Città Slow, Trani a rischio?
I DS: «Comportamenti incoerenti. Si rischia di uscire»
martedì 13 febbraio 2007
«Durante l'Amministrazione di Centro-Sinistra, grazie al lavoro svolto dalla Giunta, ed in particolare dagli Ass. Fabbretti e Caffarella, Trani ottenne un importantissimo risultato, entrando a far parte delle "Città slow" (termine utilizzato per le "Città del buon vivere"), cioè le città che si impegnano ad avere un approccio non frenetico, ma umano ed ecologico.
La successiva Amministrazione di centro-destra, come per tante altre questioni, usò questo riconoscimento per farsi propaganda in città, con cartelloni e manifesti, senza peraltro far nulla per essere coerenti con l'appartenenza a tale circuito.
I requisiti per l'appartenenza alle "Città del Buon Vivere", infatti, non sono stati rispettati da loro, anzi, ci si è mossi in direzione opposta. Vediamo in breve i requisiti richiesti: Si dovrebbe fare una politica ambientale tendente a mantenere e sviluppare le caratteristiche del territorio e del tessuto urbano. La politica ambientale dell'ultima Amministrazione, invece, è stata tutto il contrario, con un'urbanistica tendente a cementificare Trani in maniera selvaggia.
Si dovrebbero attuare delle infrastrutture atte a valorizzare il territorio, e non ad occuparlo. E invece nulla. Nessuna nuova infrastruttura, nessuna pista ciclabile (che pure si potevano fare) o parcheggio per bici, nessun nuovo spazio di aggregazione per giovani (che sono invece nettamente diminuiti, spingendo i giovani a vivere la città in maniera tutt'altro che "slow"). Anzi, una storica piazza trasformata in Parcheggio per auto (Piazza Gradenigo). Si dovrebbe incentivare un uso delle tecnologie orientato a migliorare la qualità di ambiente e tessuto urbano. Chi le ha viste? Nulla di nulla, nonostante le molte proposte provenienti dal Centro-Sinistra, rimaste inascoltate.
Si dovrebbero promuovere i prodotti ottenuti con tecniche naturali e rispetto per l'ambiente, con attenzione verso i prodotti locali. Anche qui in 3 anni e mezzo non abbiamo visto niente. Si dovrebbe promuovere tra tutti i cittadini, in particolare tra i giovani, la consapevolezza di vivere in una città slow. E invece, con tutte le azioni suddette, e non solo, si è fatto l'esatto contrario, incentivando un modo di vivere più frenetico. Siamo costretti a sottolineare che per aderire ad un circuito di tale natura bisogna essere culturalmente convinti per operare di conseguenza, altrimenti si rischia di esporre una segnaletica vuota che non coinvolge i cittadini ed i giovani.
Sono stati invece tenuti dei comportamenti totalmente incoerenti, completati dalle scelte del Commissario, che non ha nominato il nuovo nostro rappresentante all'interno dell'organismo delle "città slow", da cui rischiamo seriamente di uscire, con grave danno per la città. Serve un cambiamento di rotta immediato, anche in questo campo.» Democratici di Sinistra Trani
La successiva Amministrazione di centro-destra, come per tante altre questioni, usò questo riconoscimento per farsi propaganda in città, con cartelloni e manifesti, senza peraltro far nulla per essere coerenti con l'appartenenza a tale circuito.
I requisiti per l'appartenenza alle "Città del Buon Vivere", infatti, non sono stati rispettati da loro, anzi, ci si è mossi in direzione opposta. Vediamo in breve i requisiti richiesti: Si dovrebbe fare una politica ambientale tendente a mantenere e sviluppare le caratteristiche del territorio e del tessuto urbano. La politica ambientale dell'ultima Amministrazione, invece, è stata tutto il contrario, con un'urbanistica tendente a cementificare Trani in maniera selvaggia.
Si dovrebbero attuare delle infrastrutture atte a valorizzare il territorio, e non ad occuparlo. E invece nulla. Nessuna nuova infrastruttura, nessuna pista ciclabile (che pure si potevano fare) o parcheggio per bici, nessun nuovo spazio di aggregazione per giovani (che sono invece nettamente diminuiti, spingendo i giovani a vivere la città in maniera tutt'altro che "slow"). Anzi, una storica piazza trasformata in Parcheggio per auto (Piazza Gradenigo). Si dovrebbe incentivare un uso delle tecnologie orientato a migliorare la qualità di ambiente e tessuto urbano. Chi le ha viste? Nulla di nulla, nonostante le molte proposte provenienti dal Centro-Sinistra, rimaste inascoltate.
Si dovrebbero promuovere i prodotti ottenuti con tecniche naturali e rispetto per l'ambiente, con attenzione verso i prodotti locali. Anche qui in 3 anni e mezzo non abbiamo visto niente. Si dovrebbe promuovere tra tutti i cittadini, in particolare tra i giovani, la consapevolezza di vivere in una città slow. E invece, con tutte le azioni suddette, e non solo, si è fatto l'esatto contrario, incentivando un modo di vivere più frenetico. Siamo costretti a sottolineare che per aderire ad un circuito di tale natura bisogna essere culturalmente convinti per operare di conseguenza, altrimenti si rischia di esporre una segnaletica vuota che non coinvolge i cittadini ed i giovani.
Sono stati invece tenuti dei comportamenti totalmente incoerenti, completati dalle scelte del Commissario, che non ha nominato il nuovo nostro rappresentante all'interno dell'organismo delle "città slow", da cui rischiamo seriamente di uscire, con grave danno per la città. Serve un cambiamento di rotta immediato, anche in questo campo.» Democratici di Sinistra Trani