Carte revolving American Express: richiesta di processo per 5

L'accusa della Procura di Trani: concorso in usura e truffa. Sarà il gup a decidere se dovranno essere processati

sabato 24 novembre 2012 14.44
Cinque richieste di rinvio a giudizio per la truffa delle carte revolving di American Express, sulle quali venivano applicati tassi di mora usurari. Li ha chiesti la Procura di Trani per Giglio Del Borgo e Massimo Quarra (che si sono succeduti negli incarichi di direttore generale per l'Italia e rappresentante legale di American Express services Europe limited con l'incarico di responsabili per carte e viaggi, il primo dal 2005 al 2008 e il secondo ancora in carica), Francesco Fontana (responsabile dell'ufficio legale), Melissa Peretti (responsabile dell'area prodotti carte) e Daniele Febo (responsabile dell'area compliance), tutti accusati di concorso in usura aggravata e truffa in merito alla diffusione delle carte revolving tra il 2007 e il 2009 a dieci clienti di Molfetta, Trani, Bisceglie, Barletta, Canosa, Andria e Terlizzi.

Sarà il gup Francesco Messina, il 9 gennaio prossimo, a decidere se dovranno essere processati. L'inchiesta partì nel 2009, in seguito alla denuncia di un cliente di Molfetta che, a fronte di un prestito di 2600 euro, non avendo pagato una rata di 129,43 euro, si era visto recapitare una richiesta di 686,54 euro, cioè un tasso di interesse moratorio ben superiore a quello soglia (fissato al 25,23% stabilito per quel trimestre).

Dall'inchiesta sulle carte revolving, alla fine del 2009, partì anche quella sull'ex premier Silvio Berlusconi, accusato di concussione sull'allora commissario Agcom Giancarlo Innocenzi. Le presunti pressioni del Cavaliere per bloccare la messa in onda della trasmissione Annozero vennero fuori da alcuni intercettazioni a carico degli indagati di American Express.