Cna Bat lancia l'allarme del "gas randon". De Marinis: «Le nostre scuole sono sicure?»
Le preoccupazioni del presidente dopo i sopralluoghi dei giorni scorsi a Trani
martedì 2 ottobre 2018
Il Presidente Provinciale della Cna Bat, Michele De Marinis, a conclusione dei corsi sulla sicurezza sul lavoro che si sono svolti nei giorni scorsi a Trani, organizzati con la collaborazione tecnica dell'Associazione Cta e della Tecsial, ha preso un impegno di fronte ai numerosi partecipanti: sollecitare tutte le amministrazioni comunali della BAT ad affrontare la problematica rappresentata dal GAS RADON.
Nell'ambito, infatti, del progetto "AZIENDA SICURA, campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, portato avanti dalla CNA BAT, dall'inizio del 2018 tutte le imprese associate sono state monitorate, con il supporto della associazione, per verificare la presenza del GAS RADON, in ossequio alla legge della Regione Puglia n. 30/2016.
Sono stati posizionati, a spese delle singole imprese (commerciali - artigianali – della piccola industria e dei servizi), dei rilevatori, dosimetri, in tutti i locali insistenti a piano terra, seminterrati ed interrati, al fine di tutelare la salute delle persone che accedono nei suddetti locali.
Il randon è un GAS presente in natura, nel sottosuolo, prodotto dal decadimento dell'uranio, è inerte, inodore, incolore, privo di sapore, ma è dannoso per la salute poiché è stato dichiarato cancerogeno dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.
Risulta essere, in Italia, la seconda causa dei tumori ai polmoni, dopo il fumo di sigaretta, e si stima causi tremila morti l'anno. Come riportato ampiamente dalla cronaca di questi giorni, a TARANTO, rione Tamburi, numerose famiglie non hanno portato i propri bambini a scuola, poiché in alcune aule sono state riscontrate rilevanti presenze di GAS RADON (800 Bq/m3.), superiori di quasi 3 volte il limite massimo consentito per legge (300 becquerel per metro cubo).
La legge regionale n. 30/2016 prevede l'obbligo di monitorare anche tutti gli edifici pubblici, in particolare le scuole. Sorge allora spontanea la domanda che rivolgiamo a tutti i consiglieri comunali della BAT, che sono i veri amministratori di questo territorio:
Le imprese private hanno adempiuto all'obbligo di legge, ma le pubbliche amministrazioni hanno osservato le disposizioni indicate dalla legge regionale?
Un esame sulla presenza del GAS RADON nelle scuole del territorio è stato fatto? Gli insegnanti, il personale scolastico, gli alunni, in particolare i bambini, in quali condizioni fruiscono di questi spazi? Sono al sicuro? Esistono rilevazioni svolte per i locali pubblici nel territorio? Se esistono queste rilevazioni è possibile conoscerne i risultati? E, se non sono state svolte, le pubbliche amministrazioni si stanno attivando?
Ognuno deve fare la sua parte per mettere al sicuro le persone da questo GAS, definito Killer Silenzioso.
Michele De Marinis - Cna Bat
Nell'ambito, infatti, del progetto "AZIENDA SICURA, campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, portato avanti dalla CNA BAT, dall'inizio del 2018 tutte le imprese associate sono state monitorate, con il supporto della associazione, per verificare la presenza del GAS RADON, in ossequio alla legge della Regione Puglia n. 30/2016.
Sono stati posizionati, a spese delle singole imprese (commerciali - artigianali – della piccola industria e dei servizi), dei rilevatori, dosimetri, in tutti i locali insistenti a piano terra, seminterrati ed interrati, al fine di tutelare la salute delle persone che accedono nei suddetti locali.
Il randon è un GAS presente in natura, nel sottosuolo, prodotto dal decadimento dell'uranio, è inerte, inodore, incolore, privo di sapore, ma è dannoso per la salute poiché è stato dichiarato cancerogeno dalla Organizzazione Mondiale della Sanità.
Risulta essere, in Italia, la seconda causa dei tumori ai polmoni, dopo il fumo di sigaretta, e si stima causi tremila morti l'anno. Come riportato ampiamente dalla cronaca di questi giorni, a TARANTO, rione Tamburi, numerose famiglie non hanno portato i propri bambini a scuola, poiché in alcune aule sono state riscontrate rilevanti presenze di GAS RADON (800 Bq/m3.), superiori di quasi 3 volte il limite massimo consentito per legge (300 becquerel per metro cubo).
La legge regionale n. 30/2016 prevede l'obbligo di monitorare anche tutti gli edifici pubblici, in particolare le scuole. Sorge allora spontanea la domanda che rivolgiamo a tutti i consiglieri comunali della BAT, che sono i veri amministratori di questo territorio:
Le imprese private hanno adempiuto all'obbligo di legge, ma le pubbliche amministrazioni hanno osservato le disposizioni indicate dalla legge regionale?
Un esame sulla presenza del GAS RADON nelle scuole del territorio è stato fatto? Gli insegnanti, il personale scolastico, gli alunni, in particolare i bambini, in quali condizioni fruiscono di questi spazi? Sono al sicuro? Esistono rilevazioni svolte per i locali pubblici nel territorio? Se esistono queste rilevazioni è possibile conoscerne i risultati? E, se non sono state svolte, le pubbliche amministrazioni si stanno attivando?
Ognuno deve fare la sua parte per mettere al sicuro le persone da questo GAS, definito Killer Silenzioso.
Michele De Marinis - Cna Bat