Caso "auto blu", nuova replica di Briguglio
«La mia è una posizione democratica»
mercoledì 1 luglio 2009
«Apro questa mia lettera con una doverosa precisazione che è quella che qualunque episodio che si dimostri intollerante e lesivo della libertà di ciascun uomo,sia esso il singolo o il primo cittadino, sia un comportamento da me assolutamente non condiviso e perseguibile a norma di legge. Tuttavia, mi rincresce dover apprendere quanto leggo da un Vostro ultimo comunicato del 30/06/09; mi rincresce ancor di più vedere una intera coalizione di partito, che taccia altri di inefficienza e non laboriosità, spendere il proprio tempo (certamente più utile laddove venga profuso in nome di altre cause) in beghe politiche di alcun valore come questa.
Mi dispiace dover apprendere tutto questo ed è solo per questo che sento il dovere e quasi l'obbligo, senza peraltro tacere la mia rinnovata "punta" di risentimento colorata questa volta da una strana ed immotivata ilarità, di rispondere alle inesattezze da Voi dichiarate, seppur con così encomiabile e pervicace entusiasmo.
Mi si attribuisce la responsabilità di aver creato un "caso politico" (è quello che apprendo dalla stampa) ma, dal mio canto, diversamente definirei la posizione di un cittadino che si "difende" e "prende le distanze", come avete meritatamente detto Voi, solo perché vede il proprio nome e cognome firmare un documento che non ha avuto neanche il tempo di leggere! Questa , cari signori, io la chiamo nell'unico modo possibile: DEMOCRAZIA. Perchè, se non è concessa al comune cittadino, al di là dei titoli e dei ruoli ricoperti a cui pare diate una quasi sacrale importanza, la facoltà di espressione LIBERA e non condizionata del proprio pensiero,allora sarò costretto a ravvedermi, non senza il vostro supporto, sul significato di "Paese Democratico" quale il Nostro si professa. La "quaestio" da me umilmente e assai modestamente avanzata non era dunque se accordare o meno la propria solidarietà al Signor Sindaco( che mi avrebbe sicuramente trovato d'accordo) per una causa di cui nessuno ha chiesto in alcuna occasione la mia opinione, bensì se fosse utile e corretto da parte Vostra cercare l'appoggio di una persona facente parte "a suo modo" dell'amministrazione comunale nel momento in cui non si rispetta il suo pensiero,al punto di non interpellarlo neanche! Da queste spicciole analisi, cari colleghi, mi sembra che il gioco politico (benché Voi vi ostiniate a ripetere che gli schieramenti non contino nulla in situazione come questa),l'avete creata solo Voi! Non mi pare infatti assurdo aver chiosato la mia lettera di puntualizzazione con un invito ad affidare la questione agli organi competenti,come peraltro Voi stessi avete indicato, perché, nonostante i sermoni e le bellissime arringhe quasi commoventi da Voi pronunciate, sarà un solo ente, e cioè la magistratura ad avere il diritto/dovere di pronunciarsi sull'accaduto, stabilendo i meriti e i demeriti delle rispettive parti chiamate in causa. In ultima analisi, vorrei sottolineare come spesso mi si attribuisca l'epiteto di consigliere "apartitico", epiteto che, benché da Voi travisato e stravolto, vorrei che fosse l'unico che continuaste ad attribuirmi, se questo continuerà per me a significare di essere un uomo politico libero da quelle demagogie politiche di cui vi siete rivelati,alle ultime occasioni, perfetti e puntuali rappresentanti».
Domenico Briguglio
Consigliere comunale
Mi dispiace dover apprendere tutto questo ed è solo per questo che sento il dovere e quasi l'obbligo, senza peraltro tacere la mia rinnovata "punta" di risentimento colorata questa volta da una strana ed immotivata ilarità, di rispondere alle inesattezze da Voi dichiarate, seppur con così encomiabile e pervicace entusiasmo.
Mi si attribuisce la responsabilità di aver creato un "caso politico" (è quello che apprendo dalla stampa) ma, dal mio canto, diversamente definirei la posizione di un cittadino che si "difende" e "prende le distanze", come avete meritatamente detto Voi, solo perché vede il proprio nome e cognome firmare un documento che non ha avuto neanche il tempo di leggere! Questa , cari signori, io la chiamo nell'unico modo possibile: DEMOCRAZIA. Perchè, se non è concessa al comune cittadino, al di là dei titoli e dei ruoli ricoperti a cui pare diate una quasi sacrale importanza, la facoltà di espressione LIBERA e non condizionata del proprio pensiero,allora sarò costretto a ravvedermi, non senza il vostro supporto, sul significato di "Paese Democratico" quale il Nostro si professa. La "quaestio" da me umilmente e assai modestamente avanzata non era dunque se accordare o meno la propria solidarietà al Signor Sindaco( che mi avrebbe sicuramente trovato d'accordo) per una causa di cui nessuno ha chiesto in alcuna occasione la mia opinione, bensì se fosse utile e corretto da parte Vostra cercare l'appoggio di una persona facente parte "a suo modo" dell'amministrazione comunale nel momento in cui non si rispetta il suo pensiero,al punto di non interpellarlo neanche! Da queste spicciole analisi, cari colleghi, mi sembra che il gioco politico (benché Voi vi ostiniate a ripetere che gli schieramenti non contino nulla in situazione come questa),l'avete creata solo Voi! Non mi pare infatti assurdo aver chiosato la mia lettera di puntualizzazione con un invito ad affidare la questione agli organi competenti,come peraltro Voi stessi avete indicato, perché, nonostante i sermoni e le bellissime arringhe quasi commoventi da Voi pronunciate, sarà un solo ente, e cioè la magistratura ad avere il diritto/dovere di pronunciarsi sull'accaduto, stabilendo i meriti e i demeriti delle rispettive parti chiamate in causa. In ultima analisi, vorrei sottolineare come spesso mi si attribuisca l'epiteto di consigliere "apartitico", epiteto che, benché da Voi travisato e stravolto, vorrei che fosse l'unico che continuaste ad attribuirmi, se questo continuerà per me a significare di essere un uomo politico libero da quelle demagogie politiche di cui vi siete rivelati,alle ultime occasioni, perfetti e puntuali rappresentanti».
Domenico Briguglio
Consigliere comunale