Bloccata in casa Roberta con la sua carrozzina: l’ascensore non funziona da più di due settimane
Mamma Valeria: "Se le chiedo vuoi uscire? Immaginate i suoi occhi scuri potenti e vitali che ti guardano senza voce alcuna"
martedì 25 luglio 2023
Bloccata in casa Roberta con la sua carrozzina: l'ascensore non funziona da più di due settimane, e le giornate (tra l'altro con queste temperature) diventano un incubo. E i problemi nascono anche per la difficioltà nelle cure giornaliere, negate a causa di questo disservizio.
Tutto è cominciato il 6 luglio scorso: "L'inizio della bella stagione, delle passeggiate e delle vacanze, per molti ma non per Roberta". E' la mamma Valeria che racconta: "Roberta è una ragazzina con una grave disabilità psicofisica che la costringe a stare in carrozzina e soprattutto a non poter uscire molto durante la stagione invernale, e dunque l'estate rappresenta per lei il punto di svolta: sole, mare, passeggiate e un momento oltre le mura asettiche della propria casa.
Purtroppo da quel 6 luglio ad oggi Roberta ha perso tutte quelle cose che le permettono di poter godere di un periodo di leggerezza rispetto alla sua malattia a causa di un ascensore fuori uso.
A nulla sono valsi i continui richiami all'azienda manutentrice, all'amministratore condominiale affinché questo disagio potesse rientrare il prima possibile. Ad oggi ci sentiamo presi in giro da un personale ascensorista che propina date fasulle per una riparazione ancora non avvenuta".
Il 15 luglio scorso Roberta ha festeggiato i suoi 24 anni: la torta, le candeline, ma niente passeggiata. E le festa si è velata di tristezza, oltre al disagio.
"Siamo una famiglia che non ha mai basato la propria condizione sul pietismo perché la più alta cura che possiamo offrire a nostra figlia è la dignità di poter vivere la sua malattia in modo naturale, adattandoci alle sue esigenze dolorose e non.
La gestione di un figlio con disabilità richiede una costanza e un coraggio che va oltre ogni paura,ma se si impara ad essere pronti ad offrire questo tipo di amore non si potrà mai essere pronti a veder negate quelle piccole gioie che costituiscono per ogni individuo la "normalità".
Mamma Valeria si rivolge a chiunque possa aiutarla, anche alle istituzioni: "Questo mio appello rivolto alle istituzioni propense alla tutela dei più fragili, vuol essere un inno al coraggio di non abdicare alle ingiustizie, a farsi portavoce per tutte quelle persone che ogni giorno si vedono negate pari opportunità e lo scrivo non solo per una "semplice passeggiata ", ma anche per le cure giornaliere di cui mia figlia necessità e che ci vediamo negate a causa di un disservizio simile.
Se chiedo a Roberta vuoi uscire? Vi lascio immaginare i suoi occhi scuri potenti e vitali che ti guardano senza voce alcuna ma sanno risponderti SI. Vi chiedo di dar voce a questa situazione incresciosa che oggi ci riguarda personalmente, ma che sicuramente ha tante voci soffocate dall'incuria e il mancato rispetto di chi vive in condizioni diverse e cerca ogni giorno di garantire dignità ad un ammalato".
Tutto è cominciato il 6 luglio scorso: "L'inizio della bella stagione, delle passeggiate e delle vacanze, per molti ma non per Roberta". E' la mamma Valeria che racconta: "Roberta è una ragazzina con una grave disabilità psicofisica che la costringe a stare in carrozzina e soprattutto a non poter uscire molto durante la stagione invernale, e dunque l'estate rappresenta per lei il punto di svolta: sole, mare, passeggiate e un momento oltre le mura asettiche della propria casa.
Purtroppo da quel 6 luglio ad oggi Roberta ha perso tutte quelle cose che le permettono di poter godere di un periodo di leggerezza rispetto alla sua malattia a causa di un ascensore fuori uso.
A nulla sono valsi i continui richiami all'azienda manutentrice, all'amministratore condominiale affinché questo disagio potesse rientrare il prima possibile. Ad oggi ci sentiamo presi in giro da un personale ascensorista che propina date fasulle per una riparazione ancora non avvenuta".
Il 15 luglio scorso Roberta ha festeggiato i suoi 24 anni: la torta, le candeline, ma niente passeggiata. E le festa si è velata di tristezza, oltre al disagio.
"Siamo una famiglia che non ha mai basato la propria condizione sul pietismo perché la più alta cura che possiamo offrire a nostra figlia è la dignità di poter vivere la sua malattia in modo naturale, adattandoci alle sue esigenze dolorose e non.
La gestione di un figlio con disabilità richiede una costanza e un coraggio che va oltre ogni paura,ma se si impara ad essere pronti ad offrire questo tipo di amore non si potrà mai essere pronti a veder negate quelle piccole gioie che costituiscono per ogni individuo la "normalità".
Mamma Valeria si rivolge a chiunque possa aiutarla, anche alle istituzioni: "Questo mio appello rivolto alle istituzioni propense alla tutela dei più fragili, vuol essere un inno al coraggio di non abdicare alle ingiustizie, a farsi portavoce per tutte quelle persone che ogni giorno si vedono negate pari opportunità e lo scrivo non solo per una "semplice passeggiata ", ma anche per le cure giornaliere di cui mia figlia necessità e che ci vediamo negate a causa di un disservizio simile.
Se chiedo a Roberta vuoi uscire? Vi lascio immaginare i suoi occhi scuri potenti e vitali che ti guardano senza voce alcuna ma sanno risponderti SI. Vi chiedo di dar voce a questa situazione incresciosa che oggi ci riguarda personalmente, ma che sicuramente ha tante voci soffocate dall'incuria e il mancato rispetto di chi vive in condizioni diverse e cerca ogni giorno di garantire dignità ad un ammalato".