Chiude la sede cittadini del Partito dei Comunisti Italiani di Trani
Nenna: «Da tempo non c'è più dialogo»
domenica 9 febbraio 2014
23.18
Chiude la sede cittadini del Partito dei Comunisti Italiani di Trani, una tra le più numerose per iscritti a livello nazionale. Ad annunciarlo è il segretario dimissionario della sezione provinciale, Cosimo Nenna.
«Il provvedimento - spiega - è diventato inevitabile poiché lo sforzo economico per mantenerla aperta è stato cospicuo ed è gravato solo su un paio di persone. Né il ricavato delle tessere ha mai coperto le spese di gestione per più di un mese. Ma la chiusura non è stata determinata solo dai costi di gestione. Da tempo si è avvertito un netto distacco con gli organismi direttivi superiori, sordi ad ogni nostra richiesta sia economica che di conduzione politica. Da tempo non c'è più dialogo. Troppo "lontani" i vertici che si sono fatti sentire, si fa per dire, solo in concomitanza di appuntamenti elettorali. In questi ultimi tempi, inoltre, gli iscritti hanno manifestato una pesante delusione determinata a causa di quel "armiamoci e andate" dettato in prossimità delle tornate elettorali e dal fatto che la grave situazione occupazionale tranese è rimasta sempre ai margini dei discorsi.
Personalmente mi piace ricordare che ho aderito al partito comunista sin da ragazzo quando ho partecipato ai grandi scioperi cittadini e nazionali, oltre ad aver ricoperto la carica di segretario cittadino dell'allora PDS. Comunisti si è e si rimane per sempre, ma non si può sempre combattere da soli o con un piccolo manipolo contro quel certo potere di destra radicatosi nei nostri territori. I vertici del PDCI, purtroppo, camminano da soli, curano solo i loro interessi mentre la base è abbandonata a se stessa. Con i tempi che corrono e con gli ultimi avvenenti politici i piccoli partiti sono destinati a scomparire. E, purtroppo, ma è la verità inconfutabile, la sinistra, quella vera, si è ridotta al lumicino».
«Il provvedimento - spiega - è diventato inevitabile poiché lo sforzo economico per mantenerla aperta è stato cospicuo ed è gravato solo su un paio di persone. Né il ricavato delle tessere ha mai coperto le spese di gestione per più di un mese. Ma la chiusura non è stata determinata solo dai costi di gestione. Da tempo si è avvertito un netto distacco con gli organismi direttivi superiori, sordi ad ogni nostra richiesta sia economica che di conduzione politica. Da tempo non c'è più dialogo. Troppo "lontani" i vertici che si sono fatti sentire, si fa per dire, solo in concomitanza di appuntamenti elettorali. In questi ultimi tempi, inoltre, gli iscritti hanno manifestato una pesante delusione determinata a causa di quel "armiamoci e andate" dettato in prossimità delle tornate elettorali e dal fatto che la grave situazione occupazionale tranese è rimasta sempre ai margini dei discorsi.
Personalmente mi piace ricordare che ho aderito al partito comunista sin da ragazzo quando ho partecipato ai grandi scioperi cittadini e nazionali, oltre ad aver ricoperto la carica di segretario cittadino dell'allora PDS. Comunisti si è e si rimane per sempre, ma non si può sempre combattere da soli o con un piccolo manipolo contro quel certo potere di destra radicatosi nei nostri territori. I vertici del PDCI, purtroppo, camminano da soli, curano solo i loro interessi mentre la base è abbandonata a se stessa. Con i tempi che corrono e con gli ultimi avvenenti politici i piccoli partiti sono destinati a scomparire. E, purtroppo, ma è la verità inconfutabile, la sinistra, quella vera, si è ridotta al lumicino».