San Domenico, il Ministero finanzierà i lavori di restauro: si riapre!

Assunto un impegno di spesa di 350mila euro. Laurora: «Un grande passo in avanti»

giovedì 25 gennaio 2018 7.08
A cura di Martina Tortosa
Dopo mesi e mesi di controversie ed incertezze è stata finalmente stabilita la "paternità" della chiesa di San Domenico. Lo storico edificio è stato attribuito al Fondo Edifici di Culto, un ente statale dunque. La chiesa settecentesca, per oltre due anni nascosta da un'impalcatura, lo scorso 8 gennaio è stata chiusa per precauzione ma è già stato confermato l'avvio dei lavori di restauro. Le tempistiche necessarie restano ancora un mistero, ma una cosa è certa: la chiesa riaprirà le sue porte e non si trasformerà nell'ennesima struttura fantasma della città.


Tommaso Laurora
Ad occuparsi del progetto di restauro sarà il Ministero dei Beni culturali che ha già assicurato la copertura finanziaria dei lavori, invitando il segretario generale del Mibact per la Puglia a voler procedere all'affidamento delle opere. Questo è quello che è stato stabilito nel Palazzo della Prefettura durante il tavolo tecnico con le parti interessate. «Si tratta - ha commentato l'assessore Tommaso Laurora - di un grande passo in avanti. Il risultato è il frutto del lavoro congiunto e della sensibilità mostrata da tutte le parti in causa e delinea un percorso definito e certo finalizzato al completamento dell'opera».

Per i lavori il Ministero stanzierà la somma di 350mila euro. I rappresentanti del Comune, invece, si impegnano a verificare con immediatezza la possibilità di assumere gli oneri economici relativi ai presidi di sicurezza per la tutela della pubblica incolumità. Terminate le opere di restauro, la gestione della chiesa sarà riaffidata alla Curia. «Intendo continuare ad adoperarmi, per quanto di mia competenza, per sollecitare tutti gli adempimenti affinché la collettività possa tornare a fruire a pieno di uno dei più importanti pezzi del patrimonio storico–culturale della nostra città», ha concluso Laurora.