Castello troppo caro, i Dialoghi vanno via: ecco la verità
Eccessivi 6 euro richiesti. La manifestazione si svolgerà gratuitamente in altre sedi
martedì 15 settembre 2015
10.22
A qualche ora dall'annuncio shock, desta ancora scalpore l'ennesimo atto di questa sofferente Estate Tranese: dopo la fuga di Calici di Stelle, le polemiche attorno al Matrimonio di Re Manfredi e la dipartita, poco compianta, del Tif, arriva l'ennesimo sgambetto ai già martoriati Dialoghi di Trani. Dopo i guai economici, ancora lontani da risoluzione, e nonostante un paio di ospiti "eccellenti" venuti meno (Franco Battiato e Paolo Rumiz, annunciati durante l'anteprima al Salone del Libro di Torino, hanno dovuto rinunciare, causa di forza maggiore, ndr), la manifestazione era pronta, a una settimana dall'inizio ufficiale, a presentare le proprie declinazioni di "Generare", tema di quest'anno.
Passato "imperfetto", appunto: ieri pomeriggio la società responsabile dei servizi esterni del Castello Svevo di Trani, la Nova Apulia, ha comunicato all'associazione organizzatrice, "La Maria del Porto", che sarebbe stato impossibile, per un non meglio precisato "blocco" del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, osservare gli accordi presi in precedenza per quanto concernente il prezzo del biglietto. Infatti, il costo di 3 euro dello scorso anno, già lievitato di 50 centesimi nel corso di questi mesi, è ipoteticamente balzato a 6 euro nel giro di una email. Troppi secondo gli organizzatori, che già in sede di conferenza stampa, supportati dall'assessore Liviano, avevano auspicato un calmieramento dei prezzi. Tutto il contrario: con l'affitto già pagato, l'assicurazione stipulata e una serie di restrizioni accettate (decurtati accrediti e pass a organizzatori e sostenitori, maggiore controllo sull'affluenza visti i pienoni dello scorso anno, etc) la Nova Apulia ha continuato a "tirare la corda", trasformandola in un, seppur virtuale, cappio.
Perciò marcia indietro, con epocale svolta: la cultura scenderà nelle strade e nelle piazze della città, andando a occupare anche i bellissimi palazzi del centro storico pugliese. Palazzo Beltrani, piazza Mazzini, piazza Libertà, le ipotesi si sprecano, in attesa della risposta dell'amministrazione all'emergenza: unica cosa ormai certa, salvo colpi di scena a questo punto ancor più clamorosi, è il sofferto addio alla fortezza di piazza Re Manfredi, che fino a un paio d'anni fa capeggiava sul logo dell'evento, prima del recente restyling.
A proposito di amministrazione, Bottaro si è detto incredulo della situazione e dubbioso, assieme ad alti vertici dirigenziali, regionali e nazionali, del settore che, secondo fonti interne, hanno sollevato perplessità riguardo le motivazioni addotte dai gestori. Beffa subita, si contano i danni: una comunicazione di livello nazionale, con media partner importanti come la Rai e la Domenica del Sole 24 Ore, ormai irrimediabilmente sballata, immagine degli addetti ai lavori macchiata nei confronti degli ospiti e del pubblico, i pochi fondi incolpevolmente in parte mal spesi in riparazioni propedeutiche alle giornate nel Castello e la lista prosegue ancora. A rischio anche la grossa novità di quest'anno: l'arrivo dello streaming, previsto attraverso il portale di Rai Cultura, a causa delle location distaccate potrebbe essere posticipato ad una prossima edizione.
Presidente, direttore artistico, sindaco, organizzatori e volontari spiegheranno le proprie ragioni questo pomeriggio, in una conferenza stampa indetta simbolicamente di fronte al Castello, che si staglierà sullo sfondo triste e sconsolato, orfano ormai degli 82 ospiti e degli 80 appuntamenti di questi Dialoghi 2015. Chissà se la fredda pietra potrà, con la propria mente, rimpiangere le 45.000 presenze dello scorso anno. Sicuramente una comunità intera, da ieri sera, lo sta già facendo.
Passato "imperfetto", appunto: ieri pomeriggio la società responsabile dei servizi esterni del Castello Svevo di Trani, la Nova Apulia, ha comunicato all'associazione organizzatrice, "La Maria del Porto", che sarebbe stato impossibile, per un non meglio precisato "blocco" del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, osservare gli accordi presi in precedenza per quanto concernente il prezzo del biglietto. Infatti, il costo di 3 euro dello scorso anno, già lievitato di 50 centesimi nel corso di questi mesi, è ipoteticamente balzato a 6 euro nel giro di una email. Troppi secondo gli organizzatori, che già in sede di conferenza stampa, supportati dall'assessore Liviano, avevano auspicato un calmieramento dei prezzi. Tutto il contrario: con l'affitto già pagato, l'assicurazione stipulata e una serie di restrizioni accettate (decurtati accrediti e pass a organizzatori e sostenitori, maggiore controllo sull'affluenza visti i pienoni dello scorso anno, etc) la Nova Apulia ha continuato a "tirare la corda", trasformandola in un, seppur virtuale, cappio.
Perciò marcia indietro, con epocale svolta: la cultura scenderà nelle strade e nelle piazze della città, andando a occupare anche i bellissimi palazzi del centro storico pugliese. Palazzo Beltrani, piazza Mazzini, piazza Libertà, le ipotesi si sprecano, in attesa della risposta dell'amministrazione all'emergenza: unica cosa ormai certa, salvo colpi di scena a questo punto ancor più clamorosi, è il sofferto addio alla fortezza di piazza Re Manfredi, che fino a un paio d'anni fa capeggiava sul logo dell'evento, prima del recente restyling.
A proposito di amministrazione, Bottaro si è detto incredulo della situazione e dubbioso, assieme ad alti vertici dirigenziali, regionali e nazionali, del settore che, secondo fonti interne, hanno sollevato perplessità riguardo le motivazioni addotte dai gestori. Beffa subita, si contano i danni: una comunicazione di livello nazionale, con media partner importanti come la Rai e la Domenica del Sole 24 Ore, ormai irrimediabilmente sballata, immagine degli addetti ai lavori macchiata nei confronti degli ospiti e del pubblico, i pochi fondi incolpevolmente in parte mal spesi in riparazioni propedeutiche alle giornate nel Castello e la lista prosegue ancora. A rischio anche la grossa novità di quest'anno: l'arrivo dello streaming, previsto attraverso il portale di Rai Cultura, a causa delle location distaccate potrebbe essere posticipato ad una prossima edizione.
Presidente, direttore artistico, sindaco, organizzatori e volontari spiegheranno le proprie ragioni questo pomeriggio, in una conferenza stampa indetta simbolicamente di fronte al Castello, che si staglierà sullo sfondo triste e sconsolato, orfano ormai degli 82 ospiti e degli 80 appuntamenti di questi Dialoghi 2015. Chissà se la fredda pietra potrà, con la propria mente, rimpiangere le 45.000 presenze dello scorso anno. Sicuramente una comunità intera, da ieri sera, lo sta già facendo.