Censimento e bonifica amianto, due associazioni scrivono ai sindaci della Bat
Ulisse e Carrabba: «Chiederemo l'intervento dell'Autorità Giudiziaria in assenza di concrete iniziative»
mercoledì 28 agosto 2019
9.55
Quale segno di continuità nella lotta di civiltà che è la bonifica del territorio dall'amianto, dopo la lunga e tormentata vicenda della radicale bonifica dal cemento amianto che costituiva dal lontano 1936 la copertura del supercinema di Trani, il dott. Antonio Carrabba, portavoce della BAT dell'AEA (Associazione esposti amianto e rischi per la Salute) e l'avv. Nicola Ulisse, responsabile della sede locale CODACONS di Trani, hanno avviato una campagna di sensibilizzazione del territorio scrivendo ai Sindaci dei Comuni della Provincia BAT, ai Comandanti delle Polizie locali Municipali e al manager del dipartimento prevenzione della ASL BAT al fine di pervenire rapidamente alla rimozione dell'amianto depositato abusivamente in siti a cielo aperto, per sollecitare il censimento e mappatura dei siti contaminati e avviare interventi di bonifica attraverso apposite ordinanze sindacali e, ove non ottemperate, esecuzioni in danno dei proprietari.
I promotori della campagna rilevano come dopo ben oltre 27 anni dall'entrata in vigore della legge 257/92, che lo dichiarò fuori legge, la presenza nelle nostre città di manufatti in cemento amianto nelle diverse forme di utilizzo (coperture, canne fumarie, canali di scolo, tubature, ecc.) è ancora eccessiva e ancora più degradata ove non sottoposta, come quasi sempre avviene, ai trattamenti obbligatori di manutenzione. Quest'ultima circostanza costituisce elemento di maggiore pericolo, a causa della vetustà dei manufatti, per la salute dei cittadini esposti al rilascio di fibre anche per effetto dei fenomeni atmosferici (pioggia, grandine, vento, sbalzi termici, ecc.) che i cambiamenti climatici caratterizzano in forme sempre più estreme.
I firmatari della richiesta ricordano che il D.M.6.9.1994 e il Piano regionale amianto approvato nella sua ultima versione il 6 maggio 2015, ne hanno disciplinato bonifiche e smaltimento. Le due associazioni manifestano agli enti interessati la totale disponibilità alla collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi dichiarati ed anche il proposito di interessare, in assenza di concrete iniziative, l'Autorità giudiziaria. A tal fine, in data 16 agosto, i prefati responsabili locali delle due Associazioni hanno inviato un'apposita nota tramite posta elettronica certificata e sono in attesa di fattivo riscontro.
I promotori della campagna rilevano come dopo ben oltre 27 anni dall'entrata in vigore della legge 257/92, che lo dichiarò fuori legge, la presenza nelle nostre città di manufatti in cemento amianto nelle diverse forme di utilizzo (coperture, canne fumarie, canali di scolo, tubature, ecc.) è ancora eccessiva e ancora più degradata ove non sottoposta, come quasi sempre avviene, ai trattamenti obbligatori di manutenzione. Quest'ultima circostanza costituisce elemento di maggiore pericolo, a causa della vetustà dei manufatti, per la salute dei cittadini esposti al rilascio di fibre anche per effetto dei fenomeni atmosferici (pioggia, grandine, vento, sbalzi termici, ecc.) che i cambiamenti climatici caratterizzano in forme sempre più estreme.
I firmatari della richiesta ricordano che il D.M.6.9.1994 e il Piano regionale amianto approvato nella sua ultima versione il 6 maggio 2015, ne hanno disciplinato bonifiche e smaltimento. Le due associazioni manifestano agli enti interessati la totale disponibilità alla collaborazione per il raggiungimento degli obiettivi dichiarati ed anche il proposito di interessare, in assenza di concrete iniziative, l'Autorità giudiziaria. A tal fine, in data 16 agosto, i prefati responsabili locali delle due Associazioni hanno inviato un'apposita nota tramite posta elettronica certificata e sono in attesa di fattivo riscontro.