Cava Monacelle, Legambiente: «Paghiamo l'assenza della politica»

Per l'associazione il problema riguarderebbe anche altri siti

sabato 16 dicembre 2017
»All'inizio erano solo telefonate di cittadini e piccoli fumi, un odore forte in periferia che sembrava il"solito" incendio di rifiuti a cui oramai ci s è abituati. Poi il fumo è continuato e insieme a cittadini, sono arrivati la Procura, l'amministrazione comunale e l'arpa che parla di una presenza nel terreno di "olio minerale il cui profilo è sovrapponibile a quello di gasolio misto a olio lubrificante e quantità di metalli e di PCB superiori alle CSC dei suoli ad uso industriale e commerciale".

Il custode giudiziario, ha nominato un esperto in problematiche ambientali quale consulente tecnico per condurre un prelievo rappresentativo di gas dagli effluvi gassosi e di verificarne la composizione chimica, di predisporre un piano di indagine preliminare e ha consigliato urgentemente di eseguire un monitoraggio costituito da indagini geofisiche, non invasive, di tipo geoelettrico e georadar, con tecnica tomografica, al fine di esplorare il sottosuolo e quanto ivi eventualmente presente. Nel frattempo è arrivata la tv e Striscia la Notizia, che si sa è l unica fonte di notizie e di verità purtroppo e mette tutti davanti alla realtà.

Questa è la situazione della Cava Monacelle. Trani però ha circa 500 cave dismesse, abbandonate, che probabilmente non fumano ma rischiano la stessa fine e subiscono l abbandono di rifiuti, cave che vengono vendute e acquistate, tutto alla luce del giorno ma di cui nessuno sta parlando. Forse il fumo negli occhi serve per non farci vedere quello che sta accadendo davvero? La città di Trani riceverà un risarcimento economico perché costituita parte civile nel processo Black Land, 300mila tonnellate di rifiuti speciali provenienti dal Casertano e sotterrati nelle province di Foggia, Benevento e Potenza. Terreni agricoli avvelenati con oggetti in plastica, tubi di gomma e materiali edili di scarto. Rifiuti sotterrati a 'sandwich': strati di spazzatura e terreno. Pile di rifiuti fino a 12 metri di altezza erano stati trovati anche grazie alle dichiarazioni di Schiavone. Si parla di materiale illecito depositato in cave abbandonate di Trani.

Non sarà questo il vero disastro ambientale? Un mercato di rifiuti illeciti che arriva in città, senza controlli, abbandonato nelle cave? Chi sono i proprietari di queste cave? Da dove vengono? Noi paghiamo le conseguenze non solo dei mancati controlli ma soprattutto l'assenza di una politica che imponga adeguate fideiussioni all'atto di apertura delle cave e di una maggiore tassazione sul materiale estratto.

Il timore è che la situazione di Cava Monacelle sia solo rappresentativa di un problema ben più vasto e che anche altri siti, non soggetti alle auspicabili indagini, possano un giorno iniziare a fumare e inquinare il nostro già martoriato territorio. A noi cittadini il compito di restare informati e consapevoli di ciò che accade, perché non sia solo l'emergenza a farci scendere in piazza ma l'urgenza di dire basta e occuparci in prima persona della nostra salute e del nostro sconsiderato ma pur sempre amato territorio.

- Legambiente Trani