Campa Ognissanti che l’erba cresce
Storie di degrado sul porto di Trani
domenica 10 gennaio 2010
Distratti dalle feste, abbagliati dalle luci del Natale, appesantiti da
pandoro e panettone, ci si è dimenticati completamente del porto di Trani. In
attesa che qualcuno si decida ad intervenire sulla pavimentazione sconnessa (la
competenza è stata trasferita da un bel po' dal Demanio al Comune), registriamo
piccoli e grandi segnali di un sostanziale abbandono dei luoghi. E' vero che il
porto richiama attenzione soprattutto da marzo a settembre, ma certe scene,
anche se a gennaio, non si addicono ad una città che vuol definirsi turistica a
tutti gli effetti. Già, perché la gran parte delle segnalazioni giunte in
redazione riguardano le immediate vicinanze di luoghi di alto interesse,
culturale e religioso, incastonate lungo il nostro bacino portuale.
Prendete Ognissanti (a cui si riferiscono le foto): l'erba incolta ha attecchito fra le pietre della pavimentazione, trasformando l'area della chiesa in un giardinetto selvatico. Stesso caso si segnala pochi metri più avanti, lungo la scalinata di via Statuti marittimi, invasa da erba verde evidentemente mai tagliata.
Amen per i pali dell'illuminazione imbottiti di manifesti e locandine di locali, davvero poco attraente il fossato del Castello Svevo, nei cui pressi giacciono due macchine carbonizzate. Se ci aggiungiamo qualche buca di grandi dimensioni ricomparsa dopo le ultime piogge, il quadro è completo. Ma tanto che importa: siamo a gennaio, l'estate è lontana.
Prendete Ognissanti (a cui si riferiscono le foto): l'erba incolta ha attecchito fra le pietre della pavimentazione, trasformando l'area della chiesa in un giardinetto selvatico. Stesso caso si segnala pochi metri più avanti, lungo la scalinata di via Statuti marittimi, invasa da erba verde evidentemente mai tagliata.
Amen per i pali dell'illuminazione imbottiti di manifesti e locandine di locali, davvero poco attraente il fossato del Castello Svevo, nei cui pressi giacciono due macchine carbonizzate. Se ci aggiungiamo qualche buca di grandi dimensioni ricomparsa dopo le ultime piogge, il quadro è completo. Ma tanto che importa: siamo a gennaio, l'estate è lontana.