Centro commerciale, la politica in difesa dei piccoli operatori

Forza Italia: «Evitiamo di inseguire progetti estemporanei»

mercoledì 30 marzo 2016 0.09
Sulla questione Bricoman intervengono anche i vertici di Forza Italia (il capogruppo Pasquale De Toma, il segretario Fabrizio Sotero e Luca Volpe).

«Non può essere trascurato - sostengono in una nota - il grido di allarme lanciato dalla Unimpresa per voce del suo presidente Montaruli in merito alla probabile apertura di una struttura commerciale di particolare rilevanza. Una struttura, come quella di cui s'è parlato, sembrerebbe essere prodromica ad un centro commerciale artificiale, periferico, arido. Tra l'altro, in un momento storico in cui si registra il declino della grande distribuzione. Certamente, chi muove da una politica di stampo liberale non può opporsi a nessuna apertura a patto che sia rispettosa delle regole a partire da quelle urbanistiche. Chi vuole incidere sul territorio per trarne ovvi benefici economici, non potrà prescindere dal dare a quel territorio un apporto in termini di strutture e infrastrutture».

«Sotto un profilo squisitamente politico - proseguono - sarebbe da capire come l'amministrazione Bottaro intende approfittare degli strumenti messi a disposizione dalla normativa regionale. Si pensi al Duc e alla sua collocazione all'interno del nuovo Codice del Commercio così come disciplinato di recente con le modifiche del 2015. Strumenti attraverso i quali rivitalizzare il commercio mediante una rivisitazione del rapporto imprese–città. Non solo, la Regione Puglia dinanzi ad una corretta attuazione degli strumenti indicati eroga incentivi e finanziamenti per le infrastrutture (arredo urbano, parcheggi, viabilità, ecc.) così da agevolare vecchie e nuove attività commerciali nonché consentire a tutte le zone delle città di vivere (o rivivere) di luce propria».

«E allora, una proposta concreta che proviene da Forza Italia Trani - spiegano - è quella di evitare di sposare progetti estemporanei e di puntare decisi su strumenti che possano dare maggiore prospettiva a tutti i protagonisti del variegato mondo del commercio e non solo ad una parte. Si ricorda, tra l'altro, che un piano del commercio (indispensabile in ambito di attuazione del Duc) è stato fatto redigere dalla precedente amministrazione di centrodestra. Basterebbe, quindi, portarlo in Consiglio comunale per la sua approvazione. Ovviamente, ci si mette a completa disposizione per il bene della nostra città qualora questa amministrazione, detto volgarmente, "non sappia dove mettere le mani"» .

«Trani e i tranesi hanno una storia millenaria - ricordano - che affonda le proprie radici nel commercio. Per questo e per il rispetto che si deve ai tanti operatori del settore che, tutti i giorni, onorano la nostra città, appare doveroso esperire ogni strumento che possa ridare linfa all'intero settore. Strumenti, tra l'altro, che non ostacolerebbero nessuno ma che eviterebbero inopportune disparità di trattamento, consentendo a tutti di avere, quanto meno, pari possibilità. Riteniamo, infine, che solo avendo una visione globale del commercio nella nostra città si possa evitare che i posti di lavoro che la nuova realtà porta inevitabilmente con sé non diventi, come purtroppo troppo spesso s'è visto altrove, uno specchietto per le allodole che dura solo qualche stagione. Un politico non può non pensare di lasciare qualcosa di migliore alle prossime generazioni».