Comitato Rifiuti Zero: «Basta inceneritori, ecco la strategia da seguire»
«In città non si dovrebbe parlare di emergenza, ma di incapacità e inadempienze»
mercoledì 13 gennaio 2016
11.03
Nella giornata di lunedì 11 gennaio, il coordinamento Rifiuti Zero di Trani ha protocollato, per la seconda volta, una proposta di delibera di Consiglio comunale per chiedere l'adesione della nostra città alla strategia Rifiuti Zero. «La proposta - affermano Anna Rossi e Teresa De Vito del comitato Rifiuti Zero - è stata indirizzata al sindaco, che già in campagna elettorale aveva promesso che l'avrebbe fatta propria, al presidente del Consiglio comunale e a tutti i capigruppo presenti nell'assise».
«Auspichiamo - proseguono Rossi e De Vito - che tale proposta venga presentata e discussa dal Consiglio comunale con la serietà e l'attenzione che merita. La strategia Rifiuti Zero propone un modo completamente nuovo e moderno di affrontare il problema dei rifiuti vedendo in questi non solo un problema ma anche una risorsa; partendo dalla raccolta differenziata spinta si arriva ad un recupero progressivo della materia che, tramite moderne tecnologie, può essere riutilizzata in percentuali elevatissime; ciò riduce drasticamente fin quasi ad eliminarlo, l'uso di discariche o impianti ormai obsoleti e pericolosissimi come gli inceneritori».
E ancora: «In una città con un discarica responsabile di un disastro ambientale in atto, dunque, la strategia Rifiuti Zero, è a tutt'oggi, l'unica strada concreta che possiamo seguire per uscire da quel dramma comunemente chiamato "emergenza rifiuti". Nella politica dei rifiuti, nel nostro comune, come in tutta la Puglia, in realtà non si dovrebbe parlare di emergenza, ma piuttosto di incapacità e inadempienze che negli anni hanno portato quasi tutte le discariche al collasso e al sequestro, con danni ambientali pesantissimi e città al degrado. Se si fosse avuta una visione meno miope del problema, se si fosse pianificato guardando alle nuove politiche e alle moderne tecnologie che altre comunità mettevano in campo, tutto questo si sarebbe potuto evitare.
«Come si diceva - concludono le esponenti del comitato Rifiuti Zero - è la seconda volta che chiediamo al Consiglio di Trani di esprimersi in proposito; la prima volta fu nel 2014 ma diversi esponenti dell'allora maggioranza, che oggi siede ai banchi dell'opposizione e urla al disastro ambientale, ritennero di dover stravolgere la nostra proposta fino a farla diventare un contenitore vuoto su cui lasciarono solo l'etichetta, per poi farla decadere del tutto. Oggi a Trani si parla di raccolta domiciliare estesa a tutta la città, e auspichiamo che si faccia davvero, e soprattutto che questa venga inserita in una politica più oculata di tutto il ciclo dei rifiuti».
«Auspichiamo - proseguono Rossi e De Vito - che tale proposta venga presentata e discussa dal Consiglio comunale con la serietà e l'attenzione che merita. La strategia Rifiuti Zero propone un modo completamente nuovo e moderno di affrontare il problema dei rifiuti vedendo in questi non solo un problema ma anche una risorsa; partendo dalla raccolta differenziata spinta si arriva ad un recupero progressivo della materia che, tramite moderne tecnologie, può essere riutilizzata in percentuali elevatissime; ciò riduce drasticamente fin quasi ad eliminarlo, l'uso di discariche o impianti ormai obsoleti e pericolosissimi come gli inceneritori».
E ancora: «In una città con un discarica responsabile di un disastro ambientale in atto, dunque, la strategia Rifiuti Zero, è a tutt'oggi, l'unica strada concreta che possiamo seguire per uscire da quel dramma comunemente chiamato "emergenza rifiuti". Nella politica dei rifiuti, nel nostro comune, come in tutta la Puglia, in realtà non si dovrebbe parlare di emergenza, ma piuttosto di incapacità e inadempienze che negli anni hanno portato quasi tutte le discariche al collasso e al sequestro, con danni ambientali pesantissimi e città al degrado. Se si fosse avuta una visione meno miope del problema, se si fosse pianificato guardando alle nuove politiche e alle moderne tecnologie che altre comunità mettevano in campo, tutto questo si sarebbe potuto evitare.
«Come si diceva - concludono le esponenti del comitato Rifiuti Zero - è la seconda volta che chiediamo al Consiglio di Trani di esprimersi in proposito; la prima volta fu nel 2014 ma diversi esponenti dell'allora maggioranza, che oggi siede ai banchi dell'opposizione e urla al disastro ambientale, ritennero di dover stravolgere la nostra proposta fino a farla diventare un contenitore vuoto su cui lasciarono solo l'etichetta, per poi farla decadere del tutto. Oggi a Trani si parla di raccolta domiciliare estesa a tutta la città, e auspichiamo che si faccia davvero, e soprattutto che questa venga inserita in una politica più oculata di tutto il ciclo dei rifiuti».