Bilancio 2005, Amet e conferenza stampa
Ferrante (SDI): «ci aspettiamo una relazione analitica sull’azienda senza nessun velo del mistero»
giovedì 8 giugno 2006
«Apprendiamo positivamente della volontà di anticipare, da parte dei vertici Amet, una conferenza stampa prevista successivamente per illustrare la situazione dell'azienda. E siamo soddisfatti che a provocare questa anticipazione siano state le nostre notizie sul bilancio 2005 dell'azienda che avrebbe chiuso con un passivo di 1 milione di euro circa. E ci viene "rimproverato" da parte del Presidente Amet di non aver fornito le spiegazioni sul bilancio disastroso del 2005 forse dimenticando che solitamente queste spiegazioni dovrebbe darle chi amministra e chi quel bilancio concorre a formarlo.
Però ci aspettiamo una relazione analitica sull'azienda senza nessun velo del mistero, alla luce del sole, senza addossare responsabilità amministrative proprie o meglio errori gestionali propri ad altri vedi la Regione rea(è il caso di dirlo) di non volere a Trani un inceneritore. Vorremmo capire ad esempio come mai l'azienda si sia trasformata nel volgere di pochissimi anni da fiore all'occhiello della città in potenziale palla al piede.
L'amet è una spa le cui azioni sono interamente detenute dal Comune di Trani e finora le sempre annunciate prospettive di privatizzazione sono rimaste nel cassetto con l'aggravio, oggi, di dover convincere eventualmente qualcuno a comprare azioni di una società in perdita. La verità che va sempre più prendendo corpo è una sola:l'Amet non è più una municipalizzata e non può più essere gestita come in passato, ha bisogno di strategie mirate e vincenti distanti anni luce dal progetto del catamarano.
Ma se il Presidente dell'Amet ha avvertito la necessità di fornire spiegazioni su una situazione che è allarmante, non perché lo diciamo noi ma parche lo dicono i numeri, è imbarazzante il silenzio del Sindaco sempre pronto ad intervenire alle manifestazioni di facciata, vedi il bus elettrico, ma stranamente silente rispetto ad un bilancio 2005 che non ha precedenti nella gloriosa storia dell'azienda. Ricordiamo che è lui che nomina, potendo dunque anche revocare, i vertici aziendali a meno che non ritenga gli interessi politici della sua coalizione superiori agli interessi dei cittadini di Trani.» Fabrizio Ferrante
Segretario SDI Trani
Però ci aspettiamo una relazione analitica sull'azienda senza nessun velo del mistero, alla luce del sole, senza addossare responsabilità amministrative proprie o meglio errori gestionali propri ad altri vedi la Regione rea(è il caso di dirlo) di non volere a Trani un inceneritore. Vorremmo capire ad esempio come mai l'azienda si sia trasformata nel volgere di pochissimi anni da fiore all'occhiello della città in potenziale palla al piede.
L'amet è una spa le cui azioni sono interamente detenute dal Comune di Trani e finora le sempre annunciate prospettive di privatizzazione sono rimaste nel cassetto con l'aggravio, oggi, di dover convincere eventualmente qualcuno a comprare azioni di una società in perdita. La verità che va sempre più prendendo corpo è una sola:l'Amet non è più una municipalizzata e non può più essere gestita come in passato, ha bisogno di strategie mirate e vincenti distanti anni luce dal progetto del catamarano.
Ma se il Presidente dell'Amet ha avvertito la necessità di fornire spiegazioni su una situazione che è allarmante, non perché lo diciamo noi ma parche lo dicono i numeri, è imbarazzante il silenzio del Sindaco sempre pronto ad intervenire alle manifestazioni di facciata, vedi il bus elettrico, ma stranamente silente rispetto ad un bilancio 2005 che non ha precedenti nella gloriosa storia dell'azienda. Ricordiamo che è lui che nomina, potendo dunque anche revocare, i vertici aziendali a meno che non ritenga gli interessi politici della sua coalizione superiori agli interessi dei cittadini di Trani.» Fabrizio Ferrante
Segretario SDI Trani