Cominciata l’eliminazione di 260 tabelloni sistemati abusivamente
Partita una maxi-operazione della PM di Trani
mercoledì 14 maggio 2008
Niente più cartelli pubblicitari abusivi a Trani, in particolare quelli per i quali non è chiaro chi sia la società installatrice. Ieri mattina è partita la maxi operazione della polizia municipale di Trani, che ha l'obiettivo di rimuovere ben 260 cartelli cosiddetti anonimi da ogni angolo della città. Causa pioggia, l'operazione ieri si è fermata a una quarantina di cartelli, ma continuerà per diversi giorni finché la rimozione non sarà stata completata.
Il provvedimento, eseguito dai vigili urbani comandati da Antonio Modugno, è di tipo amministrativo ed è stato disposto dallo stesso sindaco Giuseppe Tarantini a conclusione di una conferenza di servizi tra la polizia municipale, l'ufficio tecnico e il settore Patrimonio. Ma di fatto recepisce le indicazioni della procura di Trani che, da alcuni mesi, ha avviato un'inchiesta per accertare il perché di un vero e proprio proliferare di cartelloni e frecce pubblicitari a fronte di introiti bassissimi, legati alle affissioni, per il Comune: appena 50mila euro l'anno.
Un danno erariale difficile da quantificare, ma sicuramente notevole dal momento che a Trani ci sono almeno 400 cartelli e altri 200 erano in via di autorizzazione qualche mese fa. Il sostituto procuratore Antonio Savasta ha ordinato al Comune di eseguire un monitoraggio, nell'ambito del quale è emerso che appunto 260 installazioni sono avvenute in maniera anonima, senza che compaia chiaramente quale sia la società che ha provveduto a effettuarle.
E ora spetterà proprio alla polizia municipale, in una seconda fase, risalire ai responsabili delle affissioni: è possibile che i gestori di locali, studi professionali, aziende, alberghi e ristoranti i cui cartelli risultano abusivi, si siano rivolti a società specializzate e abbiano anche pagato il dovuto, ma queste a loro volta non hanno chiesto alcuna autorizzazione al Comune (sistemandoli insieme a cartelli esistenti o addirittura sui pali della segnaletica stradale) e tanto meno pagato.
Un accertamento che potrebbe avvalorare i sospetti della procura, secondo la quale in passato ci sarebbero state connivenze tra i funzionari pubblici di Comune e Amiu (che fino all'anno scorso si occupa di autorizzare le installazioni per conto di palazzo di città) e responsabili di diverse società proprietarie dei cartelli. A loro carico il pm ha ipotizzato l'invasione di suolo pubblico a seguito della scadenza delle autorizzazioni concesse e la violazione della normativa antisismica.
Le stesse motivazioni che, a gennaio, avevano portato lo stesso pm a far sequestrare tre cartelloni del tipo maxischermo collocati uno in via Malcangi e due in piazza Albanese. In alcuni casi, le società avrebbero infatti installato i cartelloni in maniera del tutto abusiva, mentre in altri casi questi rimarrebbero al loro posto pur essendo scaduta l'autorizzazione o addirittura, a fronte di mancato condono da parte del Comune, i gestori continuerebbero a utilizzare i cartelloni. Il pagamento poi avverrebbe non in base agli introiti pubblicitari, ma per ciascun metro quadrato di cartellone impiantato.
L'articolo a firma di Carmen Carbonara è tratto dal Corriere del Mezzogiorno e ci è stato fornito dal Comando di Polizia Municipale di Trani
Il provvedimento, eseguito dai vigili urbani comandati da Antonio Modugno, è di tipo amministrativo ed è stato disposto dallo stesso sindaco Giuseppe Tarantini a conclusione di una conferenza di servizi tra la polizia municipale, l'ufficio tecnico e il settore Patrimonio. Ma di fatto recepisce le indicazioni della procura di Trani che, da alcuni mesi, ha avviato un'inchiesta per accertare il perché di un vero e proprio proliferare di cartelloni e frecce pubblicitari a fronte di introiti bassissimi, legati alle affissioni, per il Comune: appena 50mila euro l'anno.
Un danno erariale difficile da quantificare, ma sicuramente notevole dal momento che a Trani ci sono almeno 400 cartelli e altri 200 erano in via di autorizzazione qualche mese fa. Il sostituto procuratore Antonio Savasta ha ordinato al Comune di eseguire un monitoraggio, nell'ambito del quale è emerso che appunto 260 installazioni sono avvenute in maniera anonima, senza che compaia chiaramente quale sia la società che ha provveduto a effettuarle.
E ora spetterà proprio alla polizia municipale, in una seconda fase, risalire ai responsabili delle affissioni: è possibile che i gestori di locali, studi professionali, aziende, alberghi e ristoranti i cui cartelli risultano abusivi, si siano rivolti a società specializzate e abbiano anche pagato il dovuto, ma queste a loro volta non hanno chiesto alcuna autorizzazione al Comune (sistemandoli insieme a cartelli esistenti o addirittura sui pali della segnaletica stradale) e tanto meno pagato.
Un accertamento che potrebbe avvalorare i sospetti della procura, secondo la quale in passato ci sarebbero state connivenze tra i funzionari pubblici di Comune e Amiu (che fino all'anno scorso si occupa di autorizzare le installazioni per conto di palazzo di città) e responsabili di diverse società proprietarie dei cartelli. A loro carico il pm ha ipotizzato l'invasione di suolo pubblico a seguito della scadenza delle autorizzazioni concesse e la violazione della normativa antisismica.
Le stesse motivazioni che, a gennaio, avevano portato lo stesso pm a far sequestrare tre cartelloni del tipo maxischermo collocati uno in via Malcangi e due in piazza Albanese. In alcuni casi, le società avrebbero infatti installato i cartelloni in maniera del tutto abusiva, mentre in altri casi questi rimarrebbero al loro posto pur essendo scaduta l'autorizzazione o addirittura, a fronte di mancato condono da parte del Comune, i gestori continuerebbero a utilizzare i cartelloni. Il pagamento poi avverrebbe non in base agli introiti pubblicitari, ma per ciascun metro quadrato di cartellone impiantato.
L'articolo a firma di Carmen Carbonara è tratto dal Corriere del Mezzogiorno e ci è stato fornito dal Comando di Polizia Municipale di Trani