"Cava dei veleni", in due nel registro degli indagati della Procura
Contestati il presunto omesso controllo e l'abuso edilizio
martedì 13 marzo 2018
Due persone sono state iscritte nel registro degli indagati della Procura della Repubblica di Trani nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta "cava dei veleni" di Contrada Monachelle. Si tratta dell'ex custode giudiziario, a cui è contestato il presunto omesso controllo che avrebbe determinato un fenomeno di discarica abusiva, e del proprietario di un terreno confinante a cui si contesta l'illecito sbancamento dell'area e dunque l'abuso edilizio.
Il fascicolo d'indagine è sulla scrivania del sostituto procuratore Alessandro Pesce, che, nelle prossime settimane, attende i risultati definitivi sia del proprio consulente che dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente. Tra i fatti da accertare, come e da quando le sostanze inquinanti, probabilmente idrocarburi ed olii minerali, siano finite nel sottosuolo; nonché se possano provenire da cave limitrofe dismesse.
In attesa delle conclusioni degli accertamenti, le conseguenze ambientali, almeno nell'atmosfera, sarebbero limitate: le emissioni rientrerebbero negli standars di un "normale" inquinamento da traffico cittadino. Ma quel che desta ulteriore interesse è la valutazione delle conseguenze nel sottosuolo e dunque le possibili ripercussioni sulla salute pubblica. Il Comune sta stanziando i fondi necessari per la bonifica del sito (che com'è noto è sotto sequestro) per poi rivalersi nei confronti di chi risulterà il responsabile.
Il fascicolo d'indagine è sulla scrivania del sostituto procuratore Alessandro Pesce, che, nelle prossime settimane, attende i risultati definitivi sia del proprio consulente che dell'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente. Tra i fatti da accertare, come e da quando le sostanze inquinanti, probabilmente idrocarburi ed olii minerali, siano finite nel sottosuolo; nonché se possano provenire da cave limitrofe dismesse.
In attesa delle conclusioni degli accertamenti, le conseguenze ambientali, almeno nell'atmosfera, sarebbero limitate: le emissioni rientrerebbero negli standars di un "normale" inquinamento da traffico cittadino. Ma quel che desta ulteriore interesse è la valutazione delle conseguenze nel sottosuolo e dunque le possibili ripercussioni sulla salute pubblica. Il Comune sta stanziando i fondi necessari per la bonifica del sito (che com'è noto è sotto sequestro) per poi rivalersi nei confronti di chi risulterà il responsabile.