Comitato "Trani no alla raccolta porta a porta": «Legambiente non ha tra i suoi compiti la detenzione della verità assoluta»
La replica di Moscatelli: «Dovrebbe aggiornarsi e considerare i dati con obbiettività»
sabato 19 settembre 2020
»Legambiente ha scoperto l'acqua calda. Noi non abbiamo bisogno di rendere pubblico alcun dato, vogliamo semplicemente evitare lo scempio della monnezza nelle abitazioni e negli spazi comuni privati a tutela dell'igiene e della sanità, vogliamo semplicemente evitare la scarsa igiene dei luoghi pubblici in cui saranno riversati i rifiuti, ed in particolare, l'umido con l'introduzione del porta a porta.
Noi non rincorriamo percentuali e non andiamo a caccia di performances magari per far maturare premi di produttività aziendali. Legambiente dovrebbe aggiornarsi e considerare i dati con obbiettività e tenuto conto del contesto degli episodi richiamati con i ritagli di giornale.
L'articolo del Corriere del Mezzogiorno richiamato da Legambiente è del 5 giugno 2015, riguarda Bari e richiama situazioni che partono dal 2003 quando ancora non era iniziato alcun tipo di raccolta differenziata.
L'articolo de La Repubblica richiamato da Legambiente è del 28 luglio 2007, riguarda Foggia e richiama situazioni antecedenti quando non era ancora iniziata la raccolta differenziata. L'articolo de Il fatto del Gargano richiamato da Legambiente è del 10 aprile 2017, riguarda San Giovanni Rotondo e richiama situazioni antecedenti.
Bene, il fallimento non è delle isole ecologiche e vi spieghiamo il motivo. Nelle realtà richiamate opera il servizio di raccolta porta a porta mentre i punti di raccolta costituiti da isole ecologiche per la differenziata stradale sono un servizio aggiuntivo (non esclusivo).
Se i cittadini, pur esistendo il servizio di raccolta porta a porta ovvero pur non esistendo alcun servizio negli anni precedenti in cui operava la raccolta indifferenziata, si recano in massa a conferire nei cassonetti della differenziata stradale e questi strabordano, il fallimento è proprio del porta a porta e non delle isole ecologiche, prese invece di assalto dalla popolazione.
E' quanto accade a Trani dove, è inutile prenderci in giro, tanti cittadini della zona del porta a porta sperimentale si recano a conferire nei cassonetti stradali.
Con riferimento ai costi per il servizio di raccolta differenziata stradale per i quali, i legambientalisti hanno preso a riferimento il Comune di Fabriano, ci permettiamo di esprimere due sole considerazioni: 1) nel Comune di Fabriano opera il porta a porta e, quindi, si è deciso di passare alla differenziata stradale addirittura con i cassonetti intelligenti; 2) il capitolato indicato va ragguagliato alle esigenze di una città dieci volte più grande, quale Trani, con ogni conseguente variazione in riduzione in considerazione della maggiore quantità; ergo una comparazione di costi con due realtà completamente differenti non ha senso.
Ed, infine, come abbiamo più volte ribadito, i cassonetti stradali ed intelligenti (che permetterebbero anche di rilevare i conferimenti con conseguenti premialità sulla tassa) riguardano il lungo termine.
Oggi vogliamo semplicemente una implementazione e razionalizzazione dei cassonetti (non necessariamente intelligenti, anche fatui!) per una corretta raccolta differenziata stradale che a Trani non è mai stata integrale.
Invitiamo, pertanto, i cittadini semplicemente a considerare quello che accade con il porta a porta nelle città limitrofe ed a considerare se anche a Trani si vuol fare la stessa fine, invitiamo a considerare che con la raccolta porta a porta si creeranno minidiscariche a casa o in condominio, invitiamo a considerare che per evitare questa sporcizia in tanti si stanno rivolgendo a terzi per il servizio bidoni, invitiamo a considerare che questo scempio avrà un costo certo (senza calcoli di probabilità) di euro 6/8 ad utente.
Tutti i cittadini tranesi devono fare la raccolta differenziata e devono anche considerare che Legambiente è una semplice associazione come tante centinaia di altre che si occupano di ecologia e ambiente e non ha tra i suoi compiti la detenzione della verità assoluta.
Comitato Trani no alla raccolta porta a porta, Avv. Alessandro Moscatelli
Noi non rincorriamo percentuali e non andiamo a caccia di performances magari per far maturare premi di produttività aziendali. Legambiente dovrebbe aggiornarsi e considerare i dati con obbiettività e tenuto conto del contesto degli episodi richiamati con i ritagli di giornale.
L'articolo del Corriere del Mezzogiorno richiamato da Legambiente è del 5 giugno 2015, riguarda Bari e richiama situazioni che partono dal 2003 quando ancora non era iniziato alcun tipo di raccolta differenziata.
L'articolo de La Repubblica richiamato da Legambiente è del 28 luglio 2007, riguarda Foggia e richiama situazioni antecedenti quando non era ancora iniziata la raccolta differenziata. L'articolo de Il fatto del Gargano richiamato da Legambiente è del 10 aprile 2017, riguarda San Giovanni Rotondo e richiama situazioni antecedenti.
Bene, il fallimento non è delle isole ecologiche e vi spieghiamo il motivo. Nelle realtà richiamate opera il servizio di raccolta porta a porta mentre i punti di raccolta costituiti da isole ecologiche per la differenziata stradale sono un servizio aggiuntivo (non esclusivo).
Se i cittadini, pur esistendo il servizio di raccolta porta a porta ovvero pur non esistendo alcun servizio negli anni precedenti in cui operava la raccolta indifferenziata, si recano in massa a conferire nei cassonetti della differenziata stradale e questi strabordano, il fallimento è proprio del porta a porta e non delle isole ecologiche, prese invece di assalto dalla popolazione.
E' quanto accade a Trani dove, è inutile prenderci in giro, tanti cittadini della zona del porta a porta sperimentale si recano a conferire nei cassonetti stradali.
Con riferimento ai costi per il servizio di raccolta differenziata stradale per i quali, i legambientalisti hanno preso a riferimento il Comune di Fabriano, ci permettiamo di esprimere due sole considerazioni: 1) nel Comune di Fabriano opera il porta a porta e, quindi, si è deciso di passare alla differenziata stradale addirittura con i cassonetti intelligenti; 2) il capitolato indicato va ragguagliato alle esigenze di una città dieci volte più grande, quale Trani, con ogni conseguente variazione in riduzione in considerazione della maggiore quantità; ergo una comparazione di costi con due realtà completamente differenti non ha senso.
Ed, infine, come abbiamo più volte ribadito, i cassonetti stradali ed intelligenti (che permetterebbero anche di rilevare i conferimenti con conseguenti premialità sulla tassa) riguardano il lungo termine.
Oggi vogliamo semplicemente una implementazione e razionalizzazione dei cassonetti (non necessariamente intelligenti, anche fatui!) per una corretta raccolta differenziata stradale che a Trani non è mai stata integrale.
Invitiamo, pertanto, i cittadini semplicemente a considerare quello che accade con il porta a porta nelle città limitrofe ed a considerare se anche a Trani si vuol fare la stessa fine, invitiamo a considerare che con la raccolta porta a porta si creeranno minidiscariche a casa o in condominio, invitiamo a considerare che per evitare questa sporcizia in tanti si stanno rivolgendo a terzi per il servizio bidoni, invitiamo a considerare che questo scempio avrà un costo certo (senza calcoli di probabilità) di euro 6/8 ad utente.
Tutti i cittadini tranesi devono fare la raccolta differenziata e devono anche considerare che Legambiente è una semplice associazione come tante centinaia di altre che si occupano di ecologia e ambiente e non ha tra i suoi compiti la detenzione della verità assoluta.
Comitato Trani no alla raccolta porta a porta, Avv. Alessandro Moscatelli