Carabinieri, il bilancio 2009 per Bari e la Bat
2816 gli arresti in totale su tutto il territorio
domenica 20 dicembre 2009
L'impegno profuso in questo anno, finalizzato a potenziare la qualità dell'attività operativa su più fronti, in particolare quello dei reati contro la persona e della lotta alla droga, si è tradotto in una strategia che ha posto un freno al dilagare delle molteplici realtà criminali nel capoluogo ed in provincia. La prevenzione, nella lotta alla criminalità, resta la strategia vincente per combattere il suo sistema di potere, incidere sulle sue complicità, estirpare le coperture che creano cultura, prassi e contesti mafiosi. La lotta alle consorterie criminali a Bari, è resa ancora più ardua soprattutto dai continui rimescolamenti dei gruppi malavitosi sempre alla ricerca della supremazia territoriale.
Tra le insidie più grosse, i minori "utilizzati" dalla malavita, la cui crescita resta troppo spesso intrappolata nella logica della violazione delle regole, della violenza e della sopraffazione, come unico metodo per emergere ed ottenere facili guadagni. Utilizzati per lavori di manovalanza le giovani leve, spesso sono i protagonisti più attivi della criminalità barese. L'adescamento del minore da parte dei sodalizi criminali fa leva su tutti quei fattori di debolezza tipici di una personalità in crescita, per di più inserita per motivi familiari in un contesto ambientale spesso intriso di una subcultura mafiosa. In questo ambito, l'Arma, nel suo operare quotidiano accompagna ad una mirata e proficua attività repressiva una sempre maggiore attenzione alla diffusione della cultura della legalità intesa come una possibilità concreta di continuare ad educare informando i piu' giovani, "vivendo i luoghi", realizzando reti concrete tra i cittadini e l'istituzione stessa (ne sono una prova concreta i percorsi didattici sulla legalità che l'Arma porta ogni anno nelle scuole). Per chi come l'Arma opera da sempre per il bene della comunità, ha la necessità di ritrovare i fili della nostra "umanità" nel rapporto con la comunità e soprattutto con chi la comunità la vive ai margini, perché sono loro che vivendo fuori da ruoli precostituiti si rendono piu' bisognosi di aiuto. Si rende necessario dunque, costruire giorno per giorno occasioni di incontro e confronto, "edificare" i legami che istituiscono gli spazi della convivenza nella legalità, creando rapporti di prossimità, e ciò è determinante per migliorare le prospettive del vivere civile.
Sul piano delle attività criminali emergono inoltre: l'estorsione, gestita con le formule intimidatorie tipiche del racket, spesso in stretta connessione con il reato associativo, come è emerso al termine di alcuni processi di mafia, resta una delle attività illecite tradizionali; l'usura, praticata con moduli, diversamente articolati, in cui l'inserimento del crimine organizzato può non risultare immediatamente riconoscibile, rimane fonte primaria per l'accumulazione di liquidità e per l'appropriazione di imprese commerciali e produttive, nonché atavica espressione del predominio criminale sul territorio; i reati predatori che, privilegiati dalle centrali malavitose in argomento, restano un importante introito che consente alle compagini del malaffare di finanziarsi e talvolta rigenerarsi; la detenzione e spaccio di droga. Ma anche per ciò che concerne tali fattispecie di reato, le risposte che l'Arma mette in campo sono efficaci : le vittime infatti possono contare sulla capacità da parte della nostra Istituzione di fornire risposte adeguate e sulla certezza di essere supportati in un lungo e talvolta doloroso percorso come spesso accade per le vittime del racket delle estorsioni e dell'usura.
I dati relativi all'attività di prevenzione e contrasto dei reati a Bari e provincia – al 5° posto su scala nazionale per numero di abitanti con quasi 1.560.000 cittadini distribuiti su una superficie di 5.138 kmq – sono eloquenti:
2816 arresti in totale
108 persone arrestate per associazione a delinquere e 37 di stampo mafioso
631 arresti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti con quasi 100 kg di droga sequestrati;
397 arresti di cui 94 sono stati eseguiti per furti in esercizi commerciali, 61 per furti di autovetture, 38 per furti in abitazioni e 22 per scippo;
163 rapinatori assicurati alla giustizia;
82.274 servizi tra pattuglie e perlustrazioni effettuate, per un totale di circa 500mila ore di servizio, con circa 435mila persone identificate contestualmente al controllo di oltre 320mila mezzi. Da segnalare il fortissimo impulso all'attività di controllo alla circolazione stradale, tesa in particolare a contrastare il fenomeno della guida senza cinture di sicurezza o –in caso di motoveicoli- da parte di centauri privi di casco. Nello specifico le infrazioni al C.d.S. più sanzionate sono state la mancata revisione degli automotoveicoli, il mancato uso del casco e delle cinture di sicurezza, il mancato possesso dei documenti di circolazione e la mancanza di copertura assicurativa. Parimenti sono aumentati i controlli con l'utilizzo dell'etilometro, disposti soprattutto nelle ore notturne dei giorni prefestivi e festivi, avvalendosi anche di 4 nuovi apparati acquistati con i fondi messi a disposizione dalla Prefettura e dalla Regione Puglia, per intensificare i controlli volti ad arginare il triste fenomeno degli incidenti stradali, di cui è stata riscontrata negli ultimi tempi una maggiore incidenza, in ragione della presenza di numerosissimi giovani nelle zone ove sono ubicate le discoteche maggiormente frequentate e soprattutto sulle strade statali e provinciali particolarmente interessati dal traffico di afflusso e deflusso di tali locali di divertimento.
413 sorvegliati speciali arrestati in violazioni di obblighi imposti dall'A.G. e 218 per evasione dagli arresti domiciliari;
100 gli arresti per estorsione e 25 quelli per stalking;
60 gli extracomunitari arrestati per inosservanza dei provvedimenti di espulsione.
Particolare menzione va data, infine, all'attività svolta dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale, cui spetta il merito della risoluzione di numerosi gravi delitti, che solo l'utilizzo di sofisticati strumenti tecnologici ha reso possibile. Tra cui, va ricordato l'apporto fornito per il buon esito delle indagini relative alla tentata rapina perpetrata in Noicattaro lo scorso 27 settembre, a seguito della quale rimase mortalmente ferito uno dei rapinatori e veniva poi tratto in arresto il complice.
Tra le insidie più grosse, i minori "utilizzati" dalla malavita, la cui crescita resta troppo spesso intrappolata nella logica della violazione delle regole, della violenza e della sopraffazione, come unico metodo per emergere ed ottenere facili guadagni. Utilizzati per lavori di manovalanza le giovani leve, spesso sono i protagonisti più attivi della criminalità barese. L'adescamento del minore da parte dei sodalizi criminali fa leva su tutti quei fattori di debolezza tipici di una personalità in crescita, per di più inserita per motivi familiari in un contesto ambientale spesso intriso di una subcultura mafiosa. In questo ambito, l'Arma, nel suo operare quotidiano accompagna ad una mirata e proficua attività repressiva una sempre maggiore attenzione alla diffusione della cultura della legalità intesa come una possibilità concreta di continuare ad educare informando i piu' giovani, "vivendo i luoghi", realizzando reti concrete tra i cittadini e l'istituzione stessa (ne sono una prova concreta i percorsi didattici sulla legalità che l'Arma porta ogni anno nelle scuole). Per chi come l'Arma opera da sempre per il bene della comunità, ha la necessità di ritrovare i fili della nostra "umanità" nel rapporto con la comunità e soprattutto con chi la comunità la vive ai margini, perché sono loro che vivendo fuori da ruoli precostituiti si rendono piu' bisognosi di aiuto. Si rende necessario dunque, costruire giorno per giorno occasioni di incontro e confronto, "edificare" i legami che istituiscono gli spazi della convivenza nella legalità, creando rapporti di prossimità, e ciò è determinante per migliorare le prospettive del vivere civile.
Sul piano delle attività criminali emergono inoltre: l'estorsione, gestita con le formule intimidatorie tipiche del racket, spesso in stretta connessione con il reato associativo, come è emerso al termine di alcuni processi di mafia, resta una delle attività illecite tradizionali; l'usura, praticata con moduli, diversamente articolati, in cui l'inserimento del crimine organizzato può non risultare immediatamente riconoscibile, rimane fonte primaria per l'accumulazione di liquidità e per l'appropriazione di imprese commerciali e produttive, nonché atavica espressione del predominio criminale sul territorio; i reati predatori che, privilegiati dalle centrali malavitose in argomento, restano un importante introito che consente alle compagini del malaffare di finanziarsi e talvolta rigenerarsi; la detenzione e spaccio di droga. Ma anche per ciò che concerne tali fattispecie di reato, le risposte che l'Arma mette in campo sono efficaci : le vittime infatti possono contare sulla capacità da parte della nostra Istituzione di fornire risposte adeguate e sulla certezza di essere supportati in un lungo e talvolta doloroso percorso come spesso accade per le vittime del racket delle estorsioni e dell'usura.
I dati relativi all'attività di prevenzione e contrasto dei reati a Bari e provincia – al 5° posto su scala nazionale per numero di abitanti con quasi 1.560.000 cittadini distribuiti su una superficie di 5.138 kmq – sono eloquenti:
2816 arresti in totale
108 persone arrestate per associazione a delinquere e 37 di stampo mafioso
631 arresti per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti con quasi 100 kg di droga sequestrati;
397 arresti di cui 94 sono stati eseguiti per furti in esercizi commerciali, 61 per furti di autovetture, 38 per furti in abitazioni e 22 per scippo;
163 rapinatori assicurati alla giustizia;
82.274 servizi tra pattuglie e perlustrazioni effettuate, per un totale di circa 500mila ore di servizio, con circa 435mila persone identificate contestualmente al controllo di oltre 320mila mezzi. Da segnalare il fortissimo impulso all'attività di controllo alla circolazione stradale, tesa in particolare a contrastare il fenomeno della guida senza cinture di sicurezza o –in caso di motoveicoli- da parte di centauri privi di casco. Nello specifico le infrazioni al C.d.S. più sanzionate sono state la mancata revisione degli automotoveicoli, il mancato uso del casco e delle cinture di sicurezza, il mancato possesso dei documenti di circolazione e la mancanza di copertura assicurativa. Parimenti sono aumentati i controlli con l'utilizzo dell'etilometro, disposti soprattutto nelle ore notturne dei giorni prefestivi e festivi, avvalendosi anche di 4 nuovi apparati acquistati con i fondi messi a disposizione dalla Prefettura e dalla Regione Puglia, per intensificare i controlli volti ad arginare il triste fenomeno degli incidenti stradali, di cui è stata riscontrata negli ultimi tempi una maggiore incidenza, in ragione della presenza di numerosissimi giovani nelle zone ove sono ubicate le discoteche maggiormente frequentate e soprattutto sulle strade statali e provinciali particolarmente interessati dal traffico di afflusso e deflusso di tali locali di divertimento.
413 sorvegliati speciali arrestati in violazioni di obblighi imposti dall'A.G. e 218 per evasione dagli arresti domiciliari;
100 gli arresti per estorsione e 25 quelli per stalking;
60 gli extracomunitari arrestati per inosservanza dei provvedimenti di espulsione.
Particolare menzione va data, infine, all'attività svolta dalla Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale, cui spetta il merito della risoluzione di numerosi gravi delitti, che solo l'utilizzo di sofisticati strumenti tecnologici ha reso possibile. Tra cui, va ricordato l'apporto fornito per il buon esito delle indagini relative alla tentata rapina perpetrata in Noicattaro lo scorso 27 settembre, a seguito della quale rimase mortalmente ferito uno dei rapinatori e veniva poi tratto in arresto il complice.