Colleferro, un termovalorizzatore "modello"?

Riflessioni del consigliere De Laurentis sugli inceneritori

martedì 10 marzo 2009
«Un termovalorizzatore "modello", la via da seguire, così è stato definito quello di Colleferro. Le notizie che giungono dopo gli ultimi arresti ci forniscono l'altra faccia della medaglia. Come prova che sarebbe stato un bruciatore di monnezza "modello" sono stati pubblicizzati vari aspetti: è un Termovalorizzatore pubblico gestito da un consorzio di Comuni (48) in collaborazione con il privato, elemento di garanzia per le popolazioni (mi ricorda uno che doveva essere realizzato dalle nostre parti); Avrebbe dovuto bruciare solo CDR, (le notizie di stampa dicono che si sarebbe bruciato di tutto, compreso rifiuti pericolosi);

Aveva un sistema di monitoraggio e trasmissione dati ambientali relativi alle emissioni in atmosfera con divulgazione in tempo reale e presso il Comune vi era un monitor per la conoscenza online in continuo dei fumi del camino. Quali maggiori garanzie si sarebbe potute avere? (anche queste garanzie mi ricordano qualcosa).

Le indagini hanno portato a contestare reati a vario titolo: associazione per delinquere; attività organizzata per traffico illecito di rifiuti; falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico; truffa aggravata ai danni dello Stato (una truffa da 60 Milioni di Euro); favoreggiamento personale; violazione dei valori limiti delle emissioni in atmosfera e prescrizione delle autorizzazioni; accesso abusivo a sistemi informatici.

Altro che gestione pubblica lontani dal pericolo ecomafie e monitor in tempo reale presso il Comune per il controllo continuo. Tutte chiacchiere e distintivo. Mi sa tanto che il vecchio detto "i soldi fanno aprire gli occhi ai ciechi" è sempre attuale. E dove ne girano tanti l'inganno è dietro l'angolo. È pertanto evidente che prima di arrivare a tale impianto occorrerebbe percorrere tutte le alternative, differenziare, riciclare, ridurre i rifiuti. Nella nostra città non si comprende perché si fa ben poco, la raccolta differenziata è a cifre irrisorie, la ricicleria non è mai entrata in funzione, ed in queste condizione è molto facile evocare l'inceneritore, viene spontaneo, soprattutto per chi è sempre stato dalla parte del progetto. Un progetto proposto da una società mista, privata, tra una SPA locale a capitale pubblico ed una del nord, di cui non è stato mai chiarito le modalità di scelta. E la trasparenza nella gestione di questo busines, ad alto rischio, chi la garantisce? Già oggi è difficile attingere notizie dalla Spa locale, figuriamoci da una dove c'è un privato, con i suoi "segreti" aziendali. A proposito, Il Presidente della Regione Lazio ha dichiarato che in caso di rinvio a giudizio la Regione si costituirà parte lesa. Cosa che dovrebbe fare ogni Amministrazione nel caso di rinvio a giudizio per reati contro la Pubblica Amministrazione.»

Mimmo De Laurentis
Consigliere Comunale PSDI