Cartoline per dire no alle ricerche petrolifere

Iniziativa dei Verdi della Bat. Di Gregorio sulla Prestigiacomo «Questo ministro non ci rappresenta. Vada a casa»

sabato 5 novembre 2011 10.55
La notizia dell'autorizzazione rilasciata dal Ministero dell'ambiente alla società irlandese Petroceltic per poter scandagliare le coste al largo delle Isole Tremiti per verificare l''eventuale presenza di giacimenti di idrocarburi, non piace affatto ai Verdi. Con una nota del coordinatore provinciale, Michele Di Gregorio, il partito invita la popolazione pugliese a dire chiaramente no a questa operazione e a chiedere le dimissioni del ministro attraverso l'invio di e-mail sul sito del ministero o attraverso l'invio di cartoline. «Questo ministro - dice Di Gregorio - non ci rappresenta. Vada a casa. Chiediamo, inoltre, che il Consiglio provinciale della Bat approvi con immediatezza un ordine del giorno contro questa autorizzazione, considerato che anche il nostro territorio è direttamente interessato al dissennato progetto, chiedendo la revoca dell'autorizzazione».

Di Gregorio spiega: «Nonostante le varie comunità locali come i nostri Comuni o la stessa neonata sesta provincia si stiano impegnando per fare decollare l'unico, vero e possibile sviluppo economico legato alla qualità della vita, al turismo, all'agricoltura di qualità, alla pesca sostenibile, alla valorizzazione delle bellezze naturali, storiche e architettoniche, altri invece pensano per noi e pensano contro di noi e le nostre comunità. Non è possibile distruggere il territorio, la nostra vita e quella dei nostri figli. Prima la follia delle centrali nucleari, ora la ricerca del petrolio. Dobbiamo difendere il nostro territorio, già assediato da impianti industriali inquinanti o da discariche».

Per il coordinatore provinciale dei Verdi «la scusa del lavoro è una grossa balla». «Quanti posti di lavoro e quanta ricchezza si potrebbero creare con la raccolta differenziata dei rifiuti, con gli investimenti per le energie alternative, con l'agricoltura di qualità, con la pesca sostenibile, con il turismo balneare e agricolo, con i prodotti della terra, con tutto quello insomma che il nostro territorio ci offre? Qualcun altro invece ci vuole sottrarre tutto questo in cambio di un'elemosina derivante dai diritti che pagherebbero ai Comuni».