Centro famiglie, chiamata per il terzo settore

La giunta approva un avviso pubblico per progetti sperimentali. Domande entro il 31 gennaio. Tutte le informazioni per partecipare

domenica 30 dicembre 2012 16.30
L'assessore Rosa Uva comunica che la giunta comunale ha approvato l'avviso pubblico finalizzato ad instaurare dialogo tecnico per la gestione del centro servizi per le famiglie per il piano emergenza famiglie del Comune di Trani. L'assessore Uva spiega: «Il Comune di Trani intende promuovere un dialogo tecnico con tutti gli operatori del terzo settore, per la definizione e realizzazione di uno o più progetti sperimentali di integrazione sociale di carattere innovativo e sperimentale, mediante l'organizzazione di attività di inclusione sociale e di contrasto alle povertà, in favore di nuclei familiari in condizioni di fragilità all'interno del centro per le famiglie. Questo centro è luogo eletto per l'incontro tra le risposte dell'Ente pubblico ed i bisogni espressi dalle famiglie».

Come sottolinea l'assessore, il ricorso al dialogo tecnico, finalizzato alla definizione e realizzazione di attività, vista l'attuale e gravissima situazione economica, deriva dalla necessità di valorizzare le singole e molto spesso isolate iniziative promosse dal terzo settore, attivando un nuovo modello di rete, capace di generare delle procedure tecniche ed organizzative inclusive di tutte le realtà locali, pronte ad offrire una risposta concreta ai bisogni dei nuclei familiari. «L'intenzione - spiega Uva - è quella di creare una molteplicità di risposte al bisogno, secondo una nuova logica di programmazione dei servizi sociali, continua, duratura ed efficace, che possa garantire un risultato verificabile attraverso atti concreti e mirati».

Gli interventi specifici che si chiede di realizzare (e che il terzo settore deve elaborare in forma progettuale) dovranno pervenire presso il Comune di Trani entro il 31 gennaio. L'assessore Uva nello specifico sollecita la realizzazione e presentazione di progetti che abbiano la capacità di supportare le fragilità sociali dei nuclei familiari tranesi più indigenti, attraverso un intervento finalizzato al sostegno alimentare (quale nuova forma di intervento assistenziale alternativo all'erogazione di contributi in denaro), un intervento finalizzato ad aiutare le persone indigenti per rispondere al loro bisogno farmaceutico, la realizzazione di un intervento destinato ad utenti con disagio socio-economico (finalizzato alla costituzione di un fondo di solidarietà per garantire delle contribuzioni relativamente alle utenze domestiche quali elettricità, gas e acqua) e la creazione di una rete che possa garantire una risposta immediata alle situazioni di emergenza, offrendo una opportunità di accoglienza temporanea attraverso disponibilità di immobili e convenzioni relative.

«Questo nuovo modello di intervento - conclude Uva - rappresenterebbe un ponte tra l'istituzione ed il territorio, coinvolgendo a 360 gradi tutti i soggetti interessati nella gestione del bisogno e soprattutto nella risposta dello stesso, favorendo cosi un nuovo welfare d'accesso che crea un unico progetto socio-assistenziale per le famiglie in difficoltà».