"Biciclettiamoci", l'associazione Libera Idee tra salute e polemiche
Una passeggiata ecologica per sottolineare i nei della pista ciclabile tranese
lunedì 10 novembre 2014
7.12
Altro appuntamento targato Libera Idee quello che si è svolto ieri mattina per le vie delle città. «Biciclettiamoci – alla ricerca della pista ciclabile» è nata dal desiderio dell'associazione di voler estendere a tutta la cittadinanza una passeggiata che inizialmente doveva essere tra soli soci ma che tramite il passaparola è riuscita a riunire diversi appassionati e non che hanno approfittato della bella giornata per un giro in bici.
«Lo scopo della passeggiata è molteplice: utilizzare la bicicletta vuol dire prima di tutto voler bene a se stessi alla propria salute, vuol dire ridurre l'inquinamento, ma soprattutto non poltrire di fronte ad un pc – ha dichiarato il presidente di Libera Idee, Stefano Vitucci -. L'iniziativa è servita anche ad evidenziare le criticità del percorso ciclabile tranese: la nostra città gode (e lo si vede ogni domenica mattina) di un largo numero di ciclisti esperti e amatori, la maggior parte di essi si muove sul lungomare, ma arrivati in Piazza Plebiscito sono costretti a svincolarsi nel traffico. Malgrado tutto, questa è l'unica pista utilizzabile visto che l'altra, quella che parte dal sottopasso di zona pozzo piano e termina alla rotonda di Via delle Forze Armate, non solo presenta intere fasce impraticabili, dato l'innalzamento del manto stradale a causa delle radici degli alberi ad esso adiacenti, degli accessi alle villette e delle entrate-uscite della Strada Statale 16 Adriatica ma perchè una volta sopraggiunti alla rotonda precedentemente citata bisogna immettersi nel traffico. A nostro avviso, la pista ciclabile, come accade nella maggior parte delle città italiane, doveva essere collegata e non lasciare il ciclista in balia delle onde, anzi delle auto e cosa molto importante andrebbe fatta una manutenzione non dico costante, vista la mancanza di denaro nelle casse comunali, ma per lo meno che non lasciasse deperire quel tratto di strada».
«La nostra è un associazione nata da poco non abbiamo la presunzione di pretendere grandi numeri di persone per i nostri eventi, dobbiamo crescere, abbiamo tanta strada da fare e continuare a promuovere eventi di varia natura sicuramente ci aiuta ad avvicinarci a varie fasce della popolazione tranese – ha proseguito Vitucci. Il mio ringraziamento va anche ad un'altra associazione "Trani Soccorso" che ci ha dato una grandissima mano durante il percorso nel regolare il traffico e seguirci nel percorso, ciò che questa associazione fa ogni giorno è aiutare tutti i cittadini, prestando soccorso quando occorre e aiutando le associazioni locali, a loro va tutto il nostro appoggio e ci auguriamo che lo stesso apprezzamento arrivi anche dal resto della città. Anche noi, come loro, ci autofinanziamo per questi eventi, e sappiamo benissimo quanta fatica ci sia dietro la realizzazione di ogni evento, e quando vediamo che la città anche se in minima parte risponde, beh ci ricarichiamo sapendo che ne è valsa la pena».
«Lo scopo della passeggiata è molteplice: utilizzare la bicicletta vuol dire prima di tutto voler bene a se stessi alla propria salute, vuol dire ridurre l'inquinamento, ma soprattutto non poltrire di fronte ad un pc – ha dichiarato il presidente di Libera Idee, Stefano Vitucci -. L'iniziativa è servita anche ad evidenziare le criticità del percorso ciclabile tranese: la nostra città gode (e lo si vede ogni domenica mattina) di un largo numero di ciclisti esperti e amatori, la maggior parte di essi si muove sul lungomare, ma arrivati in Piazza Plebiscito sono costretti a svincolarsi nel traffico. Malgrado tutto, questa è l'unica pista utilizzabile visto che l'altra, quella che parte dal sottopasso di zona pozzo piano e termina alla rotonda di Via delle Forze Armate, non solo presenta intere fasce impraticabili, dato l'innalzamento del manto stradale a causa delle radici degli alberi ad esso adiacenti, degli accessi alle villette e delle entrate-uscite della Strada Statale 16 Adriatica ma perchè una volta sopraggiunti alla rotonda precedentemente citata bisogna immettersi nel traffico. A nostro avviso, la pista ciclabile, come accade nella maggior parte delle città italiane, doveva essere collegata e non lasciare il ciclista in balia delle onde, anzi delle auto e cosa molto importante andrebbe fatta una manutenzione non dico costante, vista la mancanza di denaro nelle casse comunali, ma per lo meno che non lasciasse deperire quel tratto di strada».
«La nostra è un associazione nata da poco non abbiamo la presunzione di pretendere grandi numeri di persone per i nostri eventi, dobbiamo crescere, abbiamo tanta strada da fare e continuare a promuovere eventi di varia natura sicuramente ci aiuta ad avvicinarci a varie fasce della popolazione tranese – ha proseguito Vitucci. Il mio ringraziamento va anche ad un'altra associazione "Trani Soccorso" che ci ha dato una grandissima mano durante il percorso nel regolare il traffico e seguirci nel percorso, ciò che questa associazione fa ogni giorno è aiutare tutti i cittadini, prestando soccorso quando occorre e aiutando le associazioni locali, a loro va tutto il nostro appoggio e ci auguriamo che lo stesso apprezzamento arrivi anche dal resto della città. Anche noi, come loro, ci autofinanziamo per questi eventi, e sappiamo benissimo quanta fatica ci sia dietro la realizzazione di ogni evento, e quando vediamo che la città anche se in minima parte risponde, beh ci ricarichiamo sapendo che ne è valsa la pena».