Centrale a biomasse, Legambiente all'attacco
«Rilasciati dei pareri insensati sotto tutti i punti di vista». Contestato il parere favorevole rilasciato dalla provincia
giovedì 14 aprile 2011
Lo scorso mese di marzo, la Provincia Bat, ha espresso parere favorevole alla valutazione d'impatto ambientale in merito al progetto dell'impianto a biomasse presentato dalla Green Energy Solutions s.r.l nel Comune di Trani. Secondo Pierluigi Colangelo, presidente di Legambiente, «un'attenta analisi del parere della Bat evidenzia il festival delle incongruenze tecniche, giuridiche ed ambientali di cui sicuramente se ne dovrà occupare la magistratura. In particolare risulta macroscopicamente grottesco ed incoerente l'avventato e superficiale sorvolo della problematica connessa al trasporto ed alla movimentazione transcontinentale dell'olio combustibile attraverso lo sbarco portuale ed il trasporto su gomma. Incredibile e paradossale la conclusione della Bat che minimizza o ignora del tutto l'impatto ambientale indotto dal trasporto di 8000 tonnellate di olio combustibile ogni 43 giorni per alimentare l'impianto».
«Ancora più assurdo - dice Colangelo - è il parere favorevole espresso dal sindaco di Trani che, pur non avendo mai provveduto a dotare la città di un adeguato sistema di monitoraggio in continuo della qualità dell'aria, si avventura nel trarre conclusioni che minimizzano l'impatto delle emissioni ambientali e delle conseguenti ricadute sanitarie. Oltre ad ignorare del tutto l'inadeguatezza della mancanza del monitoraggio dell'aria si preferisce affidare il confronto della qualità dell'aria pre e post realizzazione dell'impianto alla stessa ditta proponente. Tale conclusione, unitamente a quella dogmatica degli amministratori comunali secondo cui non risulterà alcuna contaminazione ambientale, risulta essere oltraggiosa nei confronti dei cittadini tranesi e degli abitanti dei centri limitrofi».
Per il presidente di Legambiente «è sconcertante, inoltre, la constatazione che nonostante l'impianto industriale ricada su terreni con destinazione agricola, non venga in alcun modo posto un netto blocco dell'iter autorizzativo bensì solo acrobatiche deresponsabilizzazioni amministrative da un soggetto all'altro. Concludiamo affermando che la Legambiente intravede nell'iter autorizzativo dell'impianto Green Energy Solutions s.rl. varie incongruenze e forzature, così come palesemente espresse nelle osservazioni tecniche presentate il 15 ottobre 2010. Va da se che nelle sedi opportune saranno accertate eventuali illogicità di natura amministrativa, civile e penale».
«Ancora più assurdo - dice Colangelo - è il parere favorevole espresso dal sindaco di Trani che, pur non avendo mai provveduto a dotare la città di un adeguato sistema di monitoraggio in continuo della qualità dell'aria, si avventura nel trarre conclusioni che minimizzano l'impatto delle emissioni ambientali e delle conseguenti ricadute sanitarie. Oltre ad ignorare del tutto l'inadeguatezza della mancanza del monitoraggio dell'aria si preferisce affidare il confronto della qualità dell'aria pre e post realizzazione dell'impianto alla stessa ditta proponente. Tale conclusione, unitamente a quella dogmatica degli amministratori comunali secondo cui non risulterà alcuna contaminazione ambientale, risulta essere oltraggiosa nei confronti dei cittadini tranesi e degli abitanti dei centri limitrofi».
Per il presidente di Legambiente «è sconcertante, inoltre, la constatazione che nonostante l'impianto industriale ricada su terreni con destinazione agricola, non venga in alcun modo posto un netto blocco dell'iter autorizzativo bensì solo acrobatiche deresponsabilizzazioni amministrative da un soggetto all'altro. Concludiamo affermando che la Legambiente intravede nell'iter autorizzativo dell'impianto Green Energy Solutions s.rl. varie incongruenze e forzature, così come palesemente espresse nelle osservazioni tecniche presentate il 15 ottobre 2010. Va da se che nelle sedi opportune saranno accertate eventuali illogicità di natura amministrativa, civile e penale».
Il termine biomassa è stato introdotto per indicare tutti quei materiali di origine organica (vegetale o animale) che non hanno subito alcun processo di fossilizzazione e sono utilizzati per la produzione di energia. Pertanto tutti i combustibili fossili (petrolio, carbone, metano, ecc..) non possono essere considerati come biomassa. Le biomasse rientrano fra le fonti rinnovabili in quanto la CO2 emessa per la produzione di energia non rappresenta un incremento dell'anidride carbonica presente nell'ambiente, ma è la medesima che le piante hanno prima assorbito per svilupparsi e che alla morte di esse tornerebbe nell'atmosfera attraverso i normali processi degradativi della sostanza organica. L'utilizzo delle biomasse quindi accelera il ritorno della CO2 in atmosfera rendendola nuovamente disponibile alle piante. Sostanzialmente queste emissioni rientrano nel normale ciclo del carbonio e sono in equilibrio fra CO2 emessa e assorbita. La differenza con i combustibili fossili è pertanto molto profonda: il carbonio immesso in atmosfera è carbonio fissato nel sottosuolo che non rientra più nel ciclo del carbonio, ma nel terreno è fissato stabilmente. In questo caso si va a rilasciare in atmosfera vera e propria "nuova" CO2. Il termine è utilizzato per descrivere la produzione di energia in impianti appositi: impianti a biomassa. La valorizzazione energetica dei materiali organici contribuisce alla produzione di energia termica e con impianti di medie o grosse dimensioni può produrre anche energia elettrica, contribuendo a limitare le emissioni di anidride carbonica e quindi gli impegni del Protocollo di Kyoto. (Wikipedia)