Coldiretti, stop al pesce fresco a tavola lungo tutto l'Adriatico
Il blocco durerà fino al 21 settembre
mercoledì 17 agosto 2022
10.14
Stop al pesce fresco a tavola lungo tutto l'Adriatico con il fermo pesca che si estende anche al tratto di costa da San Benedetto e Termoli, dopo che la flotta aveva già interrotto le attività da Trieste ad Ancona e da Manfredonia a Bari. A darne notizia è Coldiretti Impresapesca nel sottolineare che il blocco delle attività durerà nel tratto tra il Sud delle Marche, l'Abruzzo e il Molise dal 16 agosto fino al 21 settembre. "Come lo scorso anno - spiega Coldiretti Impresapesca - in aggiunta ai periodi di fermo fissati i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di blocco che vanno da 7 a 17 giorni a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata".
"Il fermo cade quest'anno in un momento difficile - denuncia Coldiretti Impresapesca - poiché il blocco dell'attività va a sommarsi al caro carburanti con il prezzo medio del gasolio per la pesca che è praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite e favorendo le importazioni di pesce straniero, considerato che fino ad oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante. Non a caso gli arrivi di prodotti ittici dall'estero sono aumentati del +34% in valore nei primi cinque mesi del 2022", secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat.
"Anche quest'anno - lamenta Coldiretti Impresapesca - l'assetto del fermo pesca 2022 non risponde ancora alle esigenze delle aziende e continua a non rispondere alle esigenze della sostenibilità delle principali specie target della pesca nazionale, tanto che lo stato delle risorse nei 35 anni di fermo pesca, per alcune specie, è progressivamente peggiorato, mentre la Flotta Italia si è ridotta ad appena 12mila unità.
L'obiettivo deve essere quello di tutelare, oltre alle risorse ittiche, anche la sostenibilità economica del settore che - ricorda Coldiretti Impresapesca - rappresenta in molte zone un volano importante anche dal punto di vista turistico".
"Il fermo cade quest'anno in un momento difficile - denuncia Coldiretti Impresapesca - poiché il blocco dell'attività va a sommarsi al caro carburanti con il prezzo medio del gasolio per la pesca che è praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite e favorendo le importazioni di pesce straniero, considerato che fino ad oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante. Non a caso gli arrivi di prodotti ittici dall'estero sono aumentati del +34% in valore nei primi cinque mesi del 2022", secondo un'analisi Coldiretti su dati Istat.
"Anche quest'anno - lamenta Coldiretti Impresapesca - l'assetto del fermo pesca 2022 non risponde ancora alle esigenze delle aziende e continua a non rispondere alle esigenze della sostenibilità delle principali specie target della pesca nazionale, tanto che lo stato delle risorse nei 35 anni di fermo pesca, per alcune specie, è progressivamente peggiorato, mentre la Flotta Italia si è ridotta ad appena 12mila unità.
L'obiettivo deve essere quello di tutelare, oltre alle risorse ittiche, anche la sostenibilità economica del settore che - ricorda Coldiretti Impresapesca - rappresenta in molte zone un volano importante anche dal punto di vista turistico".