Cassonetti nel centro storico di Trani: pochi e distanti. Protestano i residenti

Lettera di protesta in redazione

sabato 20 marzo 2010
«Caro direttore, Trani è definita città slow (ma solo per il traffico) e del vivere bene (così è scritto su cartelli messi dall'amministrazione comunale). Eppure manca un servizio puntuale di raccolta della differenziata. Gli abitanti del centro storico che abitano nel quartiere ebraico (via La Giudea, via San Martino e tutta la zona nei dintorni della Cattedrale) e che vogliono differenziare carta e plastica devono fare un bel pò di strada per riuscire nel loro intento: i cassonetti più vicini sono davanti al carcere femminile, in Piazza Plebiscito, che distano all'incirca 800 metri. Eppure la raccolta differenziata è obbligatoria.

Anche i cassonetti dei rifiuti solidi sono, per magia, diminuiti. Chi abita in quelle zone è costretto a percorrere diverse centinaia di metri, dato che i cassonetti più vicini alla suddetta zona sono quelli situati alle spalle del Tribunale. Di conseguenza, basta farsi un giro nel centro storico per vedere sacchetti pieni di spazzatura abbandonati un pò ovunque: all'inciviltà di qualche cittadino si aggiunge quella più grande delle Istituzioni, praticamente incapaci di tutelare un patrimonio così importante come il nucleo storico di Trani. Altro che sviluppo economico. In alcune zone poi, come dietro il museo ebraico, la pulizia non viene fatta quotidianamente. Eppure la maggior parte di noi paga la tassa per la raccolta dei rifiuti».

Gli abitanti del centro storico