Cabina del gas vicina a palazzina: denuncia di Forza Trani
Contratto di quartiere, esposto in procura: «Paghi chi ha sbagliato». Per sicurezza la cabina dovrebbe distare almeno 25 metri dai fabbricati
martedì 20 marzo 2012
14.06
Il movimento civico Forza Trani ha presentato un esposto al sindaco di Trani, al dirigente della quarta ripartizione del Comune Trani, alla società Gas de France Italia, al Comando provinciale dei Vigili del fuoco di Bari, alla procura della Repubblica ed alla procure regionale della Corte dei Conti di Bari, per denunciare una situazione che – a detta del movimento - può compromettere la sicurezza dei futuri abitanti di un immobile in via di costruzione, su via Superga. L'esposto verte sulla presunta incompatibilità fra la cabina di decompressione del gas metano di via Superga e l'edificio in corso di costruzione da parte dell'impresa Manna nell'ambito del Contratto di quartiere.
In via Superga, a pochi metri dall'angolo con via delle Tufare è presente una cabina di decompressione del gas metano, ubicata a margine del marciapiede esistente, con una distanza dal ciglio esterno di circa 2 metri. In attuazione del Contratto di Quartiere, il Comune ha rilasciato di recente all'impresa Manna, il permesso di costruire, relativo ad alcuni edifici che sorgeranno in zona. In particolare vi è un edificio che, secondo il progetto approvato, ha una distanza dal ciglio esterno del marciapiede compresa fra 8 e 11,5 metri. Inoltre, nell'area antistante l'edificio, è prevista la realizzazione di stalli di sosta, rientranti, dall'attuale filo esterno del marciapiede, di 4,5 metri. Forza Trani segnala che la circolare del ministero dell'interno numero 53 del 12 maggio del 1964 la quale stabilisce che «tra la cabina di decompressione e di misura e il più vicino fabbricato esterno alla centrale, o la più vicina rotaia di una tranvia o di una ferrovia, deve intercorrere una distanza di sicurezza esterna di almeno 25 metri». «E' del tutto evidente – scrive Roberto Visibelli nella denuncia - che il fabbricato in costruzione non rispetta affatto questa distanza minima e, pertanto, la relativa costruzione non poteva essere assentita. Va evidenziato, invero, che la situazione di pericolo che si sta andando a creare deriva essenzialmente dalla mancata rilevazione della preesistente cabina di decompressione del gas metano da parte del progettista della variante al piano di zona, alla base del Contratto di quartiere».
Non potendosi spostare l'edificio in corso di costruzione, Forza Trani sottolinea che si dovrà necessariamente provvedere, prima del completamento e della abitabilità degli edifici residenziali, ad una diversa allocazione della cabina di decompressione del gas metano. «E' altrettanto evidente - incalza il leader di Forza Trani - che i costi di questo spostamento non possono essere posti a carico né della società che gestisce la distribuzione del gas metano, né dell'impresa Manna, né tantomeno a carico della collettività tranese, ma andranno addebitati a coloro che hanno omesso di rilevare la presenza della cabina di decompressione del gas metano, assolutamente visibile dalla strada, se solo si fossero presi la briga di effettuare un sopralluogo al fine di accertarsi dello stato dei luoghi».
In via Superga, a pochi metri dall'angolo con via delle Tufare è presente una cabina di decompressione del gas metano, ubicata a margine del marciapiede esistente, con una distanza dal ciglio esterno di circa 2 metri. In attuazione del Contratto di Quartiere, il Comune ha rilasciato di recente all'impresa Manna, il permesso di costruire, relativo ad alcuni edifici che sorgeranno in zona. In particolare vi è un edificio che, secondo il progetto approvato, ha una distanza dal ciglio esterno del marciapiede compresa fra 8 e 11,5 metri. Inoltre, nell'area antistante l'edificio, è prevista la realizzazione di stalli di sosta, rientranti, dall'attuale filo esterno del marciapiede, di 4,5 metri. Forza Trani segnala che la circolare del ministero dell'interno numero 53 del 12 maggio del 1964 la quale stabilisce che «tra la cabina di decompressione e di misura e il più vicino fabbricato esterno alla centrale, o la più vicina rotaia di una tranvia o di una ferrovia, deve intercorrere una distanza di sicurezza esterna di almeno 25 metri». «E' del tutto evidente – scrive Roberto Visibelli nella denuncia - che il fabbricato in costruzione non rispetta affatto questa distanza minima e, pertanto, la relativa costruzione non poteva essere assentita. Va evidenziato, invero, che la situazione di pericolo che si sta andando a creare deriva essenzialmente dalla mancata rilevazione della preesistente cabina di decompressione del gas metano da parte del progettista della variante al piano di zona, alla base del Contratto di quartiere».
Non potendosi spostare l'edificio in corso di costruzione, Forza Trani sottolinea che si dovrà necessariamente provvedere, prima del completamento e della abitabilità degli edifici residenziali, ad una diversa allocazione della cabina di decompressione del gas metano. «E' altrettanto evidente - incalza il leader di Forza Trani - che i costi di questo spostamento non possono essere posti a carico né della società che gestisce la distribuzione del gas metano, né dell'impresa Manna, né tantomeno a carico della collettività tranese, ma andranno addebitati a coloro che hanno omesso di rilevare la presenza della cabina di decompressione del gas metano, assolutamente visibile dalla strada, se solo si fossero presi la briga di effettuare un sopralluogo al fine di accertarsi dello stato dei luoghi».