Chiusura del Porto di Trani: ordinanza sospesa, si riparte a Marzo
Trani Centro attacca, il comandante di PM risponde
mercoledì 28 gennaio 2009
L'associazione Trani Centro ha diffuso una nota sull'ordinanza sindacale per la chiusura al traffico del porto di Trani a firma del presidente avv. Alessandro Moscatelli:
«Ha suscitato tante polemiche l'ordinanza sindacale di chiusura della zona del porto al traffico veicolare provocando le proteste dei residenti e dei gestori degli esercizi commerciali. Lo stesso dicasi per quanto concerne la situazione delle "pedane" esterne ai locali di ristorazione per le quali il Sindaco, all'indomani dei provvedimenti della magistratura, si era adoperato alla ricerca di criteri risolutivi. I problemi della zona del porto costituiscono ancora una ferita aperta mai lenita dal governo cittadino. Non si conoscono le somme sborsate dal Comune, e quindi dalla collettività, per la realizzazione delle lugubri colonnine posizionate sulla banchina del porto, né sono noti i costi dei sistemi elettronici dei dissuasori per la chiusura al traffico della zona portuale nel fine settimana. Sta di fatto che le colonnine sono state posizionate, rimosse, di nuovo allocate e poi definitivamente tolte, la chiusura al traffico non avviene più. E' sotto gli occhi di tutti la fallacia delle iniziative intraprese. Quanto è costato tutto questo? E' giusto aggravare il bilancio di spese totalmente inutili in questo momento storico in cui il comune è sommerso dai debiti? è giusto disporre illimitatamente della discrezionalità amministrativa adottando iniziative senza preventive azioni di informazione e consultazione delle categorie interessate? Forse era il caso di studiare la fattibilità di un piano di zone a traffico limitato ottenendo un effetto contrario rispetto a quello dei dissuasori elettronici: mentre in quest'ultima ipotesi il comune ha sopportato ingenti costi di installazione senza percepire utile alcuno (...forse sopporterà anche i costi per la rimozione!), nella prima realizzerebbe cospicue entrate dagli automobilisti trasgressori delle zone inibite.»
Questa mattina è giunta in redazione anche la replica del comandante di PM col. Antonio Modugno:
«A tal proposito, mi pare doveroso precisare, anche per dovere d'informazione verso tutti i cittadini tranesi che, l'ordinanza di chiusura del porto è momentaneamente sospesa per le condizioni climatiche avverse che hanno caratterizzato ultimamente il nostro territorio nonchè per atti vandalici posti in essere consecutivamente verso i paletti dissuasori fissi che delimitavano l'area interessata. Le assicuro che, dal 1 marzo 2009 l'ordinanza a firma congiunta dello scrivente e del Sindaco Tarantini sarà nuovamente efficace "in toto", questa volta, però, con dissuasori elettronici a scomparsa (antivandali). Il tutto per evitare i soliti atti vandalici di gran moda nella nostra splendida città. Preciso che, numerosi vandali protagonisti di questi "raid" sono stati individuati a mezzo del sistema di televideo-sorveglianza perfettamente efficiente. Gli stessi: colti con le mani nel sacco, non hano potuto far altro che risarcire totalmente l'Amministrazione Comunale e chiaramente in alcuni casi denunciati all'Autorità Giudiziaria per danneggiamento di bene pubblico.»
«Ha suscitato tante polemiche l'ordinanza sindacale di chiusura della zona del porto al traffico veicolare provocando le proteste dei residenti e dei gestori degli esercizi commerciali. Lo stesso dicasi per quanto concerne la situazione delle "pedane" esterne ai locali di ristorazione per le quali il Sindaco, all'indomani dei provvedimenti della magistratura, si era adoperato alla ricerca di criteri risolutivi. I problemi della zona del porto costituiscono ancora una ferita aperta mai lenita dal governo cittadino. Non si conoscono le somme sborsate dal Comune, e quindi dalla collettività, per la realizzazione delle lugubri colonnine posizionate sulla banchina del porto, né sono noti i costi dei sistemi elettronici dei dissuasori per la chiusura al traffico della zona portuale nel fine settimana. Sta di fatto che le colonnine sono state posizionate, rimosse, di nuovo allocate e poi definitivamente tolte, la chiusura al traffico non avviene più. E' sotto gli occhi di tutti la fallacia delle iniziative intraprese. Quanto è costato tutto questo? E' giusto aggravare il bilancio di spese totalmente inutili in questo momento storico in cui il comune è sommerso dai debiti? è giusto disporre illimitatamente della discrezionalità amministrativa adottando iniziative senza preventive azioni di informazione e consultazione delle categorie interessate? Forse era il caso di studiare la fattibilità di un piano di zone a traffico limitato ottenendo un effetto contrario rispetto a quello dei dissuasori elettronici: mentre in quest'ultima ipotesi il comune ha sopportato ingenti costi di installazione senza percepire utile alcuno (...forse sopporterà anche i costi per la rimozione!), nella prima realizzerebbe cospicue entrate dagli automobilisti trasgressori delle zone inibite.»
Questa mattina è giunta in redazione anche la replica del comandante di PM col. Antonio Modugno:
«A tal proposito, mi pare doveroso precisare, anche per dovere d'informazione verso tutti i cittadini tranesi che, l'ordinanza di chiusura del porto è momentaneamente sospesa per le condizioni climatiche avverse che hanno caratterizzato ultimamente il nostro territorio nonchè per atti vandalici posti in essere consecutivamente verso i paletti dissuasori fissi che delimitavano l'area interessata. Le assicuro che, dal 1 marzo 2009 l'ordinanza a firma congiunta dello scrivente e del Sindaco Tarantini sarà nuovamente efficace "in toto", questa volta, però, con dissuasori elettronici a scomparsa (antivandali). Il tutto per evitare i soliti atti vandalici di gran moda nella nostra splendida città. Preciso che, numerosi vandali protagonisti di questi "raid" sono stati individuati a mezzo del sistema di televideo-sorveglianza perfettamente efficiente. Gli stessi: colti con le mani nel sacco, non hano potuto far altro che risarcire totalmente l'Amministrazione Comunale e chiaramente in alcuni casi denunciati all'Autorità Giudiziaria per danneggiamento di bene pubblico.»