Carlo Scarcella: «Ci siamo quasi, sarà un presepe speciale!»
Alto oltre sei metri, il presepe in piazza Libertà s'ispira alla città fantasma di Craco e porterà in sé una dedica a San Nicolino
domenica 19 dicembre 2021
12.51
Ci siamo quasi: siamo andati a sbirciare nel cantiere prima della inaugurazione e presentazione di quello che per Trani è il più amato simbolo del Natale.
I lavori per il presepe in Piazza Libertà fervono con lena, guidati dal direttore artistico, ideatore e progettista da oltre 20 anni, Carlo Scarcella, con l'aiuto di Felice Botta e di suo figlio Francesco e del maestro falegname Giovanni Franco.
Un presepe che raggiunge alla sua sommità 6 metri di altezza e che per la prima volta non solo potrà essere ammirato da ogni lato ma che anche porta in sé una dedica speciale al patrono San Nicola il pellegrino.
L'ispirazione di quest'anno proviene da un paese abbandonato della Lucania, Craco vecchia, chiamato città fantasma perché abbandonato negli anni cinquanta a causa di smottamenti del terreno, ma che al farsi della sera prende su di sé il fascino e l'autenticità di un vero presepe.
L'anima immortale che quei luoghi, pur abbandonati portano con sé daranno un sapore di umanità al presepe di Trani che ha cercato di riprodurre quei ruderi ridandone vita.
Ma vuole essere anche un ponte immaginario tra due luoghi e due territori legati da un ponte prezioso come il Natale.
I lavori per il presepe in Piazza Libertà fervono con lena, guidati dal direttore artistico, ideatore e progettista da oltre 20 anni, Carlo Scarcella, con l'aiuto di Felice Botta e di suo figlio Francesco e del maestro falegname Giovanni Franco.
Un presepe che raggiunge alla sua sommità 6 metri di altezza e che per la prima volta non solo potrà essere ammirato da ogni lato ma che anche porta in sé una dedica speciale al patrono San Nicola il pellegrino.
L'ispirazione di quest'anno proviene da un paese abbandonato della Lucania, Craco vecchia, chiamato città fantasma perché abbandonato negli anni cinquanta a causa di smottamenti del terreno, ma che al farsi della sera prende su di sé il fascino e l'autenticità di un vero presepe.
L'anima immortale che quei luoghi, pur abbandonati portano con sé daranno un sapore di umanità al presepe di Trani che ha cercato di riprodurre quei ruderi ridandone vita.
Ma vuole essere anche un ponte immaginario tra due luoghi e due territori legati da un ponte prezioso come il Natale.