«Chi comanda dia segni di etica, i cattivi modelli disorientano»
Caso Ruby, parla l’Arcivescovo Pichierri. Il monsignore è da oggi cittadino onorario della città di Trani
martedì 25 gennaio 2011
L'Arcivescovo di Trani, Giovan Battista Pichierri, celebra oggi il ventesimo anniversario della sua ordinazione episcopale. L'amministrazione di Trani, nel pomeriggio, gli conferirà la cittadinanza onoraria in una cerimonia che si svolgerà a palazzo Palmeri, sede del Consiglio comunale.
Alla vigilia di questa importante tappa del suo percorso spirituale, Pichierri ha rilasciato un'intervista al direttore del sito Pontifex in cui ha affrontato il caso Ruby. «Per principio – dice l'Arcivescovo di Trani al sito cattolico - non sono colpevolista e dunque, se esiste una inchiesta, i giudici diranno se Berlusconi ha compiuto o meno atti illeciti. Ma il nodo non é questo. Indipendetemente dall'aspetto legale, esiste quello etico, la morale e a nessuno, specie se ricopre compiti pubblici o di comando, è dato trasgredire, dare cattivi esempi spesso devastanti. Chi dirige deve per primo dare un esempio limpido di rettitudine sia nell' arte di amministrare la cosa pubblica, che la propria vita privata. Non giudico, ma da quanto leggo questo girovagare di giovani, monorenni o meno che fossero in ambienti vicini al leader non è una cosa edificante. Spero che si penta e non si arrocchi in situazioni che troverei insostenibili, molto distanti dalla dottrina cattolica. Come ho detto quello che pensavo sulla non cattolicità di Vendola, con la stessa franchezza devo dire che colui il quale si professa cattolico, va al Papa, recita il rosario, ma vive da concubino, conduce una vita poco limpida, non ha il diritto di proclamarsi cattolico. Il principio è lo stesso, vale a destra e e vale a sinistra».
Pichierri registra «la situazione di disagio di noi vescovi chiamati a guidare spiritualmente un paese al quale sono chiesti sacrifici e poi si vedono elargizioni di denaro per cose bizzarre. Certo se Berlusconi regala, chi riceve non va santificato e colpe ne ha. Quando esiste un tentatore, esiste anche un tentato e la cultura di questi tempi ci porta a credere che ogni via per arrivare al successo o al potere è valida. Ci vuole senso dell'etica e del dovere».
Alla vigilia di questa importante tappa del suo percorso spirituale, Pichierri ha rilasciato un'intervista al direttore del sito Pontifex in cui ha affrontato il caso Ruby. «Per principio – dice l'Arcivescovo di Trani al sito cattolico - non sono colpevolista e dunque, se esiste una inchiesta, i giudici diranno se Berlusconi ha compiuto o meno atti illeciti. Ma il nodo non é questo. Indipendetemente dall'aspetto legale, esiste quello etico, la morale e a nessuno, specie se ricopre compiti pubblici o di comando, è dato trasgredire, dare cattivi esempi spesso devastanti. Chi dirige deve per primo dare un esempio limpido di rettitudine sia nell' arte di amministrare la cosa pubblica, che la propria vita privata. Non giudico, ma da quanto leggo questo girovagare di giovani, monorenni o meno che fossero in ambienti vicini al leader non è una cosa edificante. Spero che si penta e non si arrocchi in situazioni che troverei insostenibili, molto distanti dalla dottrina cattolica. Come ho detto quello che pensavo sulla non cattolicità di Vendola, con la stessa franchezza devo dire che colui il quale si professa cattolico, va al Papa, recita il rosario, ma vive da concubino, conduce una vita poco limpida, non ha il diritto di proclamarsi cattolico. Il principio è lo stesso, vale a destra e e vale a sinistra».
Pichierri registra «la situazione di disagio di noi vescovi chiamati a guidare spiritualmente un paese al quale sono chiesti sacrifici e poi si vedono elargizioni di denaro per cose bizzarre. Certo se Berlusconi regala, chi riceve non va santificato e colpe ne ha. Quando esiste un tentatore, esiste anche un tentato e la cultura di questi tempi ci porta a credere che ogni via per arrivare al successo o al potere è valida. Ci vuole senso dell'etica e del dovere».