Caro benzina: guidare quanto ci costa?
Prezzi ai livelli del 2008, federconsumatori invoca interventi. I sovrapprezzi sui carburanti costano cari agli automobilisti
martedì 11 gennaio 2011
Continuano, del tutto ingiustificati, gli aumenti dei prezzi dei carburanti. La denuncia è di Federconsumatori. I nuovi ritocchi hanno fatto salire il prezzo della benzina a 1,47-1,48 euro al litro, con picchi anche di 1,55 euro al litro. I prezzi della benzina a tali livelli corrispondono a quelli praticati a maggio 2008, quando il petrolio, però, si attestava a 127 dollari al barile che, corretti esattamente considerando la rivalutazione del dollaro, corrisponderebbero a 109-110 dollari al barile. Oggi, invece, il petrolio è quotato 89,21 dollari al barile, vale a dire il 18% in meno. E allora la domanda sorge spontanea: perché la benzina viene venduta allo stesso prezzo di allora?
Federconsumatori sottolinea come i sovrapprezzi sui carburanti costano cari agli automobilisti, a tutto vantaggio della filiera petrolifera e dell'erario. Nel 2010 gli automobilisti hanno speso 4,81 miliardi di euro in più per i carburanti, di cui ben 528 milioni in più per l'erario per via dell'aumento della tassazione. In media, nel corso del 2010 vi è stato un sovrapprezzo di 9 centesimi, pari a ricadute di 108 euro per costi diretti e 90 per costi indiretti, per un totale di 198 euro annui.
«Una situazione simile – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef – non è più tollerabile. È ora che il Governo si decida ad intervenire mettendo in campo ogni misura o provvedimento che possa influire positivamente su questa urgente questione». Secondo le associazioni, questo sarebbe possibile attraverso la realizzazione dei punti convenuti nell'accordo con la filiera petrolifera: la commissione istituzionale sulla doppia velocità dei prezzi, la razionalizzazione della rete e l'apertura alla vendita attraverso il canale della grande distribuzione, il blocco settimanale degli aumenti (di almeno 15 giorni). Inoltre, Federconsumatori invita all'applicazione della cosiddetta accisa mobile, in grado di bilanciare la tassazione, contribuendo così a calmierare i prezzi dei carburanti.
Federconsumatori sottolinea come i sovrapprezzi sui carburanti costano cari agli automobilisti, a tutto vantaggio della filiera petrolifera e dell'erario. Nel 2010 gli automobilisti hanno speso 4,81 miliardi di euro in più per i carburanti, di cui ben 528 milioni in più per l'erario per via dell'aumento della tassazione. In media, nel corso del 2010 vi è stato un sovrapprezzo di 9 centesimi, pari a ricadute di 108 euro per costi diretti e 90 per costi indiretti, per un totale di 198 euro annui.
«Una situazione simile – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, presidenti di Federconsumatori e Adusbef – non è più tollerabile. È ora che il Governo si decida ad intervenire mettendo in campo ogni misura o provvedimento che possa influire positivamente su questa urgente questione». Secondo le associazioni, questo sarebbe possibile attraverso la realizzazione dei punti convenuti nell'accordo con la filiera petrolifera: la commissione istituzionale sulla doppia velocità dei prezzi, la razionalizzazione della rete e l'apertura alla vendita attraverso il canale della grande distribuzione, il blocco settimanale degli aumenti (di almeno 15 giorni). Inoltre, Federconsumatori invita all'applicazione della cosiddetta accisa mobile, in grado di bilanciare la tassazione, contribuendo così a calmierare i prezzi dei carburanti.