Carlo Laurora accoglie a braccia aperte Rino Savino
Il segretario provinciale dell'Udc: «Apprezziamo ciò che dice». «I Pdl si è rivelato un aborto spontaneo»
venerdì 7 dicembre 2012
15.26
«Sono ore delicate per gli uomini seri e perbene che hanno dato e danno il loro contributo alla politica fuori e dentro le istituzioni. Una crisi profonda dalla quale potrebbe emergere il meglio di ciò che la politica e i suoi uomini più credibili hanno offerto alle loro comunità. Per noi, il meglio dell'offerta politica attuale per il bene del territorio è proposto dal centro moderato». Lo dichiara il segretario provinciale dell'Udc della Bat, Carlo Laurora.
«C'è un sentimento comune – prosegue - che richiede a gran forza il ritorno a comportamenti etici e morali per chi fa parte dei partiti, rappresentandoli nelle istituzioni. C'è una domanda di verità forte che si leva dalla cittadinanza e che ha, seppur non in tempi brevi, scardinato dalle fondamenta progetti evanescenti come quelli proposti dal centrodestra berlusconiano. Abbiamo apprezzato la riflessione di Rino Savino, un uomo senza macchia che si spende giornalmente per Trani. Savino ha preso le distanze, con maturità, da un Pdl distorto dagli scandali e che può rivendicare in questi anni il primato della cattiva politica. Un Pdl che poi, in fondo, si è rivelato un aborto spontaneo, come dissi quando annunciai che non ne avrei fatto parte. Una mesaillance politica che ben presto ha rivelato le sue storture. Un matrimonio frettoloso dopo un lungo fidanzamento che ha visto subito riemergere differenze valoriali tra i componenti di cui non ci si è preoccupati di trovare una sintesi. Fermo su questa consapevolezza, Savino guarda al centro moderato dove i valori democratici e cristiani in cui crede possono trovare soddisfazione. È stata, inutile nasconderlo, una presa di posizione che abbiamo salutato con favore e che ci convince ancor più di non aver intrapreso la strada sbagliata».
«Stimiamo molto Savino come uomo e come politico - conclude Laurora - e abbiamo più di un motivo per ritenere che altre personalità serie e responsabili possano giungere alle sue stesse considerazioni, volgendo lo sguardo verso un centro che è già casa dei moderati e che si va affollando man mano che altri partiti, come il Pdl, si sgretolano dietro la deriva del populismo di destra o perchè strattonati da una sinistra radicale a cui i democratici non sempre sentono di appartenere».
«C'è un sentimento comune – prosegue - che richiede a gran forza il ritorno a comportamenti etici e morali per chi fa parte dei partiti, rappresentandoli nelle istituzioni. C'è una domanda di verità forte che si leva dalla cittadinanza e che ha, seppur non in tempi brevi, scardinato dalle fondamenta progetti evanescenti come quelli proposti dal centrodestra berlusconiano. Abbiamo apprezzato la riflessione di Rino Savino, un uomo senza macchia che si spende giornalmente per Trani. Savino ha preso le distanze, con maturità, da un Pdl distorto dagli scandali e che può rivendicare in questi anni il primato della cattiva politica. Un Pdl che poi, in fondo, si è rivelato un aborto spontaneo, come dissi quando annunciai che non ne avrei fatto parte. Una mesaillance politica che ben presto ha rivelato le sue storture. Un matrimonio frettoloso dopo un lungo fidanzamento che ha visto subito riemergere differenze valoriali tra i componenti di cui non ci si è preoccupati di trovare una sintesi. Fermo su questa consapevolezza, Savino guarda al centro moderato dove i valori democratici e cristiani in cui crede possono trovare soddisfazione. È stata, inutile nasconderlo, una presa di posizione che abbiamo salutato con favore e che ci convince ancor più di non aver intrapreso la strada sbagliata».
«Stimiamo molto Savino come uomo e come politico - conclude Laurora - e abbiamo più di un motivo per ritenere che altre personalità serie e responsabili possano giungere alle sue stesse considerazioni, volgendo lo sguardo verso un centro che è già casa dei moderati e che si va affollando man mano che altri partiti, come il Pdl, si sgretolano dietro la deriva del populismo di destra o perchè strattonati da una sinistra radicale a cui i democratici non sempre sentono di appartenere».