Chiusura Pronto soccorso e dati irregolari, Tomasicchio alla ricerca di chiarimenti da Asl e Regione
Il consigliere: «Mi rivolgerò al Ministro della Sanità. Non può finire con l'ennesimo insabbiamento»
sabato 22 settembre 2018
10.04
Continua la battaglia del consigliere Tomasicchio per far emergere la verità sul pronto soccorso di Trani, trasformato recentemente in punto di primo intervento. Due i quesiti su cui il consigliere di opposizione attende ancora dei chiarimenti da Asl Bat e Regione. Il primo di questi è se il pronto soccorso di Bisceglie sia a norma oppure no dopo un'ispezione dei Nas che ha fatto emergere gravi criticità. Il secondo riguarda i dati di accesso al Pronto soccorso manipolati, a detta del consigliere, a scapito del San Pellegrino di Trani.
«A luglio – spiega Tomasicchio – avevo presentato una normale diffida, tanto alla Asl quanto alla Regione Puglia, perché chiarissero se fossero vere le circostanze che avevo denunziato. Dopo un mese sono arrivate due lettere che non dicono assolutamente nulla.
Il Pronto soccorso, tra i punti oggetto della mia diffida, come accertato dai Nas dopo un sopralluogo, è in un seminterrato, non ha vie di fuga, non ha camera triage e non ha camera calda quindi probabilmente non è a norma. Chiedevo, quindi, di sapere se fosse da considerarsi a norma oppure no».
L'altra questione riguarda i numeri di accesso al Pronto soccorso di Trani e Bisceglie trasmessi dalla Asl alla Regione e dalla Regione al Ministero. «È palesemente errato il dato di accessi del 2013 pubblicato dal Ministero della Sanità. Per il Pronto soccorso di Trani si registrano soltanto 1351 accessi mentre a Bisceglie 31mila ed Andria 29mila. Ora, il fatto che una città come Andria che ha il doppio degli abitanti di Bisceglie faccia meno ricoveri rispetto al Pronto soccorso di Bisceglie è alquanto ridicolo».
Il consigliere è deciso ad andare fino in fondo e, dopo l'esposto alla Procura della Repubblica, ha già in mente le prossime mosse. «Presenterò una memoria integrativa al Procuratore della Repubblica a cui ho già chiesto un incontro, la trasmetterò anche al Procuratore generale della Corte d'Appello e anche al Ministro della Sanità a cui ho già inviato una copia dell'esposto. Questa storia non può finire con l'ennesimo insabbiamento. Il direttore generale della Asl e della Regione Puglia hanno il dovere di svelare chi abbia truccato quei dati.
In tutto questo – ha concluso infine il consigliere – c'è il silenzio di tutta una classe politica. Sembra che ad occuparmi della questione ospedale sia solamente io».
«A luglio – spiega Tomasicchio – avevo presentato una normale diffida, tanto alla Asl quanto alla Regione Puglia, perché chiarissero se fossero vere le circostanze che avevo denunziato. Dopo un mese sono arrivate due lettere che non dicono assolutamente nulla.
Il Pronto soccorso, tra i punti oggetto della mia diffida, come accertato dai Nas dopo un sopralluogo, è in un seminterrato, non ha vie di fuga, non ha camera triage e non ha camera calda quindi probabilmente non è a norma. Chiedevo, quindi, di sapere se fosse da considerarsi a norma oppure no».
L'altra questione riguarda i numeri di accesso al Pronto soccorso di Trani e Bisceglie trasmessi dalla Asl alla Regione e dalla Regione al Ministero. «È palesemente errato il dato di accessi del 2013 pubblicato dal Ministero della Sanità. Per il Pronto soccorso di Trani si registrano soltanto 1351 accessi mentre a Bisceglie 31mila ed Andria 29mila. Ora, il fatto che una città come Andria che ha il doppio degli abitanti di Bisceglie faccia meno ricoveri rispetto al Pronto soccorso di Bisceglie è alquanto ridicolo».
Il consigliere è deciso ad andare fino in fondo e, dopo l'esposto alla Procura della Repubblica, ha già in mente le prossime mosse. «Presenterò una memoria integrativa al Procuratore della Repubblica a cui ho già chiesto un incontro, la trasmetterò anche al Procuratore generale della Corte d'Appello e anche al Ministro della Sanità a cui ho già inviato una copia dell'esposto. Questa storia non può finire con l'ennesimo insabbiamento. Il direttore generale della Asl e della Regione Puglia hanno il dovere di svelare chi abbia truccato quei dati.
In tutto questo – ha concluso infine il consigliere – c'è il silenzio di tutta una classe politica. Sembra che ad occuparmi della questione ospedale sia solamente io».