Comitato "Trani no alla raccolta porta a porta": «Mancava Legambiente a promettere posti di lavoro»
La dura replica: «Le proposte degli ambientalisti sono inadeguate per la nostra città»
lunedì 21 settembre 2020
Mancava Legambiente a promettere posti di lavoro. Legambiente continua a propinare sogni ai cittadini per distrarli dal problema serio e concreto del porta a porta, ossia il sudiciume nelle case e nei condomini.
I presunti professionisti dell'ambiente vivono su un altro pianeta e giocano a copia incolla. E' inutile spendere parole sulle cooperative di comunità, strumenti di aggregazione studiati appunto per piccole comunità e per finalità non concernenti assolutamente le fasi delicate del ciclo dei rifiuti, del tutto inadeguate in una città delle dimensioni come Trani, per non parlare dell'anima ideologica che le sostiene.
Le proposte degli ambientalisti sono inadeguate per la nostra città. Le compostiere, come riferito dagli stessi ambientalisti, potrebbero concernere "tutte le utenze che abbiano uno spazio verde sufficiente".
A Trani, quindi, le compostiere domestiche potrebbero essere introdotte (a spese di chi?) solo ed esclusivamente per le utenze con spazi verdi, ossia nelle villette della estrema periferia della città che, peraltro, nelle maggior parte dei casi, non è che possiedano chissà quali praterie.
Ed allora questi signori propongono di invadere di compostiere scuole, parrocchie, parchi e magari, perché no, aggiungiamo i cimiteri contravvenendo ad uno dei punti cardine della strategia rifiuti zero da loro stessi propinata, ossia la realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori (punto 3 strategia rifiuti zero).
Ma ve la immaginate la gente che va a conferire l'organico nelle compostiere in casa, nelle ville, nei condomini o negli altri luoghi indicati? la fermentazione e l'olezzo?
Gli ambientalisti, nel copia incolla, sono andati a trovare l'esempio del 2015 in una cittadina in provincia di Chieti (Paglieta) di circa 4.000 abitanti, ossia quindici volte più piccola di Trani. Un dato è incontestabile: Legambiente conviene con noi per l'inadeguatezza del porta a porta e per la conseguente inevitabilità del sudiciume nelle abitazioni e nei condominii proponendo la differente soluzione delle compostiere in luogo della nostra proposta, semplice e concreta, della implementazione e razionalizzazione dei cassonetti della raccolta differenziata stradale con igienizzazione due volte alla settimana e controlli serrati per i trasgressori.
Al di là dei paroloni utilizzati (Ri-HUB), non c'entra assolutamente nulla con la raccolta differenziata, stradale o portata, il recupero e la riutilizzazione di rifiuti ingombranti (elettrodomestici, apparecchi vari, etc.), per i quali esiste già l'isola ecologica all'interno della quale si potrebbe eventualmente individuare un'area per questo tipo di recupero.
AMIU Trani è solerte nel raccogliere singole segnalazioni sui social per intervenire e, probabilmente, non ha letto le richieste da noi formulate e che pubblicamente qui richiamiamo:
- come avviene l'intero ciclo dei rifiuti nel nostro territorio?
- quali e dove sono gli impianti di compostaggio e riciclo cui vengono destinati i nostri rifiuti?
- ci sono proventi o paghiamo per il compostaggio ed il riciclo delle varie tipologie di rifiuti?
- se e come i dieci punti della strategia rifiuti zero, formalmente considerati alla base dell'introduzione del porta a porta, vengono attuati?
- Comitato trani no alla raccolta porta a porta, avvocato Alessandro Moscatelli
I presunti professionisti dell'ambiente vivono su un altro pianeta e giocano a copia incolla. E' inutile spendere parole sulle cooperative di comunità, strumenti di aggregazione studiati appunto per piccole comunità e per finalità non concernenti assolutamente le fasi delicate del ciclo dei rifiuti, del tutto inadeguate in una città delle dimensioni come Trani, per non parlare dell'anima ideologica che le sostiene.
Le proposte degli ambientalisti sono inadeguate per la nostra città. Le compostiere, come riferito dagli stessi ambientalisti, potrebbero concernere "tutte le utenze che abbiano uno spazio verde sufficiente".
A Trani, quindi, le compostiere domestiche potrebbero essere introdotte (a spese di chi?) solo ed esclusivamente per le utenze con spazi verdi, ossia nelle villette della estrema periferia della città che, peraltro, nelle maggior parte dei casi, non è che possiedano chissà quali praterie.
Ed allora questi signori propongono di invadere di compostiere scuole, parrocchie, parchi e magari, perché no, aggiungiamo i cimiteri contravvenendo ad uno dei punti cardine della strategia rifiuti zero da loro stessi propinata, ossia la realizzazione di un impianto di compostaggio da prevedere prevalentemente in aree rurali e quindi vicine ai luoghi di utilizzo da parte degli agricoltori (punto 3 strategia rifiuti zero).
Ma ve la immaginate la gente che va a conferire l'organico nelle compostiere in casa, nelle ville, nei condomini o negli altri luoghi indicati? la fermentazione e l'olezzo?
Gli ambientalisti, nel copia incolla, sono andati a trovare l'esempio del 2015 in una cittadina in provincia di Chieti (Paglieta) di circa 4.000 abitanti, ossia quindici volte più piccola di Trani. Un dato è incontestabile: Legambiente conviene con noi per l'inadeguatezza del porta a porta e per la conseguente inevitabilità del sudiciume nelle abitazioni e nei condominii proponendo la differente soluzione delle compostiere in luogo della nostra proposta, semplice e concreta, della implementazione e razionalizzazione dei cassonetti della raccolta differenziata stradale con igienizzazione due volte alla settimana e controlli serrati per i trasgressori.
Al di là dei paroloni utilizzati (Ri-HUB), non c'entra assolutamente nulla con la raccolta differenziata, stradale o portata, il recupero e la riutilizzazione di rifiuti ingombranti (elettrodomestici, apparecchi vari, etc.), per i quali esiste già l'isola ecologica all'interno della quale si potrebbe eventualmente individuare un'area per questo tipo di recupero.
AMIU Trani è solerte nel raccogliere singole segnalazioni sui social per intervenire e, probabilmente, non ha letto le richieste da noi formulate e che pubblicamente qui richiamiamo:
- come avviene l'intero ciclo dei rifiuti nel nostro territorio?
- quali e dove sono gli impianti di compostaggio e riciclo cui vengono destinati i nostri rifiuti?
- ci sono proventi o paghiamo per il compostaggio ed il riciclo delle varie tipologie di rifiuti?
- se e come i dieci punti della strategia rifiuti zero, formalmente considerati alla base dell'introduzione del porta a porta, vengono attuati?
- Comitato trani no alla raccolta porta a porta, avvocato Alessandro Moscatelli