Capannoni Ruggia, da parcheggio per bus allo stato di abbandono
Poche certezze sul futuro di quest'area di proprietò comunale
domenica 19 ottobre 2014
7.47
L'idea dell'amministrazione è farne un parcheggio per i bus ma si parlava anche di una sede per gli uffici giudiziari. Su questa struttura è anche in corso un'inchiesta giudiziaria, e il suo futuro sembra quantomai ancora incerto. Intanto i capannoni Ruggia fanno parlare di loro solo per episodi spiacevoli.
Nella giornata di ieri, si è verificato una pericolosa caduta di calcinacci dai muri della struttura. Per fortuna, nessun danno per i passanti. Ma quanto accaduto fa sorgere nuovamente interrogativi sul destino di questa area di proprietà comunale. Che, per il momento, ospita i mezzi di trasporto dell'Amet ma che, nelle intenzioni dell'amministrazione, dovrebbe lasciare spazio ai bus turistici. O almeno questo è quanto dichiarato dal governo Riserbato che già aveva messo in risalto lo stato di degrado dei capannoni.
«La zona - aveva affermato l'assessore comunale al turismo, Fabrizio Sotero - in una recente intervista - versa in una condizione di semi-abbandono e ci sarebbe un ostacolo legato proprio al transito dei bus. I capannoni Ruggia, infatti, furono sequestrati, quando rappresentavano il capolinea dei mezzi Stp, per problemi di presunto inquinamento atmosferico provocato dall'accensione dei motori. Nonostante il dissequestro, avvenuto dopo il provvedimento della magistratura, resterebbero le preoccupazioni dei residenti».
E pensare che sembrava fatta per poterli trasformare in parcheggio per bus turistici, area di cui Trani avverte tristemente la mancanza. Lo scorso maggio, infatti, l'assessore Sotero lanciò in merito un atto di indirizzo rivolto ed approvato dalla giunta: si indicavano anche i percorsi che i mezzi avrebbero dovuto compiere per raggiungere il centro. Poi, come spiegato, ci si è dovuti fermare.
Insomma, i capannoni Ruggia sembrano creare non pochi problemi. Tra questi, anche la vicenda legata ad un incidente tra mezzi privati scoperta dai magistrati della Procura di Trani dopo uno spiacevole episodio che vide il ferimento di una persona. L'inchiesta è ancora in corso e, tanto per restare in tema, c'era chi, tra l'amministrazione guidata da Riserbato, aveva indicato in quest'area una parziale soluzione alla mancanza di edifici giudiziari. Tante idee, poche certezze su una struttura che cerca un futuro stabile.
Nella giornata di ieri, si è verificato una pericolosa caduta di calcinacci dai muri della struttura. Per fortuna, nessun danno per i passanti. Ma quanto accaduto fa sorgere nuovamente interrogativi sul destino di questa area di proprietà comunale. Che, per il momento, ospita i mezzi di trasporto dell'Amet ma che, nelle intenzioni dell'amministrazione, dovrebbe lasciare spazio ai bus turistici. O almeno questo è quanto dichiarato dal governo Riserbato che già aveva messo in risalto lo stato di degrado dei capannoni.
«La zona - aveva affermato l'assessore comunale al turismo, Fabrizio Sotero - in una recente intervista - versa in una condizione di semi-abbandono e ci sarebbe un ostacolo legato proprio al transito dei bus. I capannoni Ruggia, infatti, furono sequestrati, quando rappresentavano il capolinea dei mezzi Stp, per problemi di presunto inquinamento atmosferico provocato dall'accensione dei motori. Nonostante il dissequestro, avvenuto dopo il provvedimento della magistratura, resterebbero le preoccupazioni dei residenti».
E pensare che sembrava fatta per poterli trasformare in parcheggio per bus turistici, area di cui Trani avverte tristemente la mancanza. Lo scorso maggio, infatti, l'assessore Sotero lanciò in merito un atto di indirizzo rivolto ed approvato dalla giunta: si indicavano anche i percorsi che i mezzi avrebbero dovuto compiere per raggiungere il centro. Poi, come spiegato, ci si è dovuti fermare.
Insomma, i capannoni Ruggia sembrano creare non pochi problemi. Tra questi, anche la vicenda legata ad un incidente tra mezzi privati scoperta dai magistrati della Procura di Trani dopo uno spiacevole episodio che vide il ferimento di una persona. L'inchiesta è ancora in corso e, tanto per restare in tema, c'era chi, tra l'amministrazione guidata da Riserbato, aveva indicato in quest'area una parziale soluzione alla mancanza di edifici giudiziari. Tante idee, poche certezze su una struttura che cerca un futuro stabile.