Aperture 2012, l'associazione degli ambulanti sta con Memola

«Bravo, hai rotto uno schema antidemocratico». L'atteggiamento di disponibilità ddell'assesore trova sponde entusiaste

domenica 30 ottobre 2011 16.01
L'apertura voluta dall'assessore al commercio del Comune di Trani, Luca Memola, sulla discussione delle aperture straordinarie registra la contrarietà di Confcommercio e Confesercenti ma incassa il plauso di tutte le altre associazioni di categoria presenti sul territorio. «Memola ha ben compreso quanto fondamentale possa essere il contributo di tutte le associazioni rappresentative di interessi diffusi e generali e non di casta, per affrontare questo drammatico momento di crisi delle imprese». A dirlo è Giacinto Capogna, presidente provinciale dell'associazione dei commercianti ambulanti.

L'atteggiamento di disponibilità mostrato da Memola trova dunque entusiaste sponde: «Bisogna dire bravo all'assesore tranese perché ha rotto uno schema applicato in maniera erronea ed istituito in condizioni tali da chiudere il cerchio della rappresentanza e della democrazia a pochissimi soggetti, proprio quelli che, spesso lontani dal territorio, non sono stati in grado di utilizzare le opportunità che avrebbero potuto aiutare le imprese, soprattutto in termini di accesso a finanziamenti pubblici, irrimediabilmente perduti, pur avendo voluto pretendere di essere i soli, con i loro centri, a gestirli, grazie a leggi studiate a tavolino. Questi sono fallimenti che hanno portato gravissime conseguenze perché il danno è stato collettivo mentre spesso i vantaggi sono rimasti personali».

«In molti Comuni - spiega Capogna - si continuano a considerare le riunioni dove si prendono decisioni vitali per l'intero mondo economico e delle imprese come degli incontri tra amici che si potrebbero fare tranquillamente in un tavolo da quattro in pizzeria. La musica è cambiata e a Trani hanno agito benissimo, rispettando la legge regionale, convocando le associazioni storiche di categoria ma dando anche spazio a tutti coloro che vengono a discutere di problemi reali che vivono sulla propria pelle e non di fantasie di onnipotenza vecchie e ammuffite come lo sta diventando questo piccolo commercio completamente alla mercé della grande distribuzione che proprio alcuni personaggi hanno sostenuto anche tramite i propri silenzi e le proprie assenze. Smettiamola e andiamo avanti, con le persone che vogliono lavorare e con la gente disposta a mettersi in gioco, sempre».