Buche rattoppate, il quartiere di via Andria non ci sta
«O si fanno le cose per bene oppure si desista in toto»
venerdì 28 agosto 2015
12.04
«Non ci sono nemmeno i soldi per riparare una buca». Il comitato del quartiere di via Andria riporta l'affermazione fatta dal consigliere Mimmo De Laurentis, durante il consiglio comunale del 27 Agosto, e prende spunto da essa per girare all'Amministrazione la seguente osservazione. «In questi ultimi giorni, dopo molto tempo d'attesa, si è proceduto all'occlusione simulata di alcune buche in via Paolo Emilio e via Mons. Francesco Petronelli. Perché affermiamo che l'occlusione delle buche è simulata?». E ancora: «Come si può notare dalle foto, nonostante l'azione di ripristino, le buche interessate non sono state eliminate in quanto, se pur di profondità ridotta, esistono ancora nonostante la spesa sostenuta per acquisto bitume e ore uomo per la posa in opera dello stesso».
Considerati i risultati conseguiti, il Comitato di via Andria è curioso di sapere: «Chi ed in che modo ha disposto l'intervento e in che modalità tale intervento si sarebbe dovuto apportare? Chi ha fatto l'opera? Chi avrebbe dovuto controllare la corretta esecuzione dell'intervento? Perché, in altri luoghi, per cittadini che necessitavano dello stesso tipo di manutenzione si è provveduto da prima a scarificare la zona d'asfalto che ospitava la buca e successivamente a ripristinarne l'integrità, a differenza di quanto fatto per le riparazioni effettuate nelle strade precedentemente menzionate? Cosa accadrà a dette riparazioni al sopraggiungere delle prime piogge? Reggeranno? Atteso anche la voce "sinistri stradali" derivanti dalle cattive condizioni del manto stradale che contribuisce ad ingrossare le cifre dei debiti fuori bilancio, si ritiene che, con la procedura di riparazione adottata, si siano ridotti i rischi di danno a cose e persone? Non sarebbe stato il caso di dedicarsi ad un numero inferiore di buche ma riparando, quelle considerate, in modo corretto senza considerare che altre buche immediatamente di fianco a quelle "riparate" non sono state prese in considerazione?
Consapevoli delle precarie condizioni in cui versano sia le casse comunali che le tasche dei tranesi, riteniamo che non è più tempo di plaudire all'intenzione o guardare al bicchiere mezzo pieno, noi del comitato di via Andria riteniamo che o le cose da fare si facciano per bene oppure si desista in toto».
Considerati i risultati conseguiti, il Comitato di via Andria è curioso di sapere: «Chi ed in che modo ha disposto l'intervento e in che modalità tale intervento si sarebbe dovuto apportare? Chi ha fatto l'opera? Chi avrebbe dovuto controllare la corretta esecuzione dell'intervento? Perché, in altri luoghi, per cittadini che necessitavano dello stesso tipo di manutenzione si è provveduto da prima a scarificare la zona d'asfalto che ospitava la buca e successivamente a ripristinarne l'integrità, a differenza di quanto fatto per le riparazioni effettuate nelle strade precedentemente menzionate? Cosa accadrà a dette riparazioni al sopraggiungere delle prime piogge? Reggeranno? Atteso anche la voce "sinistri stradali" derivanti dalle cattive condizioni del manto stradale che contribuisce ad ingrossare le cifre dei debiti fuori bilancio, si ritiene che, con la procedura di riparazione adottata, si siano ridotti i rischi di danno a cose e persone? Non sarebbe stato il caso di dedicarsi ad un numero inferiore di buche ma riparando, quelle considerate, in modo corretto senza considerare che altre buche immediatamente di fianco a quelle "riparate" non sono state prese in considerazione?
Consapevoli delle precarie condizioni in cui versano sia le casse comunali che le tasche dei tranesi, riteniamo che non è più tempo di plaudire all'intenzione o guardare al bicchiere mezzo pieno, noi del comitato di via Andria riteniamo che o le cose da fare si facciano per bene oppure si desista in toto».