BOC: "operazione rischiosa che dimostra gravi problemi finanziari"

E' il parere del capogruppo dell'IDV Sebastiano de Feudis

giovedì 20 ottobre 2005
«L'amministrazione di centro-destra oltre ad attribuirsi meriti inesistenti (non è vero che sia un Comune virtuoso visto che anziché pagare i propri debiti, circa 3 milioni di euro, pensa a farne altri) afferma fatti non veri per nascondere la crisi preoccupante delle proprie finanze tanto da lasciarsi suggestionare da una operazione di finanza speculativa quale quella dell'emissione dei BOC.

Per rendersene conto è sufficiente, ad un occhio anche poco esperto, che nell'articolo di presentazione dell'operazione di emissione dei BOC vi è già una palese contraddizione. L'assessore Sergio De Feudis, infatti, dichiara che il Comune con i BOC non si sta ulteriormente indebitando. Nulla di piu' falso.

L'assessore, nello stesso articolo, dichiara che dei 20 milioni di euro di prestito 5 milioni di euro servono per ulteriori investimenti per l'attività di governo e le grandi opere. Cosa sono questi 5 milioni di euro se non un ulteriore indebitamento del Comune di Trani. Va evidenziato, inoltre, la stranezza comportamentale di una amministrazione che chiede soldi in prestito ai propri cittadini, perché di questo si tratta, senza sapere ancora come utilizzarli.

Una amministrazione efficiente chiede un prestito già sapendo cosa intende realizzare anche perché per l'emissione dei BOC finalizzati alla realizzazione di un'opera pubblica sono necessari sia il progetto definitivo dell'opera inserito nell'Elenco Annuale dei Lavori Pubblici che la previsione nel bilancio dell'ente, regolarmente approvato, della spesa necessaria alla realizzazione dell'opera e del relativo finanziamento.

Due le ipotesi: non vi è ancora l'accordo politico su come impiegare i 5 milioni di euro oppure si vuole nascondere ad alcuni Consiglieri di maggioranza i reali intenti della Giunta.

Quanto all'emissione dei BOC dobbiamo evidenziare che per l'amministrazione di centro destra, in materia di finanza locale, si sta affermando l'idea perversa della scorciatoia. Ricordiamo come, in precedenza, l'operazione di rimodulazione del debito comunale sia stata, fortunatamente, accantonata per l'eccessiva rischiosità dell'affare. In un sistema caratterizzato da una più accentuata economia, infatti, l'amministrazione è convinta che sia sufficiente la creatività per acquisire le risorse necessarie per far quadrare i conti del Comune di Trani.

Non importa se poi questa finanza suggestiva produca buchi e disavanzi dal momento che i soldi non li regala nessuno. Certamente non li regalano le società di consulenza e di intermediazione finanziaria che sono spesso gli unici soggetti a lucrare lauti guadagni attraverso improbabili operazioni di cartolarizzazione o di swap ed emissioni obbligazionarie. L'amministrazione di centro destra, infatti, con tale operazione sta ponendo a serio rischio il futuro economico della nostra città. Non è un caso che abbia omesso di parlare dei costi della raccolta. Tra i costi che l'ente deve sostenere per effettuare un'emissione, vanno menzionati:

- le commissioni di collocamento, pari ad un importo non superiore allo 0,5% dell'ammontare del prestito.
- il contributo una tantum dello 0,1% del valore dell'emissione, da versare nelle casse dello Stato.
- i costi di certificazione di bilancio.
- i costi per la stampa e la pubblicità.
- le commissioni di gestione legate al pagamento periodico delle cedole.
- i costi per l' assegnazione del rating.
- i costi di copertura del rischio tassi (swap) per garantire la conversione di tassi fissi in tassi variabili e viceversa.

L'amministrazione, infine, non indica se i BOC saranno a tasso fisso o variabile; una scelta che dipende principalmente dalla situazione del mercato e che puo' creare grossi rischi per l'ente. La normativa, in proposito, stabilisce che il rendimento delle obbligazioni non deve superare di un punto percentuale il rendimento dei Titoli di Stato di pari durata emessi nel mese precedente. Poiché il Comune di Trani vuole emettere BOC ventennali non è prevedibile cosa possa succedere in un arco di tempo cosi' lungo.

Puo' accadere che i titoli vengano venduti dai risparmiatori perché, dopo alcuni anni, i rendimenti dei titoli di Stato potrebbero essere piu' convenienti. Tale evenienza sarebbe disastrosa per il nostro Comune. In definitiva l'annunciata emissione di BOC dimostra che i conti del Comune di Trani sono dissestati (valga come esempio la circostanza che l'amministrazione non sa ancora come pagare quanto ha speso per L'Estate Tranese) tanto da dover ricorrere ad altri prestiti; ed il termine cosi' lungo di rimborso (20 anni) ricorda i, tristemente, famosi contratti trentennali My Way e For You della ex Banca 121. » Avv. Sebastiano de Feudis
Capogruppo IDV