Centro "You&Me": l'ennesimo spreco pubblico
Investiti 200 mila euro solo per la ristrutturazione in via Nigrò. Ora è tutto abbandonato
mercoledì 25 novembre 2015
1.18
Doveva essere il fiore all'occhiello delle politiche giovanili di questi anni e, invece, si è rivelato l'ennesimo caso di spreco di denaro pubblico. Il centro "You&Me" di Trani, inaugurato solo due anni fa, nel novembre 2013, è ora il fantasma di se stesso: solo la porta d'ingresso bianca è rimasta a ricordare i tanti soldi investiti, dei quali è rimasto ben poco. Il Comune di Trani, risultato vincitore del progetto "Giovani, legalità, cittadinanza e partecipazione", ha ristrutturato l'immobile di via Nigrò, ora devastato dalla poca attenzione e sorveglianza dedicata ai frequentanti, che hanno addiritura sfondato pareti a suon di calci e pugni, pagato i responsabili, i tutor e i docenti dei corsi e, infine, acquistato il materiale per animare il centro. Computer, televisori, videocamere, videogiochi, oltre al classico materiale d'ufficio. Tutto, ovviamente, svanito nel nulla.
Il progetto ministeriale, finanziato con il "Pon Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo convergenza 2007-2013", prevedeva un fondo di 3 milioni di euro da suddividere per otto centri nel Sud Italia, con un totale quindi di circa 375mila euro per ogni città protagonista. A Trani, solo i lavori di riqualificazione della sede sono costati ben 200mila euro. Chiuso e non funzionante ormai da mesi, non è mai decollato, nonostante le tante risorse economiche disponibili. Figurarsi quale può essere stato l'impatto sulle situazioni di devianza di ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 25 anni, che si sarebbero dovuti "recuperare" con le attività. I racconti di chi ha frequentato gli appuntamenti e gli orari di apertura descrivono una situazione di totale mancanza di controllo. Sforzi e risorse sprecate per il tornaconto di pochi.
A inaugurare il centro, con le classiche speranzose parole di rito, l'allora assessore alle Politiche Giovanili, Fabrizio Sotero, l'ex sindaco Luigi Riserbato e il responsabile del centro, Marcello Colopi. Negli ultimi mesi, un nuovo progetto, denominato "Yepp", era stato presentato per proseguire le attività in quei locali, ma senza che fosse ben chiara la titolarità con cui sarebbe stato utilizzato quel luogo. La città resta, ancora una volta, nonostante spese indifferenti, con qualche ciuffo d'erba in mano o poco più.
Il progetto ministeriale, finanziato con il "Pon Sicurezza per lo Sviluppo – Obiettivo convergenza 2007-2013", prevedeva un fondo di 3 milioni di euro da suddividere per otto centri nel Sud Italia, con un totale quindi di circa 375mila euro per ogni città protagonista. A Trani, solo i lavori di riqualificazione della sede sono costati ben 200mila euro. Chiuso e non funzionante ormai da mesi, non è mai decollato, nonostante le tante risorse economiche disponibili. Figurarsi quale può essere stato l'impatto sulle situazioni di devianza di ragazzi, di età compresa tra i 14 e i 25 anni, che si sarebbero dovuti "recuperare" con le attività. I racconti di chi ha frequentato gli appuntamenti e gli orari di apertura descrivono una situazione di totale mancanza di controllo. Sforzi e risorse sprecate per il tornaconto di pochi.
A inaugurare il centro, con le classiche speranzose parole di rito, l'allora assessore alle Politiche Giovanili, Fabrizio Sotero, l'ex sindaco Luigi Riserbato e il responsabile del centro, Marcello Colopi. Negli ultimi mesi, un nuovo progetto, denominato "Yepp", era stato presentato per proseguire le attività in quei locali, ma senza che fosse ben chiara la titolarità con cui sarebbe stato utilizzato quel luogo. La città resta, ancora una volta, nonostante spese indifferenti, con qualche ciuffo d'erba in mano o poco più.