Comitato Via Andria, no a trivelle e inceneritori. Sì ai rifiuti zero
Il quartiere chiede una Trani più ecologica e al passo con le direttive europee
martedì 18 agosto 2015
9.47
La strada verso una Trani più ecologica pare sia quella preferita dal Comitato di quartiere Via Andria, che in una nota riferisce come sia particolarmente sensibile alle tematiche ambientali, di stretta attualità in città come nel resto della Regione. «Che il primo consiglio comunale - esordiscono - dell'amministrazione Bottaro non abbia avuto vita facile e che tra l'altro sia stato interrotto anzitempo, che difficilmente verrà dimenticato dai tranesi è cosa nota. Ciò che invece è stato già dimenticato dalla maggior parte dei nostri concittadini ma su cui il Comitato di Quartiere di via Andria vuol mantenere i riflettori accesi era quanto riportato all'undicesimo punto all'ordine del giorno, denominato "Attività di prospezione petrolifera al largo delle coste pugliesi". con il quale s'identificava la proposta di delibera dei Verdi. Detta proposta di delibera è volta a far sollevare, se pur fuori tempo massimo, una voce di dissenso contro gli articoli 37 e 38 dello Sblocca Italia (D.L. 133 del 13/09/2014) invitando la regione Puglia a prendere una posizione netta ed univoca in tal senso».
«Per quanto detta proposta possa sembrare del tutto irrilevante il Comitato di Quartiere di Via Andria ritiene: ingiusto che il governo abbia "arrogato" a se il potere decisionale in merito all'impatto ambientale che una trivellazione marina e/o terrestre, un industria come l'Ilva di Taranto, la Tap di Melodugno etc. etc. possano avere sul territorio; di perorare la scelta dei Verdi in quanto consente al neo governo cittadino di esprimere una posizione politica sullo Argomento "Prospezioni Petrolifere Marine" cosa finora fatta passare in cavalleria dalla precedente amministrazione Riserbato nonché da quella commissariata la quale aveva ben altre gatte da pelare in tempi ristretti; che sarebbe opportuno stilare un'ulteriore proposta di delibera che induca l'amministrazione a prendere una posizione politica in merito all'art. 35 dello Sblocca Italia il quale introduce facilitazioni all'insediamento di inceneritori nel Paese principio dal quale, il Comitato di Quartiere di Via Andria prende le distanze (vista anche la presenza della cementeria di Barletta la quale giornalmente brucia 800 tonnellate di rifiuti a fronte delle 400 inizialmente previste) orientati fermamente verso una politica del rifiuto zero cosi come sancito dalla Direttiva 2008/98/CE del Parlamento e del Consiglio europeo del 19 novembre 2008, la quale prevede l'ottimizzazione della raccolta differenziata, la riduzione e il riuso del rifiuto e la gestione del rifiuto residuo tramite impiantistica finalizzata al massimo recupero di materia».
«Quanto sopra - conclude il comunicato - è inoltre, di fatto, in linea con le recenti dichiarazioni del neo assessore regionale all'ambiente Dott. Domenico Santorsola contro l'installazione di nuovi inceneritori sul territorio pugliese. Và altresì ricordato che la Città di Trani ha una zona ecologica ed una ricicleria che stà divenendo man mano sempre più fatiscente a causa del suo ormai storico inutilizzo, per la quale sono stati spesi soldi pubblici e che, se rimessa in linea, potrebbe di fatto garantire posti di lavoro cosi come lo farebbe l'applicazione della raccolta differenziata spinta porta a porta».
«Per quanto detta proposta possa sembrare del tutto irrilevante il Comitato di Quartiere di Via Andria ritiene: ingiusto che il governo abbia "arrogato" a se il potere decisionale in merito all'impatto ambientale che una trivellazione marina e/o terrestre, un industria come l'Ilva di Taranto, la Tap di Melodugno etc. etc. possano avere sul territorio; di perorare la scelta dei Verdi in quanto consente al neo governo cittadino di esprimere una posizione politica sullo Argomento "Prospezioni Petrolifere Marine" cosa finora fatta passare in cavalleria dalla precedente amministrazione Riserbato nonché da quella commissariata la quale aveva ben altre gatte da pelare in tempi ristretti; che sarebbe opportuno stilare un'ulteriore proposta di delibera che induca l'amministrazione a prendere una posizione politica in merito all'art. 35 dello Sblocca Italia il quale introduce facilitazioni all'insediamento di inceneritori nel Paese principio dal quale, il Comitato di Quartiere di Via Andria prende le distanze (vista anche la presenza della cementeria di Barletta la quale giornalmente brucia 800 tonnellate di rifiuti a fronte delle 400 inizialmente previste) orientati fermamente verso una politica del rifiuto zero cosi come sancito dalla Direttiva 2008/98/CE del Parlamento e del Consiglio europeo del 19 novembre 2008, la quale prevede l'ottimizzazione della raccolta differenziata, la riduzione e il riuso del rifiuto e la gestione del rifiuto residuo tramite impiantistica finalizzata al massimo recupero di materia».
«Quanto sopra - conclude il comunicato - è inoltre, di fatto, in linea con le recenti dichiarazioni del neo assessore regionale all'ambiente Dott. Domenico Santorsola contro l'installazione di nuovi inceneritori sul territorio pugliese. Và altresì ricordato che la Città di Trani ha una zona ecologica ed una ricicleria che stà divenendo man mano sempre più fatiscente a causa del suo ormai storico inutilizzo, per la quale sono stati spesi soldi pubblici e che, se rimessa in linea, potrebbe di fatto garantire posti di lavoro cosi come lo farebbe l'applicazione della raccolta differenziata spinta porta a porta».