Carcere, questa mattina la protesta della Polizia Penitenziaria
I sindacati: «Troppe ormai le violazioni dei diritti personali e dei lavoratori»
mercoledì 27 maggio 2015
11.59
Un sit-in di protesta per dire basta alla prevaricazione dei propri diritti. Questa mattina, a partire dalle 11.00, gli agenti della Polizia Penitenziaria della Carcere Maschile si sono dati appuntamento davanti l'istituto penitenziario per una protesta, organizzata da Cisl-Fns Puglia e Basilicata ed il Sappe Puglia.
«Troppe e troppo gravi - scrivono le organizzazioni sindacali - sono ormai le violazioni dei diritti personali e delle regole sindacali che i poliziotti penitenziari in servizio presso la Casa Circondariale di Trani sono costretti a subire quotidianamente da parte dell'attuale Direttrice e del Comandante di Reparto. Dopo la campagna di terrore posta in essere contro i poliziotti ritenuti "rei" di essersi ammalati (cui sono seguiti svariati provvedimenti di rimozione dagli incarichi precedentemente svolti e non solo), l'attenta Direttrice e lo zelante Comandante hanno deciso che è forse arrivato il tempo di infierire contro i diritti e la dignità dei loro dipendenti, colpendo anche le loro famiglie. Infatti, nel mese di maggio, ossia quando le famiglie dei poliziotti avevano certamente già pianificato le loro ferie, la Direttrice in oggetto, su "brillante" proposta del Comandante di Reparto, ha pensato bene di comunicare alle Organizzazioni Sindacali di Polizia Penitenziaria la loro intenzione di cambiare il vigente piano ferie del personale, prevedendo svariate e lesive modifiche».
«A nulla è valso - spiegano i sindacati - il disaccordo su tali proposte formulate dalla maggioranza delle Organizzazioni Sindacali intervenute il 4 maggio 2015 all'apposita trattativa sindacale sulle ferie indetta dalla Direttrice, posto che quest'ultima ha deciso e già comunicato formalmente al personale di dare comunque corso alle proposte di modifiche suggerite dal Comandante di Reparto. Questa volta la Polizia Penitenziaria non ci sta e dice basta!».
«I sindacati -conclude la nota - chiedono ai superiori Uffici regionali e nazionali competenti, di avviare ogni iniziativa utile a ripristinare le corrette relazioni sindacali, attuando una ispezione affinché si accerti l'utilizzo del lavoro straordinario che sembra essere richiesto sempre alle stesse persone, creando discrasie tra i lavoratori e non garantendo le pari opportunità».
«Troppe e troppo gravi - scrivono le organizzazioni sindacali - sono ormai le violazioni dei diritti personali e delle regole sindacali che i poliziotti penitenziari in servizio presso la Casa Circondariale di Trani sono costretti a subire quotidianamente da parte dell'attuale Direttrice e del Comandante di Reparto. Dopo la campagna di terrore posta in essere contro i poliziotti ritenuti "rei" di essersi ammalati (cui sono seguiti svariati provvedimenti di rimozione dagli incarichi precedentemente svolti e non solo), l'attenta Direttrice e lo zelante Comandante hanno deciso che è forse arrivato il tempo di infierire contro i diritti e la dignità dei loro dipendenti, colpendo anche le loro famiglie. Infatti, nel mese di maggio, ossia quando le famiglie dei poliziotti avevano certamente già pianificato le loro ferie, la Direttrice in oggetto, su "brillante" proposta del Comandante di Reparto, ha pensato bene di comunicare alle Organizzazioni Sindacali di Polizia Penitenziaria la loro intenzione di cambiare il vigente piano ferie del personale, prevedendo svariate e lesive modifiche».
«A nulla è valso - spiegano i sindacati - il disaccordo su tali proposte formulate dalla maggioranza delle Organizzazioni Sindacali intervenute il 4 maggio 2015 all'apposita trattativa sindacale sulle ferie indetta dalla Direttrice, posto che quest'ultima ha deciso e già comunicato formalmente al personale di dare comunque corso alle proposte di modifiche suggerite dal Comandante di Reparto. Questa volta la Polizia Penitenziaria non ci sta e dice basta!».
«I sindacati -conclude la nota - chiedono ai superiori Uffici regionali e nazionali competenti, di avviare ogni iniziativa utile a ripristinare le corrette relazioni sindacali, attuando una ispezione affinché si accerti l'utilizzo del lavoro straordinario che sembra essere richiesto sempre alle stesse persone, creando discrasie tra i lavoratori e non garantendo le pari opportunità».