu oculi, se si è in buonafede) è cosa diversa da quanto da me prospettato. La mia (oramai datata) proposta si riferisce alla possibilità per TUTTI, dal sito istituzionale del Comune di Trani, di sfogliare, vedere e leggere le pregevoli opere de quo. Non come le famose stampe della Bovio andate in possesso di TALUNI PRIVATI e di cui ricordo una polemica di tempo addietro.

La mia frequentazione della Bovio è anteriore al di Lui arrivo in tale luogo. E' attestata dalle mie schede (se ancora esistono) e, comunque, dalle firme negli schedini dei libri dell'USIS. Forse, ecco spiegato il disguido, non abbiamo avuto sincronizzazione nella frequentazione della Bovio e non posso puntualizzare i periodi perché non riesco a ricordare l'anno del suo concorso per l'assunzione ad impiegato comunale o a Direttore della Bovio.

Mi meraviglia, comunque, tale gratuita affermazione-contestazione perché ho ancora vivo il bel ricordo della lettera di apprezzamento da Lui indirizzatami (se Egli vuole gliela cerco nel mio archivio) con cui mi ringraziava ufficialmente per le centinaia di libri che mi ero interessato a far arrivare alla Bovio da…… Roma.

Un'ultima cosa: io non ho nessuna responsabilità se Lui è stato costretto ad emigrare per fare carriera. Evidentemente, nemo profeta in Patria! Ma se il Centro Destra non gli ha concesso la dirigenza, ora che è ritornato a Trani e si è buttato in politica, lo invito a non sparare nel mucchio (non è da persona intelligente), a fare polemiche infondate e a rispettare la verità. Come si suol dire: scherza con i santi, ma lascia stare i fanti.»